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Sampdoria, Muriel attacca Guidolin: “Io mangione? Il mister mi ha rovinato”

Sampdoria, Muriel attacca Guidolin: “Io mangione? Il mister mi ha rovinato”

Intervista a tutto Muriel, dagli inizi in patria al presente alla Sampdoria, passando per momenti bui con la maglia dell'Udinese.

Mediagol23

di Luca Bucceri

Dopo l'avvio di campionato in salita la Sampdoria cerca ora la tranquillità in classifica, obiettivo centrare il prima possibile la quota salvezza per poi pensare in grande.

Non un buon avvio per gli uomini di Marco Giampaolo, a rischio esonero ad inizio stagione dopo una serie lunga di risultati negativi conclusa con il derby contro il Genoa, vinto per 2-1. Protagonista del match fu l'attaccante colombiano Luis Muriel, un gol ed un assist per lui contro il "Grifone", annuncio di quello che sarebbe stata di lì a poco la sua stagione. Autentico uomo-copertina in casa blucerchiata, questo sembrerebbe essere l'anno di Muriel, 11 le reti fin qui siglate e 7 gli assist per i compagni di squadra. Sull'onda dell'entusiasmo per l'ultima vittoria ottenuta in casa contro il Bologna, terzo risultato utile consecutivo, l'attaccante classe '91 si è così raccontato ai microfoni della Lega Serie A: "Qui a Genova mi sento come a casa. Ho avuto la fortuna di trovare casa sul mare, quando mi alzo la mattina lo guardo e mi dà l’energia positiva per iniziare la giornata. Mi piace la musica, ascolto tutto: insieme a De Silvestri ero quello che faceva le coreografie per ogni gol. Ora devo trovare nuovamente un partner per i balletti. In questa stagione finalmente ho trovato continuità nelle prestazioni, la fiducia del mister e sto ritrovando la forma perfetta. Spero di continuare così".

"Sono cresciuto giocando per strada dalla mattina alla sera. Mio padre faceva il taxista, è un lavoro molto duro e per fare soldi devi girare tantissimo: lui usciva alle cinque del mattino di casa e tornava alle dieci di sera, guadagnando l’equivalente di 10 euro più o meno, e con quelli mangiavamo. Non c’erano i soldi per andare ad allenarmi, così ho iniziato a vendere biglietti della lotteria in modo da pagarmi il bus per andare al campo. Oppure mia nonna faceva delle focaccine e andavo per strada a venderle: a volte mi vergognavo- ha ammesso Muriel-, specialmente se visto dalle ragazzine, ma lo dovevo fare e dopo un po’ mi sono abituato a passarci sopra".

L'arrivo in Italia è la svolta per l'attuale 9 blucerchiato, ma non sempre tutto è andato per il verso giusto, con una reputazione 'rovinata' ai tempi di Udine: "Con il Lecce è stato il primo anno in Italia in Serie A, ho giocato insieme al mio amico Cuadrado e abbiamo fatto delle belle cose: è stata una stagione positiva e ci siamo divertiti insieme, sembravamo fratelli. La reputazione da quello che mangia sempre è stata la mia croce da quando Guidolin ha fatto quelle dichiarazioni, non me la son più tolta. Quando le cose vanno male tutti cercano giustificazioni, ma quando vanno bene nessuno parla".

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