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Zamparini a 360°: “Iachini come Simeone. Palermo, capito miei errori. Punteremo all’Europa”

“Portare Iachini a Palermo è stata la scelta migliore in 10 anni di presidenza. Il mio errore è stato quello di non prendere Iachini subito, ma partire con Gattuso: io e Rino abbiamo preso una decisione non ponderata ma di innamoramento. A...

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"Portare Iachini a Palermo è stata la scelta migliore in 10 anni di presidenza. Il mio errore è stato quello di non prendere Iachini subito, ma partire con Gattuso: io e Rino abbiamo preso una decisione non ponderata ma di innamoramento. A lui auguro tutto il meglio". Maurizio Zamparini ci tiene a dire la sua, e lo fa a poche ore dal match, quello contro il Novara, che potrebbe determinare la matematica promozione del Palermo in Serie A.

di Noemi Cusano

Intervento lungo e incisivo quello concesso ai microfoni di Radio Sportiva dal numero uno di viale del Fante. Si parla di Franco Vazquez, di Lo Monaco e del passato. "Il mio errore è stato quello di mollare l'anno scorso e ho sbagliato a portare Lo Monaco in presidenza. Avendo tanta esperienza nel settore, ero convinto però che saremmo riusciti a dominare la Serie B. L'anno scorso avevo capito che il ciclo era finito e i cicli vanno accettati. Ho accettato che il Palermo andasse in Serie B. Sono felice di aver ritrovato Iachini, mio capitano al tempo del Venezia. Se è la prima volta che un allenatore risolve il problema rivalutando un giocatore come Vazquez? No, vi sono stati casi simili. Come lui, anche Cavani e Abel. Ricordo a tal proposito un Messina-Palermo in Serie A. Mi chiama Foschi e mi dice che Guidolin non aveva portato Cavani nemmeno in panchina e gli avevo detto che se non lo avesse portato sarebbe stato esonerato. La settimana dopo, per Palermo-Fiorentina, Cavani fece il debutto con la maglia rosa a causa di un infortunio di un compagno: entrò e fece quel gol incredibile".

Iachini come Simeone - "I miei rosa attualmente sarebbero tra il 15° e 16° posto in A? Se avessimo fatto lo stesso ragionamento ad inizio stagione con Atletico Madrid, non avremmo mai detto che gli spagnoli potessero raggiungere la finale di Champions. Il mio allenatore è un po' come quello dell'Atletico Madrid. Io penso che possiamo certamente puntare all'Europa. Per me non si può fare un pronostico del genere. Quest'anno si è visto come non tutte le disgrazie vengano per nuocere: ad esempio non avrei trovato mai Iachini se non fossi retrocesso l'anno scorso".

Messaggio ai tifosi -"Quando sbaglio ammetto i miei errori. L'altra sera quando il Chelsea ha perso contro l'Atletico Madrid, allo Stamford Bridge tutti i tifosi, nonostante la sconfitta, applaudivano i giocatori e anche la presidenza blues. In Italia non succederà mai. Non mi sta bene che a Catania quest'anno o a Palermo l'anno scorso, se si retrocede, si debbano fare gli interrogatori a chi dovrebbe essere il responsabile. Non è giusto. Si dovrebbe accettare anche una sorta di fallimento".

Uno sguardo al vivaio -"Quando ero bambino io, si giocava a calcio agli oratori, mentre ora i ragazzini hanno fin troppi telefonini per le mani. Perché i ragazzi del nostro vivaio non esordiscono i prima squadra? Io credo sia tutta una questione di cultura. All'estero giocano molto con gli stranieri, noi italiani invece abbiamo molti problemi tra cui anche problematiche bancarie, non ci danno fideiussioni le banche".

Quei giri in taxi -"Mai visto Palermo al Renzo Barbera? Sì, alcune amichevoli e qualche match di Coppa Italia l'ho visto. Di solito salgo su un taxi e neanche accendo la radio. Anche se, comunque, ultimamente non vado neanche in taxi, perché non vado spesso a Palermo: rimango a casa, faccio scongiuri, sto vicino all'albero dei limoni che mi ricorda la Sicilia. Se il cielo è rosa vuol dire che può andare bene, mi aggrappo a queste scaramanzie (ride, ndr). Perché non seguo live le gare? Io non riesco a vivere più la tensione che a questa età potrebbe essere una difficoltà per me. Sono fuori dalla tensione della partita, ma durante la settimana sono vicinissimo alla squadra. E' una sofferenza fatica, a Venezia ricordo che dopo una partita mi facevano male le braccia. Non mi posso permettere tutto ciò".

Toni, Makinwa e Corini -"Ricordo l'anno in cui avevo preso Del Neri come allenatore e il ds era Foschi: quest'ultimo mi disse che Toni era finito e che non avrebbe più segnato in carriere. Contestualmente Toni mi aveva chiesto l'aumento: ho fatto 'due più due' e l'ho venduto alla Fiorentina. Non mi fate ricordare, invece che ho speso subito dopo 16 milioni tra Makinwa e Caracciolo e adesso mi viene voglia di piangere (ride, ndr). Corini il più intelligente che ho avuto? No, è stato un uomo e un capitano vero. Nel calcio non c'è un'intelligenza, c'è un'intuizione, un lampo, Corini era un genio calcistico come ce n'è pochi, spero di trovare un centrocampista come lui nell'avvenire - ha aggiunto -. L'ho perso perché a 35 anni voleva due anni di contratto e io gliene proposi solo uno, anche lui è rimasto amareggiato che questo rapporto sia terminato anzitempo".

Guidolin vs Iachini -"Il mio miglior allenatore è stato Guidolin, sicuramente, ma non in 10 anni al Palermo, ma anche con gli altri 15 a Venezia, quando ebbi Novellino, Ventura, Zaccheroni. Però aveva una differenza rispetto a Iachini, trasmetteva una tensione indescrivibile alla squadra nel pre partita, mentre Iachini trasmette certezze".

Pastore e Moggi -"Se il Palermo ha potuto giovarsi dello scouting di Moggi quando prese Pastore? Non è affatto vero. Il Flaco era stato segnalato a me da Sabatini, abbiamo anticipato tutti, il Milan lo voleva tantissimo, ma noi due mesi prima della fine del campionato lo avevamo già preso. Quando ho visto i filmati ho detto a Sabatini di partire per l'Argentina e non tornare indietro senza le firme".