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TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE Gli allenatori seduti sulla panchina più calda della serie A

di Roberto Chifari Maurizio Zamparini ha un ruolino di marcia tuttaltro che invidiabile. In 10 anni di gestione a Palermo ha cambiato (e a volte richiamato!) 17 allenatori. Spesso ha indovinato.

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di Roberto Chifari Maurizio Zamparini ha un ruolino di marcia tuttaltro che invidiabile. In 10 anni di gestione a Palermo ha cambiato (e a volte richiamato!) 17 allenatori. Spesso ha indovinato cambiando in corsa chi rischiava di affondare con tutta la barca, a volte, preso dal suo stesso istinto, si è fatto un autogol come nei casi di Guidolin e Rossi. Ma non era mai successo che avesse esonerato un tecnico prima ancora dellinizio del campionato. La redazione di Mediagol.it ha ripercorso tutti gli esoneri dal 2002 ad oggi, dalle liti feroci coi suoi tecnici alle esternazioni alla stampa che gli hanno affibbiato letichetta di "presidente vulcanico mangia-allenatori". Ezio Glerean (Luglio 2002-Settembre 2002) Nellestate del 2002 Zamparini rileva il Palermo da Sensi. In panchina lanno prima cera stato Bortolo Mutti, il patron Franco Sensi decise nel frattempo di affidare la squadra ad un suo uomo di fiducia: Roberto Pruzzo. A fine luglio avviene il passaggio di proprietà, il patron friulano cede il Venezia a Del Canto e si porta dietro allenatore, staff e tutta la rosa. Inizia così quello che a Palermo verrà ricordato come "il travaso". Glerean è il nuovo tecnico rosanero, fautore di un calcio spettacolo, ma dopo un precampionato altalenante e una brutta prestazione contro il Chievo, alla prima giornata di campionato lex tecnico del Cittadella perde contro lAncona per 4-2 e viene esonerato. Daniele Arrigoni (Settembre 2002-Gennaio 2003) Per sostituire Glerean, Zamparini si affida a un altro allenatore emergente. E il romagnolo Daniele Arrigoni, voluto fortemente dallallora direttore sportivo Rino Foschi. La squadra non gira e a Natale il presidente esterna tutta la sua disapprovazione per una squadra senza gioco né idee. A gennaio, dopo un pareggio casalingo il pubblico sbotta, fischia e chiede a gran voce lallontanamento del mister. Nedo Sonetti (Gennaio 2003-Giugno 2003) A gennaio il Palermo si trova a metà classifica, i sogni di gloria sembrano sopiti e Zamparini decide di affidare la guida tecnica a Nedo Sonetti. Con il tecnico di Piombino la squadra vola, recupera punti su punti e riesce a giocarsi la finalissima allultima giornata di campionato contro il Lecce di Delio Rossi. Il Palermo perde 3-0 allo stadio "Via del Mare", ma i tifosi, seppur delusi dalla mancata promozione, sono soddisfatti per le emozioni vissute e sicuri che al secondo tentativo sarà certamente serie A. Silvio Baldini (Luglio 2003-Gennaio 2004) In estate Sonetti non è confermato e Zamparini chiama lallenatore dellEmpoli Silvio Baldini, arrivato a Palermo come il nuovo profeta. Ma il rapporto tra i due non decollerà mai. A dicembre con la squadra al terzo posto il tecnico toscano fa una promessa: "Scommetto 1 milione di euro che porto il Palermo in A". I rosa, rinforzati da una campagna acquisti di lusso per la cadetteria con gente del calibro di Zauli, Corini, Brienza, Berti e Toni, naviga tranquillamente nelle zone alte della classifica. Ma la spaccatura arriva il 31 dicembre, quando il presidente impone alla squadra di rimanere a Palermo per evitare di rientrare tardi dalle vacanze. Baldini accetta a denti stretti il diktat della società dopo che aveva concesso due giorni di vacanza ai giocatori. Poi, il 25 Gennaio 2004, arriva la sconfitta con la Salernitana e Baldini sbotta in sala stampa: "Il presidente dica meno cavolate...", e il patron trova la scusa per allontanarlo. Francesco Guidolin (Gennaio 2004-Giugno 2005) Zamparini ingaggia Guidolin. Nella campagna acquisti di gennaio la squadra viene rinforzata con gli acquisti di Grosso e dei fratelli Filippini. Il Palermo vola in classifica e con 2 giornate di anticipo sale in A. Lanno successivo iniziano le prime frizioni con il