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ATTACCO AL PALERMO Il presidente Zamparini litiga, si infuria in diretta e lascia lo studio di Telelombardia (VIDEO)

L’Italia è un Paese strano. A volte accadono fatti così clamorosi che addirittura chi li compie non prova vergogna e continua a vivere come se nulla fosse. Semplicemente.

Mediagol8

L’Italia è un Paese strano. A volte accadono fatti così clamorosi che addirittura chi li compie non prova vergogna e continua a vivere come se nulla fosse. Semplicemente cancellando una parte di storia. Forse per certi versi è anche comprensibile, è come quando si subisce un forte shock e per il trauma si tende a rimuove ogni cosa dalla mente. Succede in tutti gli ambiti, anche nella politica e il calcio, dove gli scandali ormai vengono insabbiati sempre più velocemente. La storia, per esempio, ci ricorda che alla Juventus sono stati revocati due scudetti e che in seguito al caso Calciopoli i bianconeri sono stati retrocessi in Serie B: per qualsiasi tifoso questi potrebbero essere degli eventi sufficientemente traumatici, dunque da rimuovere. Una macchia troppo grande da ripulire, meglio cancellare completamente, senza vergogna. Ma che trattamento viene riservato a chi si azzarda a sfiorare i nervi scoperti di una ferita che ancora brucia? Ecco un esempio: Il presidente Maurizio Zamparini, uno che con la gestione oculata della sua società e la sua integrità ha fatto del Palermo un modello da seguire, sembrava un agnello in una tana di lupi. Un agnello che per la rabbia si è trasformato in leone, difendendosi a colpi di “vaffa”, quasi rischiando un infarto, prima di andare via e lasciare lo studio di Telelombardia con un sorriso sarcastico. E qui torniamo a parlare della comunicazione del Palermo. Perché prestare il fianco ad una gogna mediatica di cui sicuramente non se ne sentiva la necessità? Perché la comunicazione del club rosanero non parte dal “basso”, da casa propria, dal “fortino” di Palermo dove le trasmissioni sportive di certo non mancano e dove il presidente non ha mai partecipato nonostante i numerosi inviti. Sicuramente Zamparini sarebbe trattato con più rispetto e avrebbe ugualmente assicurati i duelli dialettici che tanto gli piacciono. Il salotto di Mediagol è sempre aperto.