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LE RAGIONI DI UN INSUCCESSO Zamparini, le critiche e i tifosi stanchi mentre la squadra affonda

Di William Anselmo Chi ci segue da tempo avrà chiara la linea del nostro giornale: siamo una testata libera, con liberi giornalisti, che non ha paura di scrivere, attaccare o rivelare.

William Anselmo

Di William Anselmo Chi ci segue da tempo avrà chiara la linea del nostro giornale: siamo una testata libera, con liberi giornalisti, che non ha paura di scrivere, attaccare o rivelare verità scomode. Mediagol negli anni, grazie allintegrazione dei commenti nelle notizie, è diventato per i tifosi come una piazza virtuale, un "bar dello sport", un punto di riferimento dove poter scambiare direttamente le proprie opinioni. Per questa libertà (che cercheremo sempre di garantire a voi lettori e a noi stessi) paghiamo ogni giorno qualcosa. E qui su Internet che si crea lopinione pubblica: perché è più facile confrontarsi con gli altri, perché è più immediato, perché dietro ad un monitor è più semplice esprimere veramente ciò che si pensa, perché è trasversale come il calcio piace al benestante così come al meno abbiente, allimprenditore, alloperaio, allo studente o al disoccupato. Il nostro "termometro" che misura latmosfera intorno al mondo rosanero e che ci guida sui temi che stanno più a cuore ai tifosi, ci dice che ormai da mesi cè una crescente intolleranza nei confronti della società. E un sentimento di preoccupazione, misto ad amore, orgoglio e sindrome dell"io lavevo detto". La critica del tifoso è semplicemente frutto della grande passione per i colori rosanero. Nelle ultime settimane, lo smembramento della formazione che è arrivata a giocare la finale di Coppa Italia soltanto tre mesi fa, davanti a 40mila tifosi rosanero, è stato qualcosa che la piazza non ha digerito. Dalladdio forzato di Delio Rossi, il mister dei record, a quello di un giocatore simbolo e amatissimo come Pastore. I motivi di questa crisi? Siamo di fronte ad una società che non è capace di ascoltare la piazza e ad un presidente che non sa garantire serenità allambiente. E questa la colpa principale del patron rosanero, perché il Palermo di Zamparini, in fondo, ha dimostrato in questi quasi dieci anni, una crescita costante. Sono andati via tanti "campioni", ma ne sono sempre arrivati di nuovi che non hanno fatto rimpiangere quelli dellanno prima (Caracciolo e Makinwa esclusi...). Ora quel "termometro" di cui parlavamo prima, registra un moto preoccupante che vuole metaforicamente la testa di Zamparini. Ecco, questo è il limite che non si doveva superare. Non si deve dimenticare mai che quella di Zamparini finora è stata la presidenza più felice della storia del Palermo. Una luce piombata allimprovviso su una società che dal 1900 aveva sempre visto più nero che rosa. Zamparini ha dato lustro al Palermo, a Palermo e ai palermitani. Tuttavia, è giusto che i tifosi critichino e alzino la voce per farsi ascoltare e per pretendere rispetto, perché il Palermo è dei palermitani. Lecito, a patto che si trovi la giusta misura anche nel dissenso. A Zamparini, invece, diciamo che è giunto il momento di andare veramente incontro ai tifosi e che cè un motivo se siamo nati tutti con due orecchie e una sola bocca: che ascolti di più e parli di meno.