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PALERMO, NUMERI IMPIETOSI Per lEuropa serve un miracolo, bocciata la difesa a tre

Di Francesco Caruana Dopo la sconfitta con la Lazio (la quarta consecutiva), il presidente Zamparini ha dichiarato: “Il Palermo è salvo”. E le statistiche danno ragione al patron.

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Di Francesco Caruana Dopo la sconfitta con la Lazio (la quarta consecutiva), il presidente Zamparini ha dichiarato: “Il Palermo è salvo”. E le statistiche danno ragione al patron rosanero: la quota salvezza, fissata a 40 punti, è stata raggiunta. Ad inizio stagione però l’obiettivo non era quello di puntare ad una tranquilla salvezza, ma ad una qualificazione alle competizioni europee. I punti di distacco dalla Roma al momento sono 6, e con dieci partite ancora da giocare non sono certo pochi. Centrare la Uefa Europa League o la più nobile Champions League è ancora possibile? Proviamo ad analizzare la stagione del Palermo attraverso una serie di numeri e statistiche. LA CLASSIFICA Il Palermo alla 28a giornata di Serie A si trova momentaneamente all’ottavo posto in classifica con 40 punti, di cui 26 conquistati in casa e 14 in trasferta. E qui scatta il primo campanello d’allarme: tra le prime dieci in classifica solo la Fiorentina (10 punti) ha fatto peggio fuori casa. E’ chiaro che una squadra che punta all’Europa non può permettersi di lasciare così tanti punti per strada: lontano dal "Barbera" sono arrivate solo 4 vittorie a fronte di 2 pareggi e ben 8 sconfitte. In casa invece i rosa hanno mantenuto un discreto ruolino di marcia, con 8 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. Le partite perse sono quindi 12 in totale, un numero altissimo: solo le ultime cinque in classifica (Catania, Cesena, Lecce, Brescia e Bari) hanno fatto peggio. Inoltre gli uomini di Cosmi (ma soprattutto di Rossi) solo in quattro occasioni sono tornati a casa con un pareggio: anche questo è un primato stagionale. Insomma, questo Palermo è una squadra senza equilibrio: o vince o perde (nel girone di ritorno ancora nessun segno "X"). Un’altro elemento che manca è la continuità. La migliore striscia positiva risale addirittura al mese di ottobre: dalla 4a alla 7a giornata arrivarono 10 punti su 12 disponibili contro Juventus, Lecce, Fiorentina e Bologna. Poi il nulla, fatta eccezione per le tre vittorie consecutive dalla 12a alla 14a giornata contro Catania, Cesena e Roma. Il Palermo ha concluso il girone d’andata al quinto posto con 31 punti, ad una sola lunghezza dalla Roma. Nel girone di ritorno, il tracollo. Nelle prime nove giornate sono arrivati solo 9 punti, una media da zona retrocessione: peggio hanno fatto solo Catania, Parma, Cesena, Sampdoria e Bari, non a caso tutte invischiate nella lotta per restare nella massima serie. LATTACCO Le statistiche sui gol realizzati rendono conto del grande potenziale offensivo a disposizione della rosa: ben 44 gol, terzo migliore attacco dopo Inter (54), Milan e Udinese (entrambe a 50). La media è di 1,57 gol a partita. I rosa sono andati a secco sei volte nell’intera stagione finora disputata, ma in questo dato sono comprese le ultime tre disastrose prestazioni contro Bologna, Udinese e Lazio. Contrariamente a quanto si possa essere portati a pensare, il maggior numero di gol non è arrivato dagli attaccanti (15 reti), ma dal centrocampo (25): il contributo di Pastore (10 gol, miglior marcatore del Palermo) e Ilicic (8) è stato decisivo. I due fantasisti sono anche i migliori realizzatori tra tutti i centrocampisti della Serie A. Sul terzo gradino del podio si trova Fabrizio Miccoli, a quota 7 reti. Dal reparto difensivo sono arrivati 3 gol, due di Cesare Bovo (entrambi su punizione) e uno del terzino sinistro Balzaretti. Davanti a questi numeri parlare di problemi è forse eccessivo, ma certamente al Palermo è mancata una punta che segnasse con continuità: né il numero 10 salentino né il cileno Pinilla (5 gol per lui) sono riusciti a dare il loro apporto nell’intero arco della stagione. Per quanto riguarda gli altri attaccanti, Maccarone (2 gol) è stato ceduto a gennaio ed Hernandez (1 gol) è stato tormentato da problemi fisici e solo da qualche settimana è tornato a disposizione della squadra. Non stupisce quindi il fatto che tra i 15 attaccanti del campionato italiano che hanno segnato più gol in campionato non figuri nessun