UJKANI: “Racconto la mia storia, la guerra..”

Cresciuto in Albania, Samir Ujkani si è dovuto misurare sin da bambino con le atrocità della persecuzione e delle stragi durante la guerra in Kosovo. Un'infazia difficile, che lo stesso portiere del Palermo ha raccontato attraverso le colonne de La Gazzetta dello Sport. "Ho visto morire parenti e amici, una decina di cugini e zii. I conoscenti neanche si contano. Mio padre era il capo personale di una fabbrica elettrica in Kosovo. I serbi presero possesso di tutte le posizioni più importanti e accusarono mio padre di avere rubato soldi alla sua azienda, cosa ovviamente falsa - ha detto Ujkani -. Finì in carcere, per fortuna però un giudice serbo onesto disse che non c'erano prove e lo lasciò libero, suggerendogli di fuggire con la famiglia prima che scoppiasse il finimondo. Scappammo in Belgio dove avevamo parenti. Mio padre e mia madre hanno lavorato in fabbrica e nei campi anche 16 ore al giorno, non vi dico i sacrifici per far crescere 3 figli".