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Sorrentino: “Io e Ballardini, tutta la verità. Zamparini ordinò di farmi giocare, a Palermo…”

Sorrentino: “Io e Ballardini, tutta la verità. Zamparini ordinò di farmi giocare, a Palermo…”

L'intervista al portiere del Chievo ed ex capitano rosanero, Stefano Sorrentino: "Ecco cosa accadde con Ballardini, Zamparini ordinò di farmi giocare. A Palermo mi sono caricato tanti problemi sulle spalle. Dybala, Vazquez e Belotti..."

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Domani compirà 38 anni. Stefano Sorrentino è uno dei pochissimi calciatori dell'attuale Serie A nato negli anni '70. Con lui, tra gli altri, Francesco Totti e Gianluigi Buffon.

Il portiere e leader del Chievo ha rilasciato per l'occasione un'intervista a tutto tondo a 'La Gazzetta dello Sport': in questi giorni, peraltro, uscirà la sua autobiografia. Si comincia con il ricordo di una stagione folle, quella 2015-16, al Palermo. "Una carriera intera in un anno solo. Stressante, ero capitano e mi sono caricato tanti problemi sulle spalle. Ma in quel marasma abbiamo tenuto il gruppo unito, e con una bella zampata finale siamo riusciti a salvarci", ricorda Sorrentino che poi torna all'episodio che sancì la rottura con Davide Ballardini: Hellas Verona-Palermo 0-1 del 9 gennaio. "Qualcuno mise in testa al mister strane idee. Gli avevano riferito che noi italiani gli remavamo contro perché volevamo che tornasse Iachini. Lui ce lo disse, poi sa com'è: uno dice una cosa, uno risponde e andammo allo scontro - ricorda Sorrentino -. E' stata la prima volta della mia carriera. Ma ho il mio carattere, non mi faccio mettere i piedi in testa. Quando poi lui è tornato ci ha chiesto scusa per metterci una pietra sopra. Da gentiluomini, ci siamo chiariti e abbiamo fatto quadrato. E Ballardini alla presentazione del mio libro sarà invitato".

Cosa fece Zamparini quella volta? "Non c'era quando ci scontrammo, ma fu lui a ordinare a Ballardini di farmi giocare. Ricordo che mi disse al telefono 'Non preoccuparti, tu sei il mio portiere oltre che il mio capitano'. E così fu".

L'attenzione si sposta poi sui campioni passati di recente da Palermo: "Dybala? Abitavamo di fronte, con lui c'è un rapporto stretto. E' la semplicità fatta uomo, ed è rimasto tale nonostante si sia ritrovato con la Juve e l'Europa in mano. E poi è talmente grande in tutto ciò che fa che non mi stupirei di vederlo presto col Pallone d'oro", ha aggiunto Sorrentino. Belotti? "Forte, fortissimo, bergamasco (ride, ndr). Non si risparmia mai, è bello vederlo giocare per la tenacia e la voglia che ci mette sempre. E parlo da italiano, visto che è il centravanti della Nazionale: spero rimanga in A e continui a farci divertire". Si chiude con Franco Vazquez? "Beh, il Mudo è... muto, non parla mai. Ma in campo fa parlare i piedi, uno spettacolo. Prima della partita gli chiedevamo quanti tunnel volesse fare. Per lui era la cosa più bella, dribblare, saltare l' uomo. Pareva sempre che stesse lì lì per perderla, ma la palla non gliela toglievano neanche i carabinieri...".