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Sampdoria, ‘Ballando con le stelle’ aspetta Ferrero. Il patron: “Obiettivo della mia partecipazione è benefico. Ricordo che…”

Sampdoria, ‘Ballando con le stelle’ aspetta Ferrero. Il patron: “Obiettivo della mia partecipazione è benefico. Ricordo che…”

L'eccentrico presidente del club blucerchiato parteciperà al celebre programma Rai nonostante il suo passato da ballerino non provetto...

Mediagol77

La sua Sampdoria in campionato sta facendo ballare le altre le squadre a suon di gol e di ottime prestazioni, Massimo Ferrero al contrario ha deciso di prendere parte al programma televisivo Rai 'Ballando con le stelle'.

Il patron blucerchiato, attraverso le colonne di Vanity Fair, ha però chiarito che la sua partecipazione avrà uno scopo benefico dato che tutti gli introiti derivanti da quest'esperienza verranno utilizzati per acquistare delle autoambulanze.

"L’obiettivo della mia partecipazione è esclusivamente benefico. Con i soldi che mi darà la Rai, e se necessario con altri miei e della Sampdoria, voglio comprare almeno quattro autoambulanze attrezzate per bambini da regalare agli ospedali, a partire dal Gaslini di Genova, col quale già collaboriamo con la Samp. Io non ho mire di fama, non vado in Rai per farmi notare, non ne ho bisogno. Me vogliono bene tutti, sono un uomo di cuore, semplice. Il motto è fa bene è scordati, fa del male e pensaci".

"Vi ricordate Rita Pavone che cantava viva la pa-ppa-ppa? Ecco, io ballavo quella. A 15-16 anni stavo senza ‘na lira. Andavo al Bar Veneto di via Ostiense, dove c’era un juke box modernissimo. Là con 100 lire potevo mettere tre canzoni. Io facevo il tip tap. L’amico mio, sfacciato, rimediava qualche lira e ce ne andavamo al cinema. Se era andata bene, ci compravamo pure i mostaccioli, durissimi. Poi ho ballato il rock’n’roll, il cha cha, il tango. Facevo pure la spaccata. A casa sistemavo due sedie e mi esercitavo per distendere le gambe. Poi veniva mia madre da dietro e mi strigliava: “Va a studià".

"Le conquistavo con il ballo? Macché, erano altri tempi, c’era il mito della verginità. Però avevo un vantaggio: ero bassissimo e per abbracciare le ragazze mettevo le mani attorno al fondoschiena… ero un po’ monello. Se ballo ancora? Certo. Sono un po’ arrugginito ma mi sto già allenando. Vado a correre la mattina, faccio ginnastica, seguo una dieta. E sto rimettendo le sedie per provare a fare la spaccata".