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“PENSIERI E PAROLE IN LIBERTA” Sannino, il valore aggiunto del Palermo

La rubrica del giornalista-tifoso e scrittore Benvenuto Caminiti oggi dedicata a Giuseppe Sannino, nuovo allenatore del Palermo Calcio. Di Benvenuto Caminiti Quanti ritiri del Palermo avrò.

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La rubrica del giornalista-tifoso e scrittore Benvenuto Caminiti oggi dedicata a Giuseppe Sannino, nuovo allenatore del Palermo Calcio. Di Benvenuto Caminiti Quanti ritiri del Palermo avrò seguito? Dieci, venti, cento? Quanti ricordi, quanti aneddoti, quante sensazioni, ma questo di Sannino mi sembra dacchito unaltra cosa: la prima, quella che salta subito allocchio è che lui, il mister, organizza tutto, ogni gesto ogni movimento, suo e dei si singoli giocatori e, quando si rende conto di non colpire nel segno, ecco che spunta fuori la sua carta segreta, lasso nella manica ed è un suono stridulo, sembra un sibilo ed invece è un fischietto. Incredibile, in bocca non ha nulla e, quindi, quel suono lo produce con le labbra? Chissà? Quel che é certo è che la squadra lo segue, si vede da lontano, pende dalle sue labbra, è il maestro che impartisce la sua lezione e lo fa con tale carisma con tale enfasi che lallievo recepisce anche le sfumature, non solo la sostanza della sua lezione ma anche il significato recondito di tutto quel che dice e di tutto questa che fa. E si sente il suo vocione gutturale trapassare i timpani fin quassù, dove siamo sistemati noi cronisti al seguito in questa sontuosa struttura ultra moderna, che ospita ill Palermo. E un vociare continuo, il suo e si ferma solo quando si ferma lazione e lui vuole spiegare qualche dettaglio tecnico o tattico: allora abbassa il tono della voce e, gesticolando coloritamente (questa la sua unica "reminiscenza napoletana", perché lui è di Ottaviano) spiega nel dettaglio il concetto e, se sospetta che il destinatario non lha ascoltato con la dovuta attenzione, gli si avvicina e gli piazza gli occhi addosso. Poi, un passetto indietro e, allargando le braccia, sembra dirgli: "E Adesso hai capito?" E arrivato da poco ma già ci sembra di conoscerlo da sempre tale é la sua capacità di comunicazione, la sua espressività che é fatta non solo di parole, quanto di mimica, occhiate e gesti, gli uni e le altre non ti lasciano mai indifferente, tanto sembrano (sono) spontanei, diretti, sinceri. Ecco, la spontaneità: questo è il "lato" di Sannino che ti colpisce a prima vista lui non recita mai, non si atteggia; insomma, lui non ci fa, lui cè. E si raccontano in proposito numerosi gustosi aneddoti. Perfino esilarante quello secondo il quale, durante unamichevole del Siena, un giovane giocatore passeggiava nervosamente davanti alla panchina e si vedeva che smaniava dentrare. Ad un tratto, Sannino, infastidito da questo suo via-vai lo apostrofava così: "Perché di agiti così? Ma che vuoi entrare?" "Magari, mister..." Sannino, però, preso dalle fasi della partita, se ne dimenticava completamente, al punto che quello infittiva le sue passeggiate davanti alla panchina e, in più, cominciava ad agitare le braccia in chiaro segno di insofferenza. Sannino non poteva non accorgersene e, levando a sua volta le braccia, gli urlava: "Ma insomma, mi vuoi lasciar lavorare?" E siccome quello, come risposta, lo guardava afflitto, lui aggiunse: "Ah, ho capito, vuoi entrare e ti stai incazzando... Sai che ti dico, tu mandami affanculo e io ti faccio entrare..." Quello strabuzzava tanto docchi e poi di slancio: "Vaff***, mister!" E finalmente Sannino, come si liberasse anche lui da un peso, gli urlò: "E allora, che aspetti? Entra!"