serie b

Salernitana, Calaiò: “Combine? Ridicolo pensarlo, non ho fatto nulla di male. Non potevo smettere con una squalifica”

Salernitana, Calaiò: “Combine? Ridicolo pensarlo, non ho fatto nulla di male. Non potevo smettere con una squalifica”

L'attaccante palermitano è tornato a parlare: "Sono stato sbattuto in prima pagina per mesi. Nemmeno un killer meritava di ricevere questo trattamento"

Mediagol92

Obiettivo rilancio.

Emanuele Calaiò riparte dalla Salernitana. Il centravanti palermitano a gennaio si è trasferito in Campania per cercare di ritrovare il giusto spirito e la giusta voglia per tornare quello di un tempo. In una lunga intervista rilasciata ai microfoni di DAZN, il classe 1982 ha parlato di come ha vissuto la lunga squalifica che gli è stata inflitta: "Sono stati cinque mesi difficilissimi, soprattutto quando pensi di non aver ucciso nessuno. E’ stata un’ingenuità, ma non ho fatto nulla di male: al primo grado presi quattro anni, poi due; sono stato sbattuto in prima pagina per mesi. Nemmeno un killer meritava di ricevere questo trattamento. Essere etichettato come uno che voleva combinare una partita è stato veramente ridicolo. Ci sono stati momenti brutti in cui ho pensato di smettere. Ma non potevo finire la mia carriera così. Con il Parma siamo rimasti in ottimi rapporti: volevo ringraziarli perché mi sono stati vicini e mi hanno sostenuto nella battaglia legale”.

Calaiò ha poi raccontato la sua esultanza da cui deriva il soprannome l’arciere: “Ricordano tutti il soprannome, meno il mio nome (ride, ndr), vuol dire che qualcosa di buono ho fatto. Come si effettua l’esultanza? Bisogna inginocchiarsi e lanciare la “freccia”. Eravamo a casa mia a Napoli con amici, stavamo cercando di trovare un’esultanza nuova, diversa da tutti gli altri attaccanti. In quel momento è nata l’idea di scoccare una freccia ai tifosi: se loro ti imitano significa che li hai colpiti e li hai fatti emozionare come accade a me quando segno”.

Infine, il centravanti nato a Palermo si è soffermato sulla sua nuova avventura in maglia granata: “Avevo voglia di una piazza del Sud, una piazza calda che ti dà responsabilità. Salerno mi è capitata a pennello. Il mio obiettivo attuale e futuro è quello di arrivare a 200 reti in carriera con questa maglia. Curiosità tatuaggio al braccio? Sì (e mostra il braccio), ho tatuato le date con le bandiere delle squadre dei campionati che ho vinto: Torino 2000/2001; Pescara 2002/2003; Napoli (due) 2005-2006 e 2006-2007; Siena con Antonio Conte 2010-2011 e Parma (due) 2016-2017 e 2017-2018. Un po’ di spazio l’ho lasciato, speriamo di realizzare qualcosa in questa piazza così calda: voglio fare qualcosa di straordinario. Gol più bello? Una rovesciata in un Catania-Varese in cui vincemmo 2-1 - ha concluso Calaiò -”.