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Argentina: Pastore si racconta fuori dal campo

Javier Pastore, attaccante del Palermo, ha incontrato i suoi fans e risposto alle loro domande su musica, film, ricordi di infanzia e ovviamente anche di calcio. Domande fuori dai classici schemi,.

Mediagol8

Javier Pastore, attaccante del Palermo, ha incontrato i suoi fans e risposto alle loro domande su musica, film, ricordi di infanzia e ovviamente anche di calcio. Domande fuori dai classici schemi, ma che fanno conoscere di più l’uomo Javier piuttosto che il calciatore Pastore. La redazione di Mediagol.it ha evidenziato i passaggi più interessanti della lunga intervista. Quali sono i tuoi migliori ricordi ai tempi dell’Huracán? “Sono tanti i ricordi. Soprattutto stavamo per vincere lo scudetto e quindi ricordo i fans come erano felici”. Parliamo di musica e film, quali sono le tue preferenze? “In assoluto la mia musica preferita sono ‘Los Cuarteto’ che ascolto sempre, mentre quando posso guardo senza stancarmi mai, film di azione, storie di western. Poi la musica l’ascolto dovunque al campo, in pullman e fino a qualche minuto prima di scendere in campo”. La tua esperienza nel Mondiale com’è stata? “Unesperienza meravigliosa, ho imparato tantissimo. Ne ho approfittato molto per apprendere da tutti un po’”. In quale paese ti piacerebbe vivere? “In Argentina tutta la vita, quando tornerò rimarrò qua”. Raccontaci il tuo modo di festeggiare un gol? “C’è un motivo per cui festeggio così, ho un amico che ogni volta mi dice “Cabezón cabezón” (testone, ndr) e mi è rimasto questo modo di festeggiare dai tempi dell’Huracán”. Ci racconti che diceva il tuo primo tecnico? “Sì sì mi diceva sempre… ‘Flaquito flaquito..chichitito’ (magro e piccolino - da cui viene il soprannome Flaco, ndr) non puoi giocare a calcio. Sicuramente ora ci ha ripensato!”. Come hai migliorato il tuo fisico? “Facendo molto sport, mangiando in maniera equilibrata e lavorando per mettere massa e peso. Una buona alimentazione equilibrata è fondamentale per aumentare di peso”. Perché hai cominciato a giocare a calcio? “Ho sempre giocato a calcio fin da bambino. Poi il caso ha voluto che questo diventasse un lavoro. Questo per me è il miglior lavoro che c’è, perché guadagni e nello stesso tempo ti diverti”. Come parli in Italiano? “Sono un fenomeno – ride -. E’ da più di un anno che sto in Italia quindi a poco a poco l’ho imparato". Come ti trovi nel Palermo? “Mi trovo benissimo. Poi con Hernandez e Pinilla mi trovo alla grande, come mi trovo molto bene con tutti, devo dire che gioco in un ottima squadra. A Palermo sto bene e sto riuscendo a giocare con regolarità, questo mi permette di trovare maggiore confidenza dei miei mezzi”.