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IACHINI: “IO NON HO BACCHETTA MAGICA; LODI? ERA UNA BATTUTA. E SUL CITTADELLA..”

di Claudio Scaglione Vincere il match di domani contro il Cittadella dovrebbe essere quasi un mantra per la compagine di Giuseppe Iachini: il tecnico marchigiano non vuole fare previsioni e stilare.

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di Claudio Scaglione Vincere il match di domani contro il Cittadella dovrebbe essere quasi un mantra per la compagine di Giuseppe Iachini: il tecnico marchigiano non vuole fare previsioni e stilare tabelle di punti da collezionare nei prossimi impegni di campionato. Al condottiero del Palermo interessa la crescita dei suoi ragazzi, in primis, e che la squadra rimanga aggrappata al treno che porta alla Serie A. Non è così, mister? "Io non mi sono mai posto il problema di quanti punti arrivare a fare alla fine del girone. Ogni partita bisogna costruirla per far punti, poi alla fine vedremo quanti ne sapremo fare. Lobiettivo è quello di avere una crescita costante, di andare a migliorare su alcuni aspetti, di andarci a riconoscere sempre di più. Premesso che si tratta di un campionato difficile e con tante pressioni. Per tutti contro di noi è la partita della vita ed essere allaltezza della situazione non è sempre facile, per esempio nel primo tempo di Lanciano ci è mancato qualcosa, capita in qualche pezzo di partita di essere meno prolifici e meno carini. Limportante è che la squadra abbia nel suo DNA la voglia di lottare per risultati importanti e quella di crescere ad ogni allenamento. Come in tutti i campionati i punti decisivi saranno quelli del girone di ritorno". Ma secondo lei, c’è stato un calo dei rosanero nelle ultime partite? "No, parlerei di errori individuali che nel calcio succedono: a volte ti salvi, altre volte vieni punito. Se vado a prendere le partite con Latina e Lanciano il nostro portiere è stato impegnato solo in occasione dei gol. Non possiamo analizzare solo la singola partita, nel complesso abbiamo giù dimostrato che a livello di organizzazione siamo abbastanza impenetrabili, non concediamo quasi nulla agli avversari. A parte qualche piccola sbavatura individuale ci siamo mossi abbastanza bene. Se andiamo ad analizzare lepisodio di Lanciano cè stato un fallo di mano, doveva venire annullato e avremmo portato tre punti a casa su un campo difficilissimo. Continuiamo a lavorare sapendo che abbiamo ampi margini di crescita, sia dal punto di vista della crescita di alcuni ragazzi che dal punto di vista collettivo". La Serie B, proprio per il fatto che è composta da 42 giornate, concede importanti margini di crescita. Ma a suo parere quanto ancora può maturare questa squadra? "Dobbiamo crescere, non possiamo pensare di essere già una squadra che sa tutto di tutti. Per esempio sabato a Lanciano ci siamo un po incanalati andando a sbagliare qualche passaggio di troppo. Siamo dovuti rientrare negli spogliatoi per poi dover riprendere il discorso nel secondo tempo con un altro atteggiamento nel possesso palla. Stiamo crescendo, però abbiamo avuto qualche rallentamento di ragazzi che si sono infortunati nel tempo. Stiamo lavorando per portare tutti allo stesso livello, è nellottica mia e nostra andare a lavorare su tutti i giocatori della rosa, però ci sono ancora margini di crescita. Non è una percentuale che può dire come stiamo. Io non sono mai contento nemmeno dopo che vinciamo 4-0, a me piace sempre che si giochi un calcio brillante e propositivo, dovunque sono stato lho fatto, per arrivare a questo devo solo lavorare, non ho la bacchetta magica. Cerco di fare crescere la squadra, ma ci vorrà sicuramente qualche settimana in più". Ha detto che i vari infortuni hanno un po’ minato la maturazione del collettivo. Attualmente, chi è lontano dai campi da circa un mese è Paulo Dybala. Quali sono le condizioni dell’argentino? "Paulo col Trapani ha preso una brutta botta, unentrata molto pesante. Laltro giorno ha accusato ancora fastidio, ieri andava un po meglio. Vediamo lultimo allenamento. È lunico dubbio che mi rimane per la formazione". Se ci sono dubbi legati alla condizione di Dybala, non ve ne sono per quanto riguarda il valore e la pericolosità del Cittadella, vostro avversario domani … "Il Cittadella è una squadra che si conosce benissimo, ha un allenatore bravo, che sa valorizzare i ragazzi. Ci vorrà un grande Palermo, che sappia muoversi in maniera idonea nelle due fasi come ci siamo preparati durante la settimana. Bolzoni ha detto che questa col Cittadella sarà decisiva? Io rispondo che saranno tante le gare decisive da qui a fine campionato. Ci sono ancora tante partite da vincere. Affrontiamo un avversario ostico, ci prepariamo con rispetto". Si è detto che Vazquez ritornerà presto a far parte del gruppo rosanero. Ci può spiegare questa situazione? "Zamparini non ha bisogno di appelli per non parlare di mercato: lui dice quello che pensa, è una persona di buon cuore e onesta. Di Vazquez ho parlato io alla società, perché ha dimostrato di avere potenzialità e mi sarebbe interessato di poterci lavorare sopra. È stato acquistato e mi piacerebbe capire cosa può dare. Sa interpretare due-tre ruoli, può tornare utile in un contesto in cui abbiamo il vincolo dei 18. Avere dei giocatori polivalenti è fondamentale, puoi colmare il gap di numerosità della rosa in questo modo. E una situazione in divenire, vedremo se sarà possibile farlo. Siamo sempre vincolati alla lista dei 18 a cui attenerci". Parliamo di mercato. Stando alle dichiarazioni di Zamparini, lei gli avrebbe chiesto Francesco Lodi per il mercato di riparazione. È vero? "La battuta di Lodi è stata fatta in un contesto amichevole, di mercato cè tempo di parlare dopo. Non ci siamo sentiti espressamente con la società, avevamo fatto una battuta e il presidente lha presa alla lettera. Io però voglio ricordare che siamo arrivati qui grazie a questo gruppo di ragazzi, facendo una scalata impossibile da prevedere in così breve tempo. Siamo arrivati lì e cè bisogno di crescere e lavorare nelle due fasi. Poi se a gennaio ci sarà qualcosina da sistemare lo faremo per il bene comune di tutta la squadra, in vista di un girone di ritorno duro e intenso come quello della Serie B. Dovremo magari creare quelle coppie nei vari ruoli per essere coperti". Ultima chiosa su Abel Hernandez. Come si spiega queste sue prestazioni non troppo convincenti? "Di Hernandez abbiamo parlato spesso. È un capitolo particolare: ha avuto un infortunio molto grave al ginocchio lanno scorso, non possiamo pensare di rivedere immediatamente lo stesso Hernandez, poi non ha avuto un inizio di campionato facile in virtù di qualche problemino che non gli ha permesso di allenarsi come dovrebbe. Se pensiamo per esempio allo Iachini al top della condizione e lo Iachini che non si è potuto allenare è chiaro che sembra suo fratello. Lo stesso vale per Hernandez, ha bisogno di lavorare per tornare al top della condizione individuale, ha perso più lavoro di altri, ma non certo per pigrizia, sempre per infortuni o perché è andato via per tanti giorni. Sulle sue qualità però non abbiamo dubbi. Ci darà una grande mano".