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Don Balón: “Aria di rivoluzione in serie A”

La nota rivista sportiva "Don Balón", specializzata nella ricerca di nuovi trend, tendenze e fenomeni calcistici ha pubblicato un report sul campionato italiano. La redazione di Mediagol.it ha.

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La nota rivista sportiva "Don Balón", specializzata nella ricerca di nuovi trend, tendenze e fenomeni calcistici ha pubblicato un report sul campionato italiano. La redazione di Mediagol.it ha evidenziato i passaggi più interessanti del lungo report. "Qualcosa sta cambiando in Italia. Negli ultimi quattro anni ci siamo abituati fino quasi ad annoiarci a leggere la classifica italiana che iniziava sempre per la parola Inter. Il resto delle squadre alle spalle poteva cambiare, ma la prima piazza era sempre della squadra milanese. Questanno, però, ci sono nomi nuovi in cima. Al primo posto per ora cè la Lazio, una nobile decaduta che guida la classifica della serie A dopo 7 giornate. Può essere che alla fine tutto si normalizzi finendo per assegnare lo scudetto alla solita big. Però perché non sognare la vittoria finale dello scudetto da parte di qualche outsider? E la storia della serie A, le grandi sorprese arrivano sempre vicino a un mondiale. E successo nel 1970 col Cagliari di Gigi Riva, con la Lazio di Maestrelli e di Long John Chinaglia nel 1974, col Napoli di Maradona nel 1987 e nel 1990 e con la Sampdoria di Vialli e Mancini nel 1991. Dopo il disastroso mondiale in Sudafrica può succedere di tutto. Se la leadership di Chievo e Cesena non è stata credibile, le candidature di Napoli, Lazio e Palermo sono fattibili. Dopo molto tempo il livello del torneo ha subìto un cambiamento creando un campionato più aperto. Non sono i bilanci e i soldi a creare la felicità e lo dimostrano i fatti, i risultati più insperati vengono dalle piccole squadre. Ultimamente Berlusconi, Moratti e Agnelli hanno speso per rafforzare le loro squadre rispettivamente 130, 121 e 100 milioni di euro, peccato però, che il gioco migliore arrivi dalle piccole.[...]Cè una squadra che dimostra questo: il Palermo. Il vento sta cambiando i vecchi giocatori come Del Piero, Totti, Seedorf e Zanetti stanno lasciando il passo ai Pastore, Hamsik, Lavezzi, Ilicic, Cavani, Bonucci, Ranocchia, Bacinovic, Coutinho o Hernanes, che settimana dopo settimana stanno dismostrando il proprio valore. Se da un lato tutto ciò è sinonimo di divertimento, dallaltro lato comporta una difficoltà maggiore per il ct della nazionale Cesare Prandelli, che ha sempre un minor numero di italiani giovani e convocabili; non è certo un caso che lInter del triplete lanno scorso non abbia quasi mai schierato un italiano".