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Sampdoria, Ferrero: “I nostri arbitri vivono una nevrosi da Var, sembra di andare al cinema…”

Sampdoria, Ferrero: “I nostri arbitri vivono una nevrosi da Var, sembra di andare al cinema…”

Il presidente dei blucerchiati ha parlato dell'utilizzo della Var e della sfida contro i bianconeri

Mediagol52

Continuano le polemiche legate all'utilizzo della Var.

La sfida tra la Juventus e la Sampdoria è stata fortemente caratterizzata dalle decisioni arbitrali, dal momento che sono stati assegnati due calci di rigore ed è stata annullata la rete del 2 a 2 realizzata da Riccardo Saponara per chiara posizione di fuorigioco.

All'indomani del match il presidente dei blucerchiati, Massimo Ferrero, è tornato a parlare dell'utilizzo della tecnologia in campo, queste le sue dichiarazioni: "La Var non può essere il solo protagonista. Quando andiamo allo stadio sappiamo che c'è la possibilità di vedere due partite, una in campo e una televisiva: dobbiamo tornare a dare la fiducia principale agli arbitri. Tutti noi l'abbiamo voluta, è vero: all'occorrenza doveva essere un correttivo, un aiuto. Ma adesso c'è un problema: non si può pensare di interrompere la partita sei-sette volte anche per episodi minimali, l'arbitro principale in questo modo perde progressivamente l'autorità. Quando abbiamo segnato il 2-2 il guardalinee si è diretto verso il centrocampo. Poi la Var... Premetto che l'arbitro Valeri è bravissimo ma il discorso va oltre Juve-Samp: questo è calcio rielaborato. Il problema, come ampiamente discusso in questo periodo a più riprese dalla maggior parte degli allenatori e presidenti del nostro campionato, sta nei criteri con cui si fa o meno ricorso all'ausilio della tecnologia. Secondo me, i nostri arbitri stanno vivendo una nevrosi da Var che sta diventando strumento di interpretazione non più di oggettività. Mi sembra di andare al cinema, anziché a vedere una partita di calcio. Serve adeguare il regolamento alle letture della Var, bisogna chiarire se un arbitro è da campo o è da Var. Bisogna adeguare alla tecnologia gli stadi e il posizionamento delle telecamere, perché anche l'angolo di ripresa fa la differenza. Arbitrare è uno dei mestieri più difficili al mondo, ma ho l'impressione che abbiamo perso la naturalezza dello sport".