senza categoria

IACHINI: “SE MI ACCORGO CHE SNOBBIAMO LA PARTITA SONO CA**I! LANCIANO ORGANIZZATO. E SU ABEL..”

di Claudio Scaglione 23 punti nelle ultime dieci partite: da quando in panchina siede il tecnico di Ascoli Piceno, il Palermo è cambiato radicalmente. La cura Giuseppe Iachini funziona e i.

Mediagol8

di Claudio Scaglione 23 punti nelle ultime dieci partite: da quando in panchina siede il tecnico di Ascoli Piceno, il Palermo è cambiato radicalmente. La cura Giuseppe Iachini funziona e i risultati vanno oltre la media scudetto di 2,3 punti a match: mantenendo questo ruolino di marcia, i rosanero si ritroverebbero a fine stagione a quota 90, numero che fa paura se si pensa che nello scorso campionato di B al Sassuolo ne sono bastati 85 di punti per arruolarsi primo in classifica. I numeri parlano chiaro del passato, ma non possono certamente assicurare il futuro: sarà l’atteggiamento della squadra a fare la differenza, non è vero, mister? "Sì, noi cerchiamo di lavorare alla giornata, di pensare una partita per volta, di capire dove siamo arrivati a livello di crescita e dove ancora dobbiamo andare a lavorare e migliorare nelle conoscenze dei meccanismi di gioco e dei movimenti senza palla. Ogni partita ci serve per trarre il massimo, poi vedremo alla fine del girone di andata quanti punti porteremo a casa, non importa se sono 40 o meno. Non cè una tabella di punti da fare, anche perché sistematicamente quando si fanno, vengono sconfessate. Da allenatore non le ho mai fatte e mai le farò, bisogna pensare una partita per volta, lavorando per la crescita dei ragazzi, che è molto più importante di avere preso un punto in più o in meno". Ha detto ‘ragionare partita dopo partita’: pensiamo a quella di domani con la Virtus Lanciano, è già scontro diretto? "No, non credo sia uno scontro diretto soprattutto perché non dobbiamo guardare la classifica ma solo la crescita continua di quello che facciamo e di come ci muoviamo nel campo. Di volta in volta a seconda dellavversario abbiamo avuto spesso meno tempo per lavorare. Il Lanciano è una squadra che si conosce bene, che ha tenuto lo stesso modulo, ha lavorato tanto come gruppo. Per fare risultato dovremo fare una partita di spessore dal punto di vista dellorganizzazione e della concentrazione e puntare su quello che prepariamo durante la settimana". Parla molto dettagliatamente delle doti che ha la squadra allenata da Baroni: non c’è quindi il rischio che, come è avvenuto contro il Latina, il Palermo possa sottovalutare l’avversaria? "No, cambiamo i termini, perché quando si dice sottovalutare non è il verbo giusto. Col Latina abbiamo avuto un atteggiamento da grande squadra, abbiamo fatto la partita sia prima che dopo l1-0. Non dimentichiamo che abbiamo preso gol in contropiede, un atteggiamento che non è di una squadra che ha mollato gli ormeggi, abbiamo continuato, siamo stati sempre in pressione, abbiamo aggredito quella palla sulla trequarti con Bolzoni e poi cè costato il gol. Abbiamo anche avuto tante occasioni come quella di Abel e del portiere che ha parato. Poi, come succede spesso nella storia del calcio, dentro una partita ce ne sono tante altre: è cambiata psicologicamente dopo il gol, abbiamo subito più del dovuto, gli avversari hanno attinto forza dal gol e noi non eravamo abituati da quattro partite a rimetterci in gioco in quella maniera. Ma non abbiamo snobbato la partita, se mi accorgo che qualcuno snobba la partita so cazzi!". Tra i rossoneri ci sarà un’assenza di lusso, Carlo Mammarella: crede che scombussolerà il modo di far gioco della squadra di Baroni? "Non credo. Il Lanciano sa come muoversi, si conosce, è organizzata, sa attaccare bene gli spazi, le profondità, ha soluzioni di piazzati a cui prestare attenzione, ha il gioco aereo con Plasmati, ha molte soluzioni sugli esterni. Mancherà Mammarella, ok, ma è un difensore, loro hanno la loro forza nello sviluppo delle cose offensive, nei movimenti". Di sottovalutare la gara da parte vostra, quindi, non se ne parla, anzi. Comunque, nonostante i numeri, che vedono il Lanciano come peggior attacco delle prime cinque squadre in classifica, servirà molta organizzazione dietro … "Anche, ma non solo in difesa: quando parlo di concentrazione e attenzione, lo faccio in generale. Lasciamo stare gli episodi di Latina, perché fino a quel momento eravamo stati corti, avevamo tenuto gli equilibri e avevamo letto bene la profondità. Capita a volte di prendere gol in una certa maniera, pur avendoci lavorato molto. Magari il mezzo metro lo sbagli lo stesso e vieni punito, anche perché a volte ti puoi anche salvare. Sul gol del Novara dovevamo essere più