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Pescara, Sebastiani: “Oddo non si tocca. Contro la Roma proveremo a fare risultato”

Pescara, Sebastiani: “Oddo non si tocca. Contro la Roma proveremo a fare risultato”

Le dichiarazioni del presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, in vista della sfida di domenica contro la Roma.

Mediagol7

Due giorni e sarà Roma-Pescara, match valido per la quattordicesima giornata di Serie A.

Chi si è espresso in vista della gara in programma domenica sera allo stadio 'Olimpico' è Daniele Sebastiani, intervenuto ai microfoni di 'Rete Sport'. Sono diversi i temi trattati dal numero uno del Pescara, squadra reduce dalla batosta contro la Juventus e a secco di reti da ben quattro turni: dalle prestazioni sin qui fornite dagli uomini di Massimo Oddo, alla posizione del tecnico abruzzese.

"Il campionato del Pescara non inizia dopo la Roma. La Roma ha sempre vinto in casa ed è una squadra molto forte, non sono queste le partite che dobbiamo vincere ma proveremo comunque a fare risultato. I complimenti per il bel gioco fanno piacere, però servono i risultati. Bisogna modificare qualcosa. Non abbiamo giocatori in grado di difendersi e basta, è chiaro che se riusciremo a sistemare qualche atteggiamento qualche risultato in più arriverà. Oddo è l'allenatore del Pescara e lo sarà anche nei prossimi anni, non c'è alcun dubbio - ha dichiarato Sebastiani -. Non cambiamo i nostri programmi. La Serie A è un’altra cosa rispetto alla B, ma Oddo non si tocca. Credo che la strada intrapresa dal Milan può essere d'esempio. I giovani vanno fatti giocare. Caprari, Politano e tanti altri ragazzi nati nella Roma sono ottimi giocatori sui quali bisognerebbe puntare di più. La Roma è una grande squadra con giocatori importanti. Dzeko sta giocando da solo in questo periodo. E poi i giallorossi possono essere l'anti-Juve. In Italia si fa di tutto per allontanare i tifosi dallo stadio. Basterebbe far rispettare le regole che già ci sono. Non vanno messe nuove barriere, i tifosi non vanno messi in gabbia. Negli stadi senza barriere non succede nulla. Serve la cultura del tifo che c'è negli altri paesi. Non si deve sparare nel mucchio in ogni caso".