senza categoria

Galliani: “Lite Ibra-Onyewu? Allora sono carichi”

L’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24. Cosa è successo oggi a Milanello tra Ibrahimovic e Onyewu? È successa una.

Mediagol8

L’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24. Cosa è successo oggi a Milanello tra Ibrahimovic e Onyewu? È successa una cosa che succede molte volte nelle squadre di calcio e tutte le volte le notizie non escono, questa notizia è uscita perché eravamo nel campo esterno e, quindi, c’erano un po’ di tifosi quindi è uscita la notizia, ma niente di drammatico. C’è stato uno scontro abbastanza vivace tra Ibrahimovic e Onyewu, sono venuti a contatto ravvicinato, poi si sono chiariti. Ho parlato a lungo sia con l’uno sia con l’altro, incidente assolutamente chiuso. Dopo 25 anni di Milan, quando i giocatori hanno voglia di menare, vuol dire che hanno la carica giusta, che stanno bene. Temo di più quando ci sono allenamenti alla camomilla, piuttosto che quelli all’ok Corral, come ho letto su qualche sito. Nessun allenamento sospeso, nessuna rissa? No, è stato sospeso un attimo. C‘è stato uno scontro vivace fra i due giocatori, non sto negando assolutamente niente. Sto dicendo che, poi, il tutto si è risolto naturalmente. Quindi, l’allenamento è stato sospeso, poi subito è ripreso. Soprattutto, avendo parlato con i due giocatori, ho avuto la certezza da parte di entrambi che ritengono l’incidente chiuso. Ripeto, quando ci sono tackle piuttosto ruvidi, qualche volta succede. È una cosa finita tra i due giocatori, tutto tranquillo. È la giusta tensione per ripartire dopo il 2-2 con il Real Madrid? Ha rivisto la partita? Io ho visto il gol del Real Madrid poi, solo su di voi, più tardi, perché stavo guardando l’orologio, ero convinto che fosse passato anche il 93esimo, ero convinto che ormai la partita fosse andata in porto, veramente guardavo lo scorrere delle lancette, poi mio figlio mi ha detto che aveva pareggiato il Real Madrid. Ibra vorrebbe Inzaghi accanto a se, Ronaldinho e Pato non stanno attraversando un periodo brillante: come la mettiamo? Io ho sempre avuto paura, nei miei 25 anni di Milan, dei reparti in cui ci sono pochi giocatori, non dove ce ne sono tanti. Davanti stiamo bene, abbiamo due linee complete d’attacco, abbiamo sei giocatori, lasciamo il problema al nostro allenatore. Credo che davanti siamo messi molto bene, che problemi non ce ne sono. Dobbiamo stare un po’ più attenti in qualche altra parte del campo. Ma sono problemi che, credo, il nostro allenatore conosce bene, anzi, sono certo che conosce bene e che saprà ben risolvere. Oggi il calcio è sempre più uno sport fisico. 14 novembre, il derby tanto atteso: cosa dice ai tifosi dell’Inter? Che questa volta… Che questa volta… No, non lo dico perché sono scaramantico, però credo che ce la giocheremo. Il derby, che è fondamentale e sempre importante, da’ sempre 3 punti, ricordo che prima del derby ci sono ancora due partite, si gioca ogni tre giorni. Poi penseremo all’Inter, è prestissimo per pensare all’Inter. Fa meno paura l’Inter di Benitez rispetto a quella di Mourinho? Al momento sembrerebbe di sì, però vediamo alla fine della stagione cosa succede. Mourinho è un grandissimo, che sa motivare i suoi giocatori, Benitez ha fatto molto bene, tutti ricordano Istanbul, ma io ricordo anche Atene. Cosa non funziona nel calcio italiano? Storicamente le squadre italiane hanno preso poco sul serio la vecchia Coppa Uefa, l’Europa League. Il fatto che noi certamente non avremo più la quarta squadra in Champions a partire dal 2012 è dovuto soprattutto ai cattivi risultati in Europa League, perchè in Champions League il calcio italiano ha sempre fatto bene. È un po’ dovuto anche al pubblico: se il Milan fa l’Europa League a San Siro anziché gli 80mila della Champions League, arrivano 10mila persone. È un po’ il problema della Coppa Italia. Scommettiamo sul Milan a Wembley, in finale di Champions? Noi ci proveremo, ma aspettiamo. Esulta Ibra se segna contro l’Inter? Va chiesto a lui, non lo so, io esulto di sicuro.