presidente, ma il tecnico veneto porta la squadra ad uno storico 6° posto e alla qualificazione in Uefa. A fine stagione il tecnico di Castefranco Veneto ringrazia, saluta e se ne va, ma sarà solo un arrivederci. Gigi Delneri (Giugno 2005-Gennaio 2006) In estate viene ceduto lidolo Toni e arrivano due giovani promesse: Makinwa e Caracciolo. La squadra fornita al nuovo tecnico Delneri è incompleta, mancano le ali per fare il 4-4-2. Lex allenatore del Chievo stenta a decollare, la classifica vede un Palermo inabissato nelle sabbie mobili della metà classifica. A gennaio, dopo una sconfitta in casa contro il Siena, Delneri viene esonerato. Giuseppe Papadopulo (Gennaio 2006-Giugno 2006) Per guidare il Palermo in una stagione nata male, il numero uno di viale del Fante si affida ad un vecchio volpone del calcio italiano come Giuseppe Papadopulo. Allesordio in Coppa Italia contro il Milan gli uomini di Papadopulo vincono 3-0. I rosa cominciano a girare, vincono in Coppa Uefa e arrivano fino agli ottavi contro lo Schalke(vittoria 1-0 in casa, sconfitta 3-0 in Germania). In campionato Papadopulo scala la classifica fino a portare i rosanero allottavo posto (poi 5° dopo le sentenze di Calciopoli). In Coppa Italia il sogno del Palermo si infrange in semifinale contro la Roma allOlimpico. Ma tutto questo non basta per la riconferma e a giugno si cambia ancora. Francesco Guidolin (Luglio 2006-Aprile 2007) Nella stagione 2006-2007 si cambia di nuovo. In panchina torna Guidolin. In estate vengono acquistati Amauri, Simplicio e Bresciano. Il girone di andata è da scudetto. A dicembre durante Siena-Palermo il ginocchio di Amauri incontra le mani Manninger. Per litalo-brasiliano stagione finita. A febbraio dopo il derby col Catania il Palermo comincia a scivolare in classifica, non riesce più a vincere né a imporre il proprio gioco. Ad aprile Guidolin salta e arriva lallenatore della Primavera Rosario Pergolizzi. Renzo Gobbo e Rosario Pergolizzi (Aprile 2007-Maggio 2007) La squadra viene affidata allallenatore della Primavera, che però non ha il patentino, ragion per cui arriva anche Gobbo. Il duo non riesce a dare una sterzata al gruppo. Arrivano 3 sconfitte consecutive e Zamparini richiama Guidolin per chiudere la stagione e salvare il salvabile. Francesco Guidolin (Maggio 2007-Giugno 2007) Il tecnico di Castelfranco Veneto torna in Sicilia per 15 giorni porta i rosa a due vittorie consecutive, salvando la qualificazione in Coppa Uefa con un ottimo 5°posto. Stefano Colantuono (Luglio 2007-Novembre 2007) Il campionato 2007-2008 comincia male con leliminazione in Coppa Uefa per mano del Mlada Boleslav. La squadra di Colantuono, basata sulla grinta e lagonismo dei suoi gladiatori, ottiene i primi risultati in campionato. A novembre il Palermo è sesto, ma la brutta sconfitta in casa della Juventus per 5-0 costa il posto a Colantuono. Gli subentrerà il Guidolin-quater. Francesco Guidolin (Novembre 2007-Marzo 2008) Ritornato in sella, Guidolin non riesce a dare il giusto sprint ad una squadra che latita in campo, alternando buone prove in casa a deludenti trasferte. Quando a marzo arriva il Genoa al "Barbera" una rocambolesca vittoria per 3-4 dei liguri farà saltare la panchina rosa per lennesima volta. Stefano Colantuono (Marzo 2008-Settembre 2008) Richiamato, lallenatore romano è voglioso di dimostrare il proprio valore. Finisce il campionato con limportante vittoria in casa contro la Juventus. A giugno Zamparini gli dà la fiducia e viene riconfermato, ma alla prima giornata del campionato 2007-2008, Il Palermo è di scena ad Udine dove perde 3-1. Zamparini si infuria e decide di esonerarlo, arriva così in Sicilia il tecnico del Cagliari dei miracoli Davide Ballardini. Davide Ballardini (Settembre 2008-Giugno 2009) Quando Ballardini arriva a Palermo impone al gruppo il suo gioco e le sue idee. Grande spettacolo in casa, condito sempre da prestazioni super con caterve di gol, e deludenti trasferte, che fanno perdere il treno Europa a vantaggio di una modesta Roma. Tanti gol in casa e tutto sommato un bel calcio fanno dei rosa una buona squadra. Ma i più ricorderanno lamara sconfitta di