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Coni: “Intercettazioni? Fa bene chi non parla”

Il Presidente del Coni Gianni Petrucci ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24. Un commento sulla minaccia di Al Qaeda: è più propaganda o dobbiamo davvero preoccuparci? Io.

Mediagol8

Il Presidente del Coni Gianni Petrucci ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24. Un commento sulla minaccia di Al Qaeda: è più propaganda o dobbiamo davvero preoccuparci? Io non credo che ci dobbiamo preoccupare, perché in ogni grande manifestazione, sia essa olimpica o i Mondiali di calcio che sono le principali, ci sono sempre state queste minacce. Questo non significa che non dobbiamo prendere in considerazione quello che hanno detto, però ho serenità e tranquillità che mi sono dettate da tante cose: dall’esperienza, perché ho sempre fatto manifestazioni di questo livello; dal fatto che quando si organizza un Mondiale devono dare tutte le garanzie possibili per qualsiasi problema possa sorgere per attentanti o cose di questo genere; la Fifa è un’organizzazione oramai così consolidata e così ben organizzata che difficilmente hanno dato preoccupazioni; ultimo e non ultimo, anche la serenità che ha dato questa mattina la Federcalcio. Quindi ritengo che non ci siano problemi in questo senso. Chi decide di andare in Sudafrica a godersi lo spettacolo può stare relativamente tranquillo come in tutto il mondo? Più che relativamente, io ritengo possa stare proprio tranquillo, perché questi messaggi sono sempre arrivati quando ci sono state grandi manifestazioni. Ormai è tale l’organizzazione intorno a questi Mondiali, a queste Olimpiadi, per cui avvenimenti di questo genere hanno tutte le garanzie. Gli atleti, i tecnici, tutti quanti, specialmente la nostra delegazione, possono partire tranquilli. Sul nuovo capitolo intercettazioni: perché escono proprio adesso? Tutti parlano, tutti dicono la loro, chi non parla fa bene in questo caso. Ha fatto bene ieri il Presidente Abete ha dire la sua nel consiglio federale, l’organismo deputato. Io ho fiducia nel Presidente Abete, in quello cha ha fatto la Federcalcio, in quello che sta facendo e in quello che farà. Sono loro che devono interpretare le regole, le norme, vedere se una cosa è nuova o no, per cui tutti questi grandi esperti si vogliono anche contraddistinguere per originalità. Quello che conta è quello che dirà la Federcalcio. Si fa bene a sentire gli esperti, quelli che studiano la materia, però oggi dare un giudizio è sbagliato e si fa probabilmente solo per andare sulla stampa. Abete ha detto cose chiare, che io condivido, sarò al fianco della Federazione che è la sola deputata ad entrare nell’argomento. Com’è possibile che così tanto materiale fosse rimasto inascoltato ai tempi? Questo non lo so, nel senso che avendo fiducia nella magistratura, ritengo che loro abbiano espresso e tirato fuori documenti che servivano all’indagine, però non ho elementi per dirlo.