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Ex arbitro Cassarà: “Io vittima, la mia verità”

Dopo la conferma dellassoluzione in appello dallaccusa di associazione a delinquere e frode sportiva parla lex giacchetta nera palermitana, Stefano Cassarà, intervistato dalla redazione di.

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Dopo la conferma dellassoluzione in appello dallaccusa di associazione a delinquere e frode sportiva parla lex giacchetta nera palermitana, Stefano Cassarà, intervistato dalla redazione di Live Sicilia. “È ormai un dato storico. Non ho avuto a che fare, neppure di striscio, con tutta questa faccenda - ha raccontato - Non ho avuto segnali anche perché se li avessi percepiti li avrei subito denunciati. Sono stato educato ai valori dello sport che non ho mai tradito. Attenzione, vedevo che le cose non seguivano la meritocrazia, ma non percepivo che ci fosse unorganizzazione sotto. Credo che il mio sia un esempio unico nella storia del calcio. Ho subito una sospensione con tanto di comunicazione ufficiale. Solitamente nella nostra categoria i provvedimenti venivano tenuti nascosti. Larbitro sapeva che non sarebbe sceso in campo ma non il motivo. Nel mio caso è andata in maniera diversa. Mi ero scontrato con un direttore sportivo allora vicino a Moggi. Ma ho saputo solo anni dopo che poteva essere questa la causa di tutta questa faccenda che per quanto mi riguarda è stata paradossale. Sono lunico arbitro che, pur commettendo errori sul campo che hanno agevolato la Juve, non lha mai più incrociata. Eppure mi hanno associato a loro. È assurdo. Come uomo ho subito una violenza che mi ha fatto allontanare dal mondo del calcio. Il dolore, visto che nella vita ce ne sono di più gravi, può essere metabolizzato, ma la delusione è una macchia incancellabile".