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TIFOSI PALERMO ENTUSIASMO IN CALO, PERCHÈ?

di Alessandro Rubino Il tifo a Palermo è strano. Parola di Francesco Guidolin. Il mister che ha riportato in Serie A i rosanero ha ricordato nei giorni scorsi come il seguito al.

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di Alessandro Rubino Il tifo a Palermo è strano. Parola di Francesco Guidolin. Il mister che ha riportato in Serie A i rosanero ha ricordato nei giorni scorsi come il seguito al “Barbera” e in giro per la città fosse già calato dopo i primi due anni, anche in un periodo positivo in cui la squadra lottava per le prime posizioni della classifica. Ma quali possono essere le motivazioni che hanno portato a questa situazione? Il tifoso palermitano è davvero così strano? I numeri sono impietosi, è evidente il crollo degli abbonamenti e delle vendite dei biglietti negli ultimi anni. Ed è chiaro come non sia soltanto la crisi economica ad aver influito su questo dato preoccupante. Le colpe, è ovvio, non possono essere tutte del presidente Zamparini. Si tratta di certo di un concorso di colpe: tanti sono i fattori che anno dopo anno hanno portato a questo netto calo dellentusiasmo dei tifosi a partire dalle prime stagioni che hanno fatto seguito a quelle che hanno goduto delleffetto-promozione. Dai tempi della vecchia Serie C al ritorno in Serie A cè stato un crescendo di entusiasmo che poi via via è andato a scemare perché la squadra non è più stata capace di far sognare (eccezion fatta per i pochi mesi che hanno preceduto la finale di Coppa Italia a Roma con lInter) e perché sono state fatte scelte discutibili in società. Poi, probabilmente, i tifosi hanno ormai esaurito la fame che avevano un tempo. Quantomeno non i fedelissimi, ma quelli sono merce rara a Palermo: purtroppo, come ha più volte sottolineato la proprietà, non cè una vera tradizione di tifo rosanero e molti ragazzi palermitani sono cresciuti tifando per le grandi squadre del nord. E infatti bastato solo qualche anno (due o tre al massimo) di pranzi e cene al tavolo della Serie A per far saziare parecchia gente. E di colpo lo stadio si è andato svuotando sempre più, fino a non riempirsi neanche in occasione delle sfide europee contro formazioni del calibro di Schalke04 e Cska Mosca. A conti fatti, il tifoso palermitano potrebbe essere davvero strano ed incostante, portato a farsi vivo più che altro per le grandissime occasioni. Ma il club rosa non è esente da responsabilità: poche le iniziative per riportare la gente vicina alla squadra, tante le manifestazioni di scarsa stabilità. Stravolgere spesso tutto il quadro, con esoneri di allenatori amati e cessioni di giocatori rappresentativi non ha aiutato nessuno: i tifosi a lungo andare si stancano, a tutte le latitudini e non solo a Palermo. Specie se poi i cambiamenti non portano a chissà quali miglioramenti e se certi annunci ad effetto – leggasi arabi, per esempio – non hanno a volte alcun seguito. Chiedere alla Juventus post calciopoli, che ha subìto un calo delle presenze sugli spalti e che ha impiegato qualche stagione prima di rivedere lo stadio pieno. E che stadio: unarena moderna, niente a che vedere con la vecchia “Favorita” poco confortevole. Con le tv che ormai con le loro telecamere entrano persino negli spogliatoi, è molto più facile e piacevole seguire le partite da casa. Questo non va dimenticato. E chi non sente lirrefrenabile necessità di andare sugli spalti, chiaramente, ci pensa più di una volta prima di acquistare un biglietto o di sottoscrivere un abbonamento. Tra laltro, non si gioca più soltanto la domenica dopo pranzo: molte gare vengono posticipate o anticipate, spesso gli orari non consentono a molte persone di poter andare allo stadio ed i sacrifici da affrontare non sono alla portata di tutti. Sia in termini organizzativi che economici. Insomma, è un cane che si morde la coda. La crisi, che ha portato ad un calo degli spettatori a livello nazionale, è soltanto la ciliegina sulla torta. Inoltre, la tifoseria è stata abituata a vedere giocatori importantissimi andar via ed alcune dichiarazioni del presidente, che in passato ha detto di non poter più investire come un tempo, hanno creato un po di delusione. Non manca la volontà di fare bene come negli anni passati, ma purtroppo anche il club rosa risente della crisi e vi si deve confrontare come hanno fatto altri club: tante squadre si sono ridimensionate in base ai bilanci, basti guardare il Milan che ha dovuto dar via pilastri come Thiago Silva ed Ibrahimovic. Occorre dunque molta pazienza, società e tifosi dovranno venirsi incontro affinché si possa tornare ad avere nuovamente uno stadio pieno, possibilmente non soltanto per un paio di anni...