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IACHINI: “GUAI A FARE CALCOLI, PENSIAMO SOLO AL CARPI”

di Claudio Scaglione Sono 27 i punti collezionati dal Palermo da quando sulla panchina rosa siede il tecnico Giuseppe Iachini: l’allenatore marchigiano ha dato una netta svolta alla compagine.

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di Claudio Scaglione Sono 27 i punti collezionati dal Palermo da quando sulla panchina rosa siede il tecnico Giuseppe Iachini: l’allenatore marchigiano ha dato una netta svolta alla compagine palermitana, trovando gli equilibri giusti e sollecitando gli stimoli necessari per non perdere del tutto la trebisonda. Le sue contromisure hanno finora funzionato, ma adesso cambia qualcosa avendo ottenuto il primato, mister? "Bisogna non pensarci, mai gestire o fare calcoli. Dobbiamo continuare a ragionare una partita per volta, sapendo che non abbiamo ancora fatto nulla. Sicuramente ci fa piacere e ci dà soddisfazione essere primi, è un premio alla grande rincorsa che abbiamo fatto, viste anche le difficoltà e dove eravamo, tutte le cose che ci sono capitate strada facendo. Ne abbiamo subite di tutti i colori con gli infortuni e le difficoltà ad alcuni ragazzi. Siamo riusciti ad andare avanti e dobbiamo continuare così, pensando ogni volta di tentare a fare la gara perfetta, solo così, attraverso un approccio del genere, possiamo riuscire ad aggiustare qualche difetto che possiamo avere. Lavoriamo insieme solo da pochi mesi, quindi è normale che qualcosa ancora si debba migliorare, dobbiamo farlo di partita in partita". Un suo mantra è quello di ragionare partita dopo partita, ma per terminare l’anno solare mancano tre partite molto ravvicinate. Non crede sia più adeguato ragionare in ottica di queste tre? "No, principalmente devo pensare alla prima, non posso già pensare alla seconda. Abbiamo un giorno in più tra la prima e la seconda, quindi in questottica qui è più logico andare a pensare alla prima. In generale penso sempre alla prima gara col pensiero di schierare la squadra che offre le maggiori garanzie sul piano tecnico, tattico, fisico e poi anche con la possibilità di andare a cambiare gli interpreti in corso di gara per poter variare qualcosa. Concentriamoci sulla prima partita perché sarà difficile". Ecco, quella col Carpi sarà una sfida complicata: ci può dire cosa teme della compagine del tecnico Stefano Vecchi? "È una squadra che si conosce bene, che ha entusiasmo, che ha fatto innesti importanti per la categoria. È una società che ha lavorato bene in questi anni, vorrà fare la partita dellanno come tutte le squadre che ci affrontano. È lavversario peggiore, perché quando affronti queste squadre, che lottano per il metro, per il centimetro, per il punto, per ogni possesso di palla, per fare scattare un qualcosa, senza avere niente da perdere, diventa la partita più difficile. Va affrontata con grande rispetto e grande, grande attenzione, perché ci sono delle partite in un campionato dove per latteggiamento che può avere il tuo avversario, che copre bene gli spazi, riparte bene in velocità, possono sorgere delle difficoltà se non vai in campo senza portare quello che hai preparato in settimana. Parlo di velocità di manovra, smarcamento senza palla, copertura difensiva quando perdi il possesso: tanti accorgimenti che bisogna eseguire con qualità". Leggendo la lista dei convocati diramata da lei, mancano i nomi di Paulo Dybala e Alen Stevanovic: ci può spiegare la condizione fisica dei due? "Dybala ha avuto uninfluenza più lunga, ha cominciato giovedì della scorsa settimana, poi venerdì non era in campo ad allenarsi, una settimana fa ormai. Non è convocabile. Quanto a Stevanovic, non è ancora pronto. Lui ha avuto un fastidio, è andato a scivolare sul piede dappoggio, ha avuto un fastidio al semitendinoso, un muscolo della coscia sinistra. Non si tratta né delladduttore, né del bicipite femorale, è un muscoletto piccolino che si trova tra i due, un semimembranoso, semitendisono molto fastidioso. E una piccola lesione che però in quel posto è un po più complicato da recuperare, ci aspettavamo allinizio fosse uno stop meno lungo". Parliamo invece di chi è in condizione, ad esempio Granddi Ngoyi che ha ritrovato il campo nella sfida contro il Cittadella. Cosa ne pensa della sua condizione? "Su Ngoyi sto lavorando da tanto tempo, perché secondo me ha le qualità e le caratteristiche per poterlo fare e quindi ovviamente mi aspetto sempre una crescita, una partecipazione al lavoro come stanno facendo tutti. Nel momento in cui cè bisogno mi aspetto una continuità di crescita da parte sua, di rendimento in quello che è un ruolo importante per la squadra. Ngoyi è giovane, più lavoreremo sulla tattica individuale e sui movimenti, più avremo la possibilità di vedere anche in questo senso una crescita". Chi per il momento non scende in campo da molto tempo è, invece, Lores Varela. Potrebbe essere utile come esterno di centrocampo, un po’ come Stevanovic? "Ci ho lavorato, come ho lavorato su Stevanovic in quel ruolo. Però poi devo valutare il campo e verificare