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NEL 2012 CRISI E QUASI SERIE B Il Palermo riparte da Lo Monaco per riconquistare i tifosi e restare in Serie A

Di William Anselmo Forse è andato via più lento degli altri questo 2012 che al Palermo e agli italiani non ha riservato grandi cose. Prima di tutto, il contesto socio-economico del.

William Anselmo

Di William Anselmo Forse è andato via più lento degli altri questo 2012 che al Palermo e agli italiani non ha riservato grandi cose. Prima di tutto, il contesto socio-economico del Paese, con la grave crisi che ha colpito praticamente tutti, dalle aziende ai lavoratori, penalizzando soprattutto i giovani e i loro sogni, è stato lelemento caratterizzante dellanno appena lasciato. Anche lindustria-calcio ha risentito della crisi. Tanti campioni sono andati via, molte squadre sono in crisi, la qualità della Serie A si è livellata verso il basso. Per non parlare poi dei vergognosi scandali che hanno investito il calcio. Insomma, lunico elemento che storicamente aiutava lItalia e tutto il "popolo dallenatori" a dimenticare gli stress della settimana, non è stato poi molto daiuto, soprattutto in casa Palermo dove la crisi che ormai dura da circa due anni e mezzo per le scelte sbagliate del club rosanero si è accentuata facendo toccare il fondo: prima un finale di stagione 2011/2012 pessimo e poi un inizio di 2012/2013 nefasto che ha inchiodato i rosanero in zona retrocessione. Guardando al Palermo, gli errori commessi sono stati quelli di sempre (o almeno quelli già evidenziati negli ultimi quattro anni da Mediagol come dalla maggior parte dei tifosi): mancanza di continuità, mancanza di progettualità, mancanza di serietà e di rispetto verso i tifosi rosanero. I soliti due-tre allenatori esonerati, i soliti dirigenti fatti scappare via o cambiati, la solita tendenza a portare giocatori di Serie B e (im)probabili campioni dallestero nella speranza che si trasformino in galline dalle uova doro ...ovviamente da vendere appena diventati "calciatori". La svolta avviene nel settembre 2012: il presidente Zamparini capisce che a causa dei suoi errori si rischia di retrocedere in Serie B e così stravolge ancora una volta tutto, affidandosi alle mani esperte di Pietro Lo Monaco. Anzi, come ci piace definirlo, il Generale Lo Monaco. Lelemento importante non è soltanto larrivo di una figura di polso come Lo Monaco, ma anche il cambio di rotta di Zamparini che finalmente lascia carta bianca al suo dirigente, cosa che non era stata fatta con il bravo Giorgio Perinetti. Il 2013 si presenta come lanno della speranza e della ripartenza per il Palermo. Gli elementi ci sono tutti e già il calciomercato rosanero si è fatto incandescente. Lo Monaco sta lavorando per portare quello che serviva a questa squadra: prima di tutto giocatori desperienza e di qualità che possano far ottenere per questa stagione una tranquilla salvezza, ma anche giocatori di prospettiva, con un occhio al Sudamerica. Un altro grande pregio del nuovo dirigente è quello di tenere in modo particolare al rapporto della città e dei tifosi con la società. Lo Monaco ce la sta mettendo tutta per ricucire un rapporto che si è allentato e che forse non era mai stato veramente coltivato in questi dieci anni. Forse sta mettendo un po da parte i vecchi abbonati che non hanno preso bene le varie iniziative promozionali di questa stagione, ma sicuramente sarà fatto qualcosa anche per loro nel 2013 quando le acque saranno più tranquille. Il 2013 ci lascia fiduciosi. Buon anno nuovo Palermo.