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Parma, Di Gaudio: “Palermo? Dicevano che ero troppo piccolo. Voglio la Serie A”

Parma, Di Gaudio: “Palermo? Dicevano che ero troppo piccolo. Voglio la Serie A”

Le dichiarazioni rilasciate dall'attaccante del Parma, originario di Palermo: "Siamo consapevoli della nostra forza"

Mediagol7

"Siamo consapevoli della nostra forza e soprattutto siamo un gruppo vero: l’immagine di sabato scorso più bella è la reazione della panchina ai gol. Tutti in campo a fare festa, anche chi gioca meno".

Lo ha detto Antonio Di Gaudio, intervistato ai microfoni di 'Gianlucadimarzio.com'. L'attaccante del Parma, originario di Palermo, ha detto la sua sul momento della sua squadra. Una serie di successi, quelli conquistati dalla squadra di Roberto D'Aversa nelle ultime giornate (sette partite, sei vittorie), che hanno permesso ai crociati di consolidarsi al quarto posto, attualmente a due lunghezze di distanza da Palermo e Frosinone, già battute.

"Dobbiamo restare umili e giocare queste otto finali, una dopo l’altra. Cittadella? Sfida tosta. Sono sempre un osso duro. Le altre saranno quasi tutte con squadre in lotta per salvarsi? Peggio, perché nel girone di ritorno chi lotta per sopravvivere fa sempre più punti - ha dichiarato il classe '89 -. Ora però, c’è solo il Cittadella. Pensiamo partita per partita. Inutile guardare ai punti persi o a chi affronteremo. Abbiamo un sogno da realizzare, non importa chi c’è davanti. La mia esultanza? Non è una citazione di Mark Bresciano, ma semplice ammirazione per la nostra curva. È bellissimo segnare là sotto. Per questo mi fermo a godermi la sua grandezza, il suo movimento, i suoi colori".

Di Gaudio è poi tornato a parlare dei suoi inizi e della sua esperienza nelle giovanili del Palermo. "Mi dissero che ero troppo piccolo e che non potevo più giocare con loro. Mi ritrovai su un muretto a piangere con il mister che mi ha cresciuto, Salvatore Zammitti. Gli giurai che avrei fatto almeno un minuto in serie A. Voglio tornare a riprendermi quella categoria e voglio farlo con questo gruppo", ha concluso.