Aprile in casa contro il Catania di Walter Zenga per 4-0. A giugno lallenatore comunica al presidente lintenzione di lasciare il club rosa. Zamparini ne prende atto e dopo qualche giorno stupisce tutti e chiama un allenatore giovane ed emergente. Walter Zenga (Luglio 2009-Novembre 2009) Larrivo dellex "Uomo ragno" è una scelta precisa del presidente, innamorato e poi pentitosi del tecnico milanese che lanno prima aveva guidato il Catania ad una tranquilla salvezza. Ma Palermo non è Catania e così un inizio stentato, complice la confusione tattica e la difficoltà di gestire un gruppo formato da tante primedonne farà decidere al patron lesonero anzitempo. La guida tecnica viene affidata a Rossi, uomo di fiducia del direttore sportivo Walter Sabatini. Delio Rossi (Novembre 2009-Febbraio 2011) La squadra affidata a Delio Rossi è un gruppo di giovani interessanti: dalla stella Pastore a Kjaer, passando per il grande vecchio Liverani, un mix esplosivo di giocatori giovani ed esperti. Rossi riesce a trovare il modulo giusto e la squadra comincia a volare. Inizia in primavera un testa a testa con la Sampdoria per laccesso in Champions League. Alla penultima di campionato i rosa pareggiano in casa con i blucerchiati, con il gol di Miccoli che pareggia il vantaggio iniziale di Pazzini. La domenica successiva contro lAtalanta i rosa vincono fuori casa. A 45 minuti dalla fine del campionato i rosanero sono con un piede e mezzo in Champions. Ma con la vittoria dei doriani sul Napoli svaniscono tutti i sogni di Europa. La stagione successiva si riprende dallo stesso punto di prima. Il campionato inizia bene e i nuovi arrivi danno vitalità ad una squadra che esprime il miglior calcio di sempre. A febbraio dopo 6 sconfitte consecutive e soprattutto dopo lo 0-7 in casa con lUdinese, per Rossi arriva il benservito. Serse Cosmi (Marzo 2011-Aprile 2011) Giunto per sostituire Rossi, Cosmi cerca di imporre il 3-5-2. La squadra non gira e non riesce ad esprimere mai il suo gioco. Arrivano le sconfitte con Bologna e Lazio, ma soprattutto quella contro il Catania maturata nel secondo tempo in cui il tecnico decide di lasciare in panchina la fantasia di Pastore. Al ritorno da Catania lallenatore viene esonerato, intanto a Palermo la contestazione monta e i tifosi riunitisi allo stadio chiedono a gran voce il ritorno di Rossi. Zamparini cede e richiama il tecnico romagnolo. Delio Rossi (Aprile 2011-Maggio 2011) Rossi accetta lincarico per portare il Palermo in finale di Coppa Italia. Vince le due sfide contro il Milan in semifinale. In campionato chiude ottavo tornando a vincere fuori casa. AllOlimpico di Roma la sera del 29 maggio il Palermo si gioca la finale di Coppa Italia, davanti a 40 mila tifosi rosanero giunti da tutta Italia. I rosa perdono contro la corazzata Inter, ma sono applauditi da tutto lo stadio, con lo sfondo delle lacrime di Rossi. Il tecnico romagnolo, che ha il contratto in scadenza, non trova laccordo con il patron Zamparini per il rinnovo e saluta tutti. Stefano Pioli (Giugno 2011-Agosto 2011) Il Palermo riparte da Pioli, nome emergente con alle spalle delle esperienze in A con Chievo e Parma. Dopo la preparazione estiva a Malles incentrata sui preliminari di Europa League, i rosa impattano 2-2 in casa col Thun e pareggiano in Svizzera 1-1, uscendo dalla competizione europea. Le amichevoli con Fenerbahce e Napoli mostrano una squadra tuttaltro che pronta per il campionato. Il 31 aagosto si cambia ancora e a sedere sulla panchina rosanero sarà un tecnico emergente, lallenatore della Primavera Devis Mangia. Devis Mangia (1 settembre-19 dicembre 2012) Giovane e grintoso, Mangia parte bene conquistando, oltre a qualche buon risultato, anche i tifosi e la stampa grazie al suo carattere espansivo pur non avendo mai allenato nel massimo campionato. Qualche infortunio di troppo e la presenza in squadra di molti giocatori alla loro prima esperienza in Serie A non fa mantenere le promesse iniziali. Zamparini lo esonera il 19 dicembre 2012, dopo la sconfitta nel derby con il Catania (2-0), venuta subito dopo leliminazione dalla Coppa Italia con il Siena. Bortolo Mutti Giuseppe Sannino