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CATANIA FATALE AI ROSA: VIA MANGIA, ARRIVA MUTTI.Il tecnico torna a Palermo dopo dieci anni, con lobiettivo di salvare il salvabile da una stagione che appare già fallimentare

Di Roberto Chifari Dopo l’esonero di Devis Mangia, Zamparini cambia ancora e si affida a Bortolo Mutti, allenatore di navigata esperienza e vecchia conoscenza del calcio italiano. Il neo.

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Di Roberto Chifari Dopo l’esonero di Devis Mangia, Zamparini cambia ancora e si affida a Bortolo Mutti, allenatore di navigata esperienza e vecchia conoscenza del calcio italiano. Il neo tecnico del Palermo ritorna in Sicilia dopo dieci anni e aver girovagato l’Italia da nord a sud. Ma chi è Bortolo Mutti, conosciamolo meglio. Nato a Trescone Balneario, in provincia di Bergamo, nel 1954, inizia sin da giovane l’attività di calciatore nella primavera dell’Inter, l’anno dopo viene ceduto al Pescara in B. Nella stagione 76/77 passa al Catania con cui giocherà una sola stagione. Dopo la parentesi siciliana si trasferisce definitivamente in Lombardia per giocare con le maglie di Brescia e Atalanta e proprio con gli orobici giocherà 7 anni consecutivi diventandone la bandiera. Alla fine degli anni 80 comincia la sua avventura come tecnico: primo contratto da allenatore con i dilettanti del Pro Palazzolo. Nel 1992 prende in mano il Leffe che porta subito in C1. Seguono due anni pieni di soddisfazioni in Serie B, a Verona e Cosenza. Nel 1996 lascia la Calabria e va a Piacenza, dove vive la sua prima esperienza in Serie A riuscendo ad ottenere una salvezza dopo uno spareggio contro il Cagliari. Con il Piacenza ‘tutto italiano’ arrivano soddisfazioni e soprattutto la salvezza. I risultati conseguiti in Emilia lo portano alla ribalta delle cronache, così arriva la chiamata del Napoli, squadra che guiderà solo per alcune giornate prima di essere esonerato. Dopo l’esperienza con i partenopei giunge la chiamata del grande amore: lAtalanta in serie B che porterà a un onorevole sesto posto. Altro anno e altro giro, da Bergamo a Cosenza, sempre in C1: promozione diretta il primo anno e 16esimo posto l’anno seguente in serie B. Nel 2001 viene ingaggiato dal Palermo di Franco Sensi appena promosso in cadetteria dopo 4 anni di serie C. Sotto l’ombra di Monte Pellegrino sarà una stagione tribolata con un ottimo girone di andata, ma con un ritorno non all’altezza, per cui i rosa chiudono la stagione al decimo posto. Con l’arrivo in rosanero di Maurizio Zamparini, per Mutti e Perinetti non c’è più spazio e così lasciano spazio luno a Ezio Glerean, laltro a Rino Foschi. Lasciata Palermo, Mutti continua il suo girovagare per l’Italia; mentre Zamparini rilevava il Palermo da Sensi, Mutti firmava con la Reggina. Ma è l’anno dopo che riuscirà nella sua migliore impresa portando ad una storica promozione in serie A il Messina dei Franza. Con i peloritani resta 3 stagioni: il primo anno subentra quando i giallorossi erano in fondo alla classifica e vittoria dopo vittoria arriva la storica promozione. L’anno seguente è in A, con una squadra formata da giocatori del calibro di: Storari in porta; Aronica, Rezaei, Parisi in difesa; Nocerino e D’agostino a centrocampo; Di Napoli, Floccari e Amoruso in attacco. Il campionato si chiude al 7° posto, con la squadra che sfiorò la storica qualificazione in Coppa Uefa. L’ultimo anno termina con i noti problemi finanziari della società e la retrocessione in B, poi revocata per lo scandalo di calcioscommesse. Dopo Messina torna nuovamente all’Atalanta per sostituire il dimissionario Antonio Conte, ma la squadra non c’è e arriva la retrocessione. L’anno dopo è a Bari per sostituire Ventura, ma la squadra non riesce a salvarsi e la matematica retrocessione in Serie B arriva dopo la sconfitta per 0-1 contro la Sampdoria. Bortolo Mutti torna a Palermo per concludere una stagione che dopo 4 mesi, 3 allenatori e 2 eliminazioni dalle Coppe al primo turno, appare già fallimentare.