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Porto-Roma, Delvecchio: “Giallorossi senza certezze, ma possono essere outsider di questa Champions…”

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Le parole dell'ex attaccante giallorosso in vista del ritorno della sfida di Champions League contro il Porto

Mediagol23

Poche ore al ritorno di Champions tra Porto e Roma, i giallorossi ripartono dal 2-1 dell'andata in un match che si  prospetta essere tutt'altro che una passeggiata per gli uomini di Di Francesco.

Il ko subito in campionato contro la Lazio fa male, il 3-0 nel derby ha demoralizzato i capitolini che però dovranno scendere in campo all'Estadio da Dragao con la massima concentrazione per evitare di vanificare quanto di buono costruito all'Olimpico lo scorso 12 febbraio. Una vittoria firmata Nicolò Zaniolo, che ha timbrato per la terza volta il cartellino in Champions e siglato la sua prima doppietta in giallorosso e in Europa, una serata da portare tra i migliori ricorsi.

Intervistato da RMC Sport Marco Delvecchio, ex gloria della Roma, ha avvertito i giallorossi per il match contro i portoghesi: "La Roma non aveva certezze prima del derby e ora ne ha ancora meno. Dovrà fare una partita tosta contro il Porto senza pensare di aver vinto all'andata, cercando di far gol senza prenderne. Roma è una grandissima piazza. E' difficile vincere anche perché alcuni giocatori non hanno il carattere per poter reggere quel tipo di pressioni e rendere come dovrebbero. La Roma secondo me sa far bene e mi aspetto una grande gara. Se dovesse passare il turno potrebbe diventare l'outsider di questa Champions. In quell'ambiente se le cose vanno bene e c'è entusiasmo la Roma può davvero arrivare molto in alto. Di Francesco? Non credo che ci sia un problema allenatore. Finché ha avuto la squadra al meglio la Roma è sempre uscita dai momenti difficili. Hanno fatto un passo falso nel derby, una gara che a Roma non si può sbagliare".

L'ex 24 dei giallorossi, poi, non si è tirato indietro nel dare un'opinione personale sul centrocampista del momento, Nicolò Zaniolo: "Ha la personalità anche per poter aiutare Di Francesco a gestirlo. Un giocatore anche se è giovane può prendersi il palcoscenico. Non esiste la storia del giocatore giovane che va aspettato. Un ragazzo può aver bisogno di uno o due mesi per ingranare poi il giocatore o c'è o non c'è. Ruolo? Anche da mezzala può giocar bene anche perché è bravo a recuperare palloni e a ripartire. Da seconda punta non ce lo vedo. Lo vedo più come un centrocampista che ha doti offensive e di inserimento".