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PALERMO PRIMAVERA, un esempio di progettualità Viaggio attraverso una delle squadre più forti dItalia, fiore allocchiello del calcio siciliano

Di Sarah Castellana Mettiamo da parte il proverbio "chi ben comincia è a metà dellopera", sfatiamolo, e parliamo del Palermo Primavera che, dopo un inizio burrascoso, sta dando tante.

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Di Sarah Castellana Mettiamo da parte il proverbio "chi ben comincia è a metà dellopera", sfatiamolo, e parliamo del Palermo Primavera che, dopo un inizio burrascoso, sta dando tante soddisfazioni ai tifosi rosanero. La stagione 2010/2011 si era conclusa con la squadra al sesto posto del girone C e con il conseguente cambio di panchina che aveva portato a sostituire il tecnico Paolo Beruatto con lallora sconosciuto Devis Mangia. Lobiettivo era sin dal primo giorno di ritiro quello di riscattare lannata incolore e tornare protagonisti assoluti, creare un gruppo compatto e formare giovani in grado di inserirsi gradualmente in prima squadra. Le premesse erano buone e il mercato della società più che soddisfacente, ciononostante a fine agosto il gruppo è stato trascinato nella bufera dalle decisioni improvvise del presidente Zamparini: Stefano Pioli esonerato subito dopo lesclusione dallEuropa League e Devis Mangia promosso a sorpresa in prima squadra, il tutto qualche giorno prima che il campionato Primavera iniziasse. Per cercare di non perdere quanto fatto di buono nel corso della preparazione estiva, la società ha deciso di affidare la squadra alle mani esperte del duo tecnico Beggi-Capodicasa. Il cambio si rivela più complesso del previsto e il Palermo arranca nelle prime 5 giornate con soli 7 punti raccolti e la difesa battuta per ben 9 volte. Una situazione particolarmente preoccupante, se non fosse che a partire dalla sesta giornata la squadra ingrana e cambia decisamente rotta, riuscendo nellimpresa di vincere tutte le restanti partite di campionato per un totale di 8 vittorie consecutive e ben 21 gol fatti e 4 subiti. Un ruolino di marcia da record (rovinato solo dalla sfortunata esclusione dalla Coppa Italia), un cambiamento radicale che dimostra cosa può accadere nel dare tempo e fiducia ai tecnici evitando esoneri dettati da qualche risultato negativo. Ecco unanalisi dei protagonisti dellavvincente stagione dei baby rosa: Portieri Dopo un inizio traumatico, Alessandro Micai si è dimostrato essere allaltezza della situazione. Il portiere, classe 93, è arrivato in estate sotto consiglio di Mangia che lo aveva allenato a Varese la stagione precedente e ne aveva potuto ammirare le doti tecniche e balistiche. Spesso decisivo nelle fasi finali delle partite, deve migliorare nelle uscite alte. Difensori Quello che a inizio stagione era il reparto debole della squadra si sta rivelando il valore aggiunto. La coppia centrale formata dallormai maturo Prestia e dal nuovo arrivo Kosnic, serbo classe 93, riesce a donare grande fisicità oltre a una manovra ordinata e pulita ed è considerata un vero lusso per la categoria dai principali addetti ai lavori. Degni di nota anche i terzini Silvestri (protagonista di una costante e rapida crescita e recentemente convocato anche in prima squadra da Mangia) e Di Chiara (nuovo arrivato e già premiato con la convocazione in nazionale Under 19), autori di una stagione fin qui sopra le righe. Centrocampisti Barberis, Cristofari e Vassallo: il Palermo di Beggi-Capodicasa non può assolutamente prescindere dal trio che a centrocampo sta mettendo sotto qualsiasi avversario grazie allalto tasso tecnico e alla grinta nel pressing. Francesco Vassallo su tutti sta meravigliando tifosi e addetti ai lavori con prestazioni eccellenti e una continuità da campione. Con le dovute proporzioni, il ragazzo palermitano classe 93 ricorda moltissimo il centrocampista della Juventus Claudio Marchisio: buona tecnica di base, ottima fase di interdizione e gran fiuto del gol (5 le reti fin qui messe a segno in campionato). La crescita vertiginosa rispetto alla scorsa stagione e le doti eccellenti lasciano ben sperare in un prossimo inserimento in prima squadra. Attaccanti Se la prima squadra sta affrontando una brutta crisi in fase realizzativa lo stesso di certo non si può dire per i ragazzi della Primavera. I baby rosa al momento hanno messo a segno ben 28 reti in 13 partite e stanno dimostrando di poter portare fino in fondo la squadra. Fiore allocchiello del reparto è senza dubbio Mauro Bollino, nato a Palermo nel 94, che con grande costanza sta riuscendo a mettere in mostra tutte le qualità di cui dispone. Classe, piede raffinato e senso del gol (8 reti su 12 partite in campionato, 3 su 3 in Coppa Italia e 14 assist in 15 presenze complessive, ndr), Bollino è il classico giocatore capace di tirare fuori dal cilindro giocate impensabili (vedi gol da 40 metri contro il Bari) e numeri di alta scuola. Già in questa stagione, in occasione della trasferta di Parma, è stato convocato da Mangia in prima squadra. Ottimo anche il campionato dei compagni di reparto Gabriele Zerbo e Giulio Sanseverino, entrambi palermitani classe 94, entrambi fin qui con 4 reti allattivo. Da segnalare anche Pasquale De Vita, napoletano nato nel 94, che dopo un inizio altalenante sta trovando la continuità sperata. Non pervenuto il paraguaiano Jara Martinez, eroe di Coppa Italia nella scorsa stagione grazie al rigore decisivo che ha qualificato i rosanero in semifinale e adesso lasciato a prendere polvere in panchina. La squadra ha un potenziale molto alto e anche se a questi livelli lobiettivo principale è quello di crescere per provare a fare il salto di qualità, nulla può precludere a questa rosa di ambire a nuovi successi. La mano degli allenatori finalmente si vede e la continua ricerca del gioco palla a terra, il pressing alto e i tanti inserimenti dei centrocampisti stanno regalando, oltre ai tanti punti in classifica, anche molte soddisfazioni ai tifosi che accorrono al CUS di via Altofonte per ammirare i giovani rosanero. Tifosi che, vista la qualità della squadra e la presenza di tanti giovani palermitani (su tutti Di Chiara, Silvestri, Prestia, Vassallo, Sanseverino, Bollino e Zerbo) dovrebbero probabilmente imparare a seguire con più costanza la compagine guidata da Beggi-Capodicasa. Un bellesempio di progettualità in un calcio sempre più malato, unisola felice al cospetto di un club che troppo spesso alla pazienza ha preferito il caos.