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Tra Lecce e Palermo vince la noia Note positive nonostante il sonno generale mentre Amelia pensa al futuro…

di William Anselmo Lecce, campo storicamente ostico per i rosanero. Si sapeva. Ancor più difficile se come avversaria si trova una squadra che difende con tutti i propri uomini puntando sul.

William Anselmo

di William Anselmo Lecce, campo storicamente ostico per i rosanero. Si sapeva. Ancor più difficile se come avversaria si trova una squadra che difende con tutti i propri uomini puntando sul contropiede. Il Palermo soffre perché a poco servono i ragionamenti tattici a centrocampo se poi nessuno la mette in rete, è la solita nota dolente: si sente la mancanza in avanti di un uomo di peso. In compenso possesso palla e cinismo, sono questi i due elementi chiave di Lecce-Palermo. Al cospetto di una partita noiosa, i rosa hanno aumentato la percentuale del possesso palla, rispetto allultima gara esterna giocata contro il Catania, passando da 54,7% a 63,9% (dato simile a quello ottenuto in casa contro la Fiorentina). Questo è uno dei volti "sacchiani" di Davide Ballardini che dopo aver fatto assimilare ai suoi ragazzi la "Lezione n°1" sul possesso, adesso punta sul cinismo. Il primo test è andato bene, bravo il Palermo a finalizzare con Cavani lunico tiro (forse è meglio dire "tocco") in porta su azione della partita; premiato dalla grande forza di volontà mostrata al "Via del Mare" di Lecce, perché deve essere frustrante infrangersi per quasi novanta minuti contro una difesa composta da nove uomini. Rischiosa, ma intelligente, è stata la scelta dellallenatore rosanero di approfittare della gara con i salentini per fare un po di turnover, consentendo a qualche giocatore di rifiatare. Nessuno si aspettava Kjaer in campo al posto di Raggi e la partenza dalla panca di Fabio Liverani. Tra le note dolenti, però, possiamo inserire proprio il giovane danese che, personalità a parte, ha sulla coscienza il gol del vantaggio leccese, qualche imprecisione e una serie di conseguenze...nel senso che i sui compagni di reparto per aiutarlo al suo esordio da titolare in Serie A, hanno dovuto fare gli straordinari; il "vecio" Guana che si è trovato in mezzo a fare sostanza quando in quella zona serviva il "fioretto" di Liverani; Lanzafame e Bresciano, lontani dai giocatori visti in ritiro agli ordini di Colantuono, probabilmente tra quelli che stanno soffrendo maggiormente il nuovo modulo tattico. Capitolo a parte per Miccoli che doveva essere il "grimaldello" con le sue invenzioni e invece, complice lemozione di giocare contro la sua squadra del cuore, ha offerto poco allo spettacolo e ai suoi compagni. Speriamo che riprenda le energie fisiche e mentali in tempo per domenica contro il Chievo; così come ci auguriamo che il periodaccio di Amelia passi in fretta: per recuperare dal suo infortunio potrebbero servire fino a tre settimane e, in tutto questo, ci sono delle voci che parlano di una presunta volontà del giocatore di essere ceduto durante il prossimo mercato di gennaio. Il motivo? Non sarebbe contento di come stiano andando le cose e del fatto che i tifosi non abbiano ancora acquisito totale fiducia nelle sue capacità. Probabilmente il boato festoso del "Barbera" al cambio con Fontana, durante Palermo-Fiorentina, ha lasciato il segno, anche se resta da capire se veramente i tifosi abbiano festeggiato più il rientro tra i pali di "Jimmy" o la sostituzione di Amelia. Zamparini dal canto suo sembra aver smentito queste voci...