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Zamparini (integrale): “Cinesi come arabi? Lo temo. Palermitani non mi meritate. Vostra non è piazza da grande calcio”

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"La trattativa coi cinesi è in corso, i numeri ci sono già, avremo una riunione a fine ottobre ed un'altra il mese prossimo. Stiamo mettendo dei paletti anche per altre operazioni con loro in Italia e in Europa. Il Palermo è la cosa più importante di cui stiamo parlando. Ma non è l'unica. Sono contento che stiano arrivando perché credetemi, di questo carrozzone che è il calcio non ne posso più. Spero arrivino, nonostante ciò non possiamo ancora dirci sicuri. Prima di tutto mi auguro per me che arrivino i cinesi. Questo è l'ultimo anno qui, a prescindere dai cinesi, però devo trovare comunque chi mi sostituisca in maniera degna. Devo sistemare comunque i bilanci. Io questo lavoro lo faccio da anni e in maniera positiva. Ho avuto anni molto complicati come quando siamo retrocessi. L'anno dopo alla Serie B ho vissuto l'anno più difficile, senza le plusvalenze di Dybala e Belotti avremmo chiuso con un buco di bilancio di 40 milioni. Mi auguro di vedere presto i cinesi a Palermo. Io faccio l'imprenditore e faccio quello che serve per il Palermo, lo faccio per voi palermitani che non lo capite e per questo non mi meritate. I tifosi hanno paura che i cinesi si rivelino essere come gli arabi? Quello che ha più paura di questo sono io, perché voglio uscire dal calcio", ha proseguito Zamparini.

"Il Pavia dei cinesi è fallito? Un conto sono i fondi di stato cinesi, un conto è che venga qui un cinese, o un rumeno, un tedesco e si compri una squadra. Quello del Pavia probabilmente era un imprenditore che non aveva i fondi e ha fatto il passo più lungo della gamba come lo fanno spesso tanti italiani. L'investimento come lo intendiamo in Italia è una speculazione, per loro è un investimento, un qualcosa che rimane nel patrimonio, che può servire da garanzia. Da loro i soldi vengono prestati più facilmente perché ci tengono a creare ricchezza e posti di lavoro, hanno un paradigma diverso dal loro. Non hanno le nostre banche. Vogliono costruire strutture, come stadio e centro sportivo, ma non per costruire un appartamento a dieci e rivenderlo a venti, ma per creare economia, per creare progresso e posti di lavoro. Io sono un po' duro in questo perché in Italia tutto viene inteso come speculazione, questo ha distrutto il Paese".