qual è la crescita. Magari per qualcuno può essere più veloce, per altri ci vuole più tempo. In questo senso valuto di volta in volta, di settimana in settimana quella che può essere la crescita, sul piano prettamente tattico, il riconoscere determinati movimenti, la convinzione di andare a fare determinate cose, in un determinato ruolo. Siccome lo sto provando molto da esterno di sinistra, come Stevanovic ma dallaltro lato, so che ci vorrà un po di tempo in più". Da un sudamericano ad un altro. Parliamo di Abel Hernandez: lo ha sorpreso questo sua determinazione sfoderata quando subentra dalla panchina? "Abel è un giocatore molto importante per noi, è un ragazzo dal quale ci aspettiamo tanto, poi purtroppo la sua storia recente parla di qualche problemino e in questo senso mi sono mosso di conseguenza. Stiamo facendo dei lavori specifici su di lui, affinché possa migliorare al più presto la sua condizione per tornare quello che conosciamo tutti, anche in virtù dei problemi che ha avuto. Sappiamo che ha avuto un acciacco alla caviglia, delle convocazioni in nazionale che gli hanno fatto saltare allenamenti importanti. Ci stiamo lavorando, ma non possiamo considerarlo solo un giocatore da ultima mezzora, ci aspettiamo tantissimo da lui, anche dal primo minuto. Potrà darci una mano importante". Rimaniamo sempre nel settore offensivo: Belotti ormai fa parte della sua coppia ideale per l’attacco? "Belotti, più Dybala, Troianiello, Malele, Hernandez e tutti gli altri. Certo, Belotti sta attraversando un grande periodo di forma e lallenatore si basa anche su queste cose. Però capiterà in futuro che magari ci sarà anche un altro giocatore che starà attraversando un momento più o meno buono. Limportante è tenere il livello della squadra sempre a un alto in termini di forma. I movimenti difensivi che fa? Sono quelli che chiediamo a tutti, già dalle prime settimane di lavoro. Dobbiamo dire che Belotti ha subito dato delle buone risposte, se no non avrebbe trovato la continuità che ha avuto nellessere schierato. Abbiamo anche rischiato per fare qualche scelta che poteva essere diversa, è una situazione sulla quale ci sono state risposte importanti. Però ha ancora margini di crescita e ci aspettiamo ancora di poter migliorare su tutti gli individui e anche su di lui". Si aspettano i miglioramenti di molti giocare: nel frattempo, comunque, la squadra è già in testa alla classifica. Quella rosanero è la miglior squadra che ha mai allenato? "Non è la più forte della mia carriera, più o meno il livello è stato questo. Sia alla Sampdoria, ma anche a Chievo cerano delle belle panchine. Quello che fa la panchina forte è anche il lavoro che fai durante la settimana, perché se lavori sempre a coppie, sia col titolare che con quello che va in panchina, senza mai considerare nessuno riserva, allora si manda un messaggio alla squadra e al giocatore". In questi ultimi giorni ha tenuto banco l’apertura del nuovo filone di calcioscommesse. Che idea si è fatto a riguardo? "Mi auguro che tutti gli interessati possano andare a sconfessare tutte queste prime ipotetiche accuse, e possano essere ovviamente tutti fuori da questi giri, da queste cose. Anche perché il calcio è uno sport serio, è un lavoro serio per tantissima gente, per persone oneste che lo fanno con grande serietà, professionalità, per regalare alle proprie famiglie, ai propri tifosi, alle proprie società delle soddisfazioni e dei successi sul campo, che è la cosa più bella che cè nel calcio. Se poi ci dovessero essere delle conferme a queste accuse è giusto che chi ha sbagliato paghi. Altrimenti non si viene più fuori da queste situazioni, sarebbe più giusto di conseguenza andare a porre delle basi per creare un calcio sempre migliore, più onesto e pulito, fatto di persone serie. Se cè stato qualcosa di doloso io non posso dirlo, perché non lho vissuto in prima persona. Se cè qualcosa va cancellato. Ci sono leggi e regole che vanno rispettate, chi non lo fa deve pagare. Altrimenti non sarebbe giusto nemmeno per la stragrande maggioranza di professionisti e persone che vogliono che il calcio sia una cosa giusta e seria". E quanto a Terzi? "Noi abbiamo grande fiducia in lui, lo conosciamo e sappiamo il tipo di ragazzo che è, un grande professionista e una grande persona. Siamo sicuri, già in passato purtroppo suo malgrado è stato inserito e ha avuto qualche problema inerente allomessa denuncia. Si tratta di un fatto che lui avrebbe sentito ma non è andato a dichiarare. È estraneo a fatti di questo tipo. Ha già scontato queste vicende, pensiamo solo in maniera positiva nei suoi riguardi. Se lo riteniamo mentalmente idoneo? Sì, si è allenato bene, grandi problemi non ce ne sono stati". Ultima chiosa sull’Ascoli che in settimana è stato dichiarato fallito dal tribunale: lei, che è originario di Ascoli Piceno, come l’ha presa? "LAscoli fallito per me è un brutto colpo, mi dispiace tanto perché ho mosso i primi passi da sportivo lì. Quando succedono queste cose dispiace sempre tanto, gli auguro davvero che il club possa risollevarsi presto, che possa tornare presto in alto".