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Kakà si sfoga: “Non mi piace il mio nuovo ruolo”

Dopo la pesante sconfitta esterna subita al Renzo Barbera, e dopo la sconfitta in Coppa Uefa, il fantasista del Milan, Kakà, analizza il momento negativo della squadra rossonera: «Non.

Mediagol8

Dopo la pesante sconfitta esterna subita al Renzo Barbera, e dopo la sconfitta in Coppa Uefa, il fantasista del Milan, Kakà, analizza il momento negativo della squadra rossonera: «Non siamo in crisi, perché prima delle ultime due sconfitte abbiamo inanellato 16 risultati positivi, ma qualche problema c'è - ammette il brasiliano - Corriamo moltissimo, ma in maniera sbagliata, non siamo compatti e dobbiamo sacrificarci tutti di più». Dal canto suo, bisogna ricordare che il fantasista si sta sacrificando, dal momento che gioca in un ruolo non ideale. Fino all'anno scorso, spiega, «ero abituato a stare con Seedorf dietro una punta, quasi sempre Inzaghi». Cos'è cambiato? Un pallone d'oro in più. L'arrivo di Ronaldinho ha scombussolato i vecchi automatismi e spinto lontano dall'area di rigore Kakà, che lì sente di non poter rendere al massimo. «È stato molto utile per noi ma, forse, prima potendo svariare sui due lati avevo più occasioni. E poi sono costretto a stare più vicino al centrocampo che agli attaccanti: lo faccio ma - si sfoga - non mi piace perchè non riesco a essere determinante». Così, mentre l'ex Barcellona ha già segnato 9 reti, il bottino di Kakà è fermo a 4(con 2 rigori) e, soprattutto, da alcuni suoi gesti in campo traspare un po' di nervosismo. «Certo, le cose non vanno come voglio, ma non sono nervoso - ribatte Kakà - serve solo sacrificio: gli attaccanti devono difendere di più e la retroguardia stare più alta. E tempo per trovare l'intesa». (DG)