intensi ed aggressivi per non dar modo agli avversari di alzare la testa e verticalizzare. Da un fallo laterale devi essere pronto a chiudere il gioco e impedire che si possano verificare certe situazioni già a monte, non solo in difesa. Poi è chiaro che anche la linea difensiva in ultima analisi poteva essere più attenta. Però sono situazioni che non mi preoccupano, so che più ci lavoriamo più avremo risultati". Se parliamo di risultati il primo nome che viene in mente è quello di Andrea Belotti, il più delle volte decisivo per portare a casa punti. Potrebbe partire in ogni partita titolare? "È possibile certamente, parte alla pari con gli altri attaccanti, poi a seconda delle caratteristiche della partita e di quello che vedremo in allenamento oggi, le caratteristiche della fase difensiva degli avversari, degli sviluppi che può avere la partita si deciderà. Purtroppo magari non possiamo ancora parlare di organico al completo, perché Dybala non sta ancora bene e Stevanovic purtroppo ha avuto in settimana un problemino, ha messo male un piede, è mancato lappoggio ed ha avuto un problemino di natura fisico-muscolare. Valuteremo il suo stato di salute, ma sicuramente non sarà disponibile in questa partita. Dispiace perché stavamo lavorando sopra questa soluzione, era una situazione in cui lavoravamo da un mese abbondante come idea. Pazienza, guardiamo avanti con la consapevolezza di dover affrontare un avversario ostico, difficile, forte ad attaccare le profondità con abilità e velocità. Servirà una gara perfetta". Belotti è al top della forma. Quanto ad Hernandez invece? "Hernandez lho visto bene, sta migliorando, stiamo facendo lavori specifici sud i lui, il mio obiettivo da sempre è quello di valutare tutti gli elementi dellorganico. Ne abbiamo parlato spesso: voglio lavorare nello specifico per portare tutti al top della condizione. Vogliamo arrivare al girone di ritorno al top con tutti gli elementi, non dobbiamo avere qualcuno troppo stressato e qualcun altro troppo riposato. Dobbiamo analizzare lo sforzo di tutta la squadra, se cè qualcuno che ha saltato settimane di lavoro specifico deve recuperarle, perché in una tabella di marcia monitoriamo tutti i giocatori individualmente e quando facciamo questi lavori è chiaro che non ci può essere uno che ne ha fatti 20 di questi esercizi e uno che ne ha fatti 5". Il morale dell’uruguayano si abbassa se non gioca? "Hernandez è un giocatore della rosa, dellorganico. Io faccio lallenatore e quando faccio le scelte, le faccio con una logica, non certo perché sono un mago o perché uno mi sta antipatico e uno più simpatico. Il mio obiettivo è di recuperare un giocatore al massimo della condizione, se non lo utilizzo non è un caso, ma vuol dire che è importante che faccia determinante cose. Non è che Belotti se ha segnato due gol non può stare fuori o qualcun altro deve giocare per forza. Devo muovermi su quelle che sono le settimane lavorative e su quello che il giocatore ha bisogno di fare per il bene del Palermo". Ultima chiosa su Alen Stevanovic, che avrebbe voluto dare continuità alle prestazioni eccellenti offerte finora: purtroppo si è dovuto arrendere ad un infortunio. Quanto le avrebbe fatto comodo per la sfida di domani? "Sulla fascia anche a Lanciano ci poteva stare, dipende sempre dallavversario, da come affronta la fase difensiva, se ti porta a cercare ampiezza sugli esterni oppure no. Questo lo si può stabilire di volta in volta sulla base di alcuni concetti che possono essere applicati sia a partita in corso che dallinizio. E una cosa che poteva starci benissimo, anche in virtù del fatto che anche Alen era in crescita sul piano fisico. In pochi avrebbero rischiato dopo i minuti col Latina di metterlo titolare col Novara, ho rischiato qualche parolaccia, però un allenatore studiando la preparazione della partita deve fare la cosa che crede più giusta, anche quando a volte il campo non sembra dare riscontri. Questa soluzione è frutto anche di una solidità diversa? Sicuramente la crescita porta anche a queste cose. Magari capiterà anche la partita in cui subiremo più degli avversari, però nello sviluppo della crescita della squadra, che va letta nelle due fasi, dalle nostre prime partite alle ultime dobbiamo andare a valutare entrambe le fasi: abbiamo preso più gol ma non abbiamo concesso molto nemmeno in queste partite, il nostro portiere non è mai stato impegnato col Novara, i due gol del Latina sono arrivati da lanci dal limite della loro area. Sono cose diverse da delle chiare occasioni, nel complesso penso che la squadra sia nellandare a sviluppare la fase difensiva che nel creare occasioni stiamo crescendo".