rosanero. La palma di assistman è condivisa dallo sloveno Ilicic e da Balzaretti (5 assist a testa), mentre al secondo posto si trova un’altra coppia, formata da Pastore e Nocerino (4). LA DIFESA La nota maggiormente dolente dellattuale stagione riguarda sicuramente i gol subiti: sono ben 45, solo il Lecce (50) ha fatto peggio. La media è di 1,71 gol a partita, veramente tantissimo per una squadra dalle abizioni come quelle del Palermo. In casa i rosanero hanno subito ben 21 gol e anche in questa speciale classifica si piazzano al secondo posto, preceduto solo da un’altra squadra partita con grandi ambizioni e in crisi nera: la Juventus (22 gol subiti). Solo in cinque occasioni Sirigu è riuscito a mantenere la porta inviolata: l’ultima nella vittoria interna col Brescia per 1-0. Zamparini ha più volte rimproverato a Delio Rossi di non saper fare funzionare al meglio la fase difensiva e ha invocato il ricorso alla difesa a 3 che non ha mai dato risultati positivi. Anche il neo-tecnico Cosmi al suo esordio ha schierato la squadra contro la Lazio con una difesa a tre, ma i risultati sperati non si sono visti. In totale sono quattro le volte in cui il Palermo ha giocato finora con la difesa a tre, e sono quattro le sconfitte con questo modulo: nelle gare esterne di campionato contro il Napoli (1-0), il Bologna (1-0) e la Lazio (2-0) e nella gara di Europa League a Mosca contro il Cska (3-1). Che il buon Delio non avesse tutti i torti a chiedere un centrale difensivo d’esperienza ad inizio stagione? GLI ARBITRI E GLI ERRORI Questo è un altro fattore su cui vale la pena soffermarsi. A più riprese il presidente Zamparini ha lamentato i numerosi torti arbitrali che la sua squadra ha subito quest’anno, arrivando addirittura a minacciare di vendere la società. I numeri non sembrano dare torto al patron: un solo rigore a favore (peraltro fallito, da Pastore nella trasferta contro l’Inter), come il Cesena, è veramente poco per una squadra che fa dell’attacco la sua forza principale. Non c’è corrispondenza tra il numero di gol fatti e i rigori fischiati a favore dei rosa: basti pensare che le squadre che hanno segnato più del Palermo (come Inter, Milan e Udinese) hanno ricevuto rispettivamente 6, 5 e 4 rigori a favore. Per quanto riguarda i rigori fischiati contro, la situazione non migliora: i rosa sono al secondo posto con 7 rigori concessi contro, preceduti soltanto dal Bari ultimo in classifica (8). Se si aggiunge che entrambi i giocatori più ammoniti della Serie A giocano nel Palermo (Bovo con 12 cartellini gialli e Bacinovic con 11), si capisce che i fischietti non hanno certamente favorito i rosa durante il campionato. IL CONFRONTO CON LA SCORSA STAGIONE Andando ad osservare la classifica del Palermo alla 28a giornata dello scorso campionato, si possono fare alcune considerazioni interessanti: i punti erano 46 (+6 rispetto alla stagione in corso), i gol fatti 40 (-4) e quelli subiti 34 (-11). Quel Palermo si trovava al quarto posto in classifica. Quest’anno a 46 punti c’è la Roma, sesta in classifica e a -5 dalla Lazio, quarta. La quota punti per arrivare in zona Champions si è quindi alzata nella stagione in corso, ma anche lo scorso anno il Napoli ottavo in classifica aveva più o meno lo stesso numero di punti del Palermo attuale (41 punti contro 40). Alla fine il Palermo chiuse in quinta posizione con 65 punti, a -2 dalla zona Champions. Per ripetersi, agli uomini di Cosmi servirebbero 25 punti nelle prossime 10 giornate (otto vittorie, un pareggio e una sconfitta): al momento, un’utopia. Inoltre l’anno scorso i rosa chiusero con 47 gol al passivo, mentre quest’anno, come si è già sottolineato nel capitolo riguardante la difesa, che è stata già raggiunta quota 45. Quel Palermo, terminò la stagione imbattuto al "Barbera" (13 vittorie e 6 pareggi), mentre quello di oggi ha già perso quattro partite casalinghe (contro Inter, Fiorentina, Lazio e Udinese). Insomma, i numeri parlano chiaramente di una stagione fin qui molto deludente viste le aspettative dei tifosi e le ambizioni dichiarate dalla dirigenza ad inizio campionato. A meno che Serse Cosmi non riesca a fare un miracolo, difficilmente l’anno prossimo il Palermo disputerà l’Europa League anche se resta da valutare se la partecipazione alla prestigiosa competizione europea venga considerata dal club rosanero solo un peso visto il modo in cui è stata affrontata nelle ultime stagioni.