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Roma, il bilancio di Monchi: “Fiducia a Di Francesco, Zaniolo è il nostro futuro”. Su Pastore e Schick…

Roma, il bilancio di Monchi: “Fiducia a Di Francesco, Zaniolo è il nostro futuro”. Su Pastore e Schick…

Il direttore sportivo giallorosso ha parlato dei piani futuri del club soffermandosi sul rapporto di fiducia col tecnico Eusebio Di Francesco

Mediagol92

Parola al direttore sportivo giallorosso.

La prima metà di stagione della Roma non è di certo stata particolarmente entusiasmante dal punto dei vista dei risultati, discorso diverso invece per la seconda metà della scorsa. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il dirigente del club capitolino, Monchi ha tracciato il bilancio dello scorso anno: "I bilanci si possono fare quando finisce un progetto e il mio è ancora lungo. Se penso alla stagione scorsa è positivo, mentre questa finora non è buona. Ma non saranno alcuni risultati a cambiare il mio modo di pensare e a farmi passare l’entusiasmo di lavorare nella Roma. Ogni giorno sento che mi dimetto o che mi mandano via. No, l’ho già detto, resto alla Roma. Il mio obiettivo è arrivare al successo in modo graduale, ma continuo - ha proseguito il direttore sportivo della Roma -. Vorrei che si raccontasse meglio e a 360° che cos’è questo club, e penso che questo non venga fatto. Al di là di qualche risultato o di un acquisto giusto o sbagliato, per me la nostra è una società modello e mi dispiace che a volte rimanga in secondo piano rispetto ai giudizi su Monchi o Di Francesco. La Roma è di più di quello che si legge o si sente".

Più volte in discussione è stato messo anche l'attuale tecnico Eusebio Di Francesco: "Non è stato difficile difenderlo perché c’era fiducia al 100% nella mia idea di tenerlo - ha ammesso Monchi -. E tutti l’hanno condivisa. Quando siamo andati a Boston da Pallotta, di Eusebio abbiamo parlato 15-20 secondi. La mia fiducia in lui era grande quando l’ho preso, oggi che ci lavoro insieme è ancora più forte".

Monchi si è poi soffermato sull'esplosione del giovane Zaniolo: "No, non me l’aspettavo. Il merito di questa crescita è suo e dell’allenatore, che è stato bravo a crederci. L’Inter non voleva inserirlo nella trattativa per Nainggolan, Ausilio aveva alzato un muro, però volevano Radja e alla fine hanno ceduto. Zaniolo sta stupendo tutti ma con Nicolò dobbiamo essere più tranquilli, per il suo bene. Ha solo 19 anni. La nostra idea è costruire una grande squadra, per questo dico che Zaniolo è il futuro della Roma non sarà venduto. Avrà un percorso lungo e importante in questa società".

Due calciatori che non hanno brillato sono sicuramente Patrik Schick e Javier Pastore: il primo è al secondo anno in maglia giallorosso, mentre il secondo è sbarcato a Roma la scorsa estate: "Sono due discorsi diversi. Pastore è un giocatore forte, la questione è ritrovare quello di Palermo e Parigi, e credo che siamo ancora in tempo - ha premesso Monchi -. Al progetto di lui come mezzala ci credevo. Per Schick il problema non è il calciatore. E' la persona che a volte non trova la dimensione ideale per sviluppare quello che può fare il calciatore. Patrick in allenamento è fortissimo e lo dicono tutti, però purtroppo quelle capacità non le vediamo in modo continuo in partita. Quindi bisogna lavorare sulla persona. Potevamo mandarlo in prestito per aiutarlo, ma non c’è una formula perfetta e sicura. Credo che Patrick sia un frutto e bisogna ancora spremerlo fino alla fine e spendere tempo ed energie su di lui. Io ci credo. Ha talento, ma l’adattamento a volte è complicato".

Infine, Monchi ha fatto chiarezza sui tanti nomi accostati alla Roma nelle ultime settimane: "Tonali? E' uno dei più importanti giovani del calcio italiano, ma potrei dire lo stesso di Barella. Se riprenderei Malcom? Quando uno fa il d.s. di un club deve capire che rappresenta anche il cuore dei tifosi. Malcom si è preso gioco della Roma, e a me importa dell'immagine della società. Rugani? Impossibile, adesso e dopo. Hanno rifiutato un’offerta di 40 milioni del Chelsea. Non possiamo spendere tanto per un difensore centrale. Thiago Mendes? Impossibile. Ziyech e Belotti? Mi piacciono tutti e due. Bennacer? Ci piace, ma se ne parlerà a giugno. Dendocker e Ozyakup? Impossibili, esattamente come Herrera", ha concluso il ds giallorosso.