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Ruggeri Jr: “Bergamo non merita nulla, Palermo..”

In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, lex presidente del Atalanta Alessandro Ruggeri, figlio dello storico patron Ivan colpito da ictus, in lotta tra la vita e la morte da quasi cinque.

Mediagol8

In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, lex presidente del Atalanta Alessandro Ruggeri, figlio dello storico patron Ivan colpito da ictus, in lotta tra la vita e la morte da quasi cinque anni, ha raccontato gli ultimi anni alla guida del club orobico. "Senza le intimidazioni degli ultrà, non avrei mai venduto lAtalanta. Sarei rimasto alla guida avrei portato la famiglia lontano da Bergamo, una città che non merita nulla. Mio padre in 14 anni ha subìto pressioni di ogni tipo, nonostante i risultati fossero in linea con le aspettative di una squadra di provincia - ha raccontato Ruggeri dalle parole raccolte da Mediagol.it - Dopo che mio padre è stato male mi sono ritrovato a fare il presidente a 21 anni. Quando non sono arrivati i risultati la pressione è diventata insostenibile. Anche Conte, che è una personalità forte, ha avuto problemi con Doni e questo la dice lunga. A Livorno stavano arrivando alle mani. Se tornassi indietro non gli rinnoverei il contratto, ma allora era intoccabile in uno spogliatoio senza personalità. Nel 2010 ci furono i raid a Zingonia, i volantini, le bombe carta: non era mai capitano in dieci anni. Adesso scopro che si tramava alle spalle della mia famiglia perché vendessi. Lultima partita fu Atalanta-Palermo (maggio 2010, terminata con la vittoria dei rosa per 2-1, ndr) non lho potuta vedere per consiglio delle Forze dellordine. Non mi era mai capitato neppure quando papà era in fin di vita. Cerano persone che tramavano e che con la scusa di venire a trovare papà, monitoravano la situazione. Roberto Spagnolo, luomo di fiducia della mia famiglia, un secondo dopo che abbiamo venduto è diventato direttore generale dellAtalanta con Percassi presidente. Non si è mai visto in nessuna azienda del mondo".