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Sensibile-Mediagol: “Iachini top. Belotti come Casiraghi. La mia su Ceravolo, Perinetti e Zamparini”

Sensibile-Mediagol: “Iachini top. Belotti come Casiraghi. La mia su Ceravolo, Perinetti e Zamparini”

Pochi giorni fa il Palermo ha ricevuto dall’aritmetica la certezza di scrivere il suo nome tra le venti squadre che militeranno nella Serie A 2014-15. Una promozione ottenuta con cinque gare d’anticipo. Rispettato il pronostico della...

Mediagol7

Pochi giorni fa il Palermo ha ricevuto dall'aritmetica la certezza di scrivere il suo nome tra le venti squadre che militeranno nella Serie A 2014-15. Una promozione ottenuta con cinque gare d'anticipo. Rispettato il pronostico della vigilia: i rosa hanno vinto a mani basse, ammazzando il campionato, anzi, disputandone uno parallelo agli altri 21 club della serie cadetta. Di questo e di altro l'ex capo-scouting del Palermo, Pasquale Sensibile, ha parlato in un'intervista esclusiva rilasciata alla redazione di Mediagol.it.

I rosanero hanno annichilito il campionato vincendolo con largo anticipo. Stratosferica la formazione di Iachini o  modesta la qualità della categoria?

"La promozione dei rosa mi ha regalato un pomeriggio di grande gioia, perché nonostante sia rimasto solo una stagione lì conservo tanti ricordi bellissimi. Sicuramente, in quanto retrocessa, la squadra del presidente Zamparini ha vissuto un po' l'equivoco che capita a tutti i club blasonati che retrocedono. Si pensa che tutto sia dovuto, che tutto sarà semplice ma non è mai così. Troppo forti i rosanero o la Serie B è una divisione di basso profilo? Sono vere entrambe le cose. Il campionato si sta livellando verso il basso, è vero anche che il Palermo ha allestito un organico di primissimo ordine e ciò non deve assolutamente sminuire l'impresa dei rosanero che hanno vinto un campionato di 42 partite e con le insidie che ha sempre riservato".

L'attuale organico va integrato con 5-6 innesti per ben figurare nella massima serie?

"La premessa che voglio fare è che questa risposta è nelle mani di dirigenti qualificati, messa e sottoposta a uno dei presidenti più disponibili e competenti del panorama italiano, il mio può essere solo un giudizio da osservatore esterno. Se è vero che il Palermo ha vinto un campionato di Serie B con tanti uomini dell'anno della retrocessione, credo che per mettersi al riparo da spiacevoli sorprese o da ulteriori sofferenze, che nessuno merita, sarebbe meglio riqualificare l'organico, senza mancare di rispetto ai protagonisti della cavalcata che si è appena conclusa".

Perinetti ha costruito una fortissima squadra per la cadetteria. Sorprende che si metta in discussione il suo futuro a Palermo dopo il lavoro eccellente del suo team in questa stagione?

"State ponendo questa domanda a uno che ha vinto tre campionati in tre anni e che non ha ricevuto richieste di lavoro per un anno ed è dovuto ripartire dalla C2. Se la situazione a Palermo è questa non può che dispiacermi. A Novara siamo passati dalla C alla A senza toccare nulla a livello societario e di squadra. Le vittorie generano sempre un'onda magica e bisogna cavalcarla. Secondo me si deve toccare sempre il meno possibile. Se Zamparini mette in discussione delle figure avrà i suoi motivi, ma non voglio assolutamente addentrarmi nell'argomento per non generare fraintendimenti. Voglio solo dire che secondo me dopo una vittoria come quella di quest'anno sarebbe opportuno, se possibile, cavalcare l'onda".

Ceravolo sembra in predicato di approdare nel club di Zamparini. Per tipologia di ruolo la sua figura può coesistere con quella di Perinetti?

"Consentitemi di fare una considerazione di carattere personale che si allontana dal discorso-Palermo. In Italia si fa sempre tanta confusione nei ruoli. Perinetti è stato direttore generale a Bari, Siena e Palermo, accanto a lui c'è stato Cattani che era definito capo dello scout. Penso che i direttori generali debbano fare i direttori generali, i capi dello scout i capi dello scout e gli amministratori delegati devono fare gli amministratori delegati. Nel calcio gli amministratori delegati fanno i consulenti, i procuratori fanno i direttori sportivi, i capi scout anno gli amministratori delegati. Io penso che Perinetti sia uno dei più grandi direttori sportivi d'Italia, poi magari la sua esperienza lo ha portato ad avere grandi competenze di bilancio, ma non penso che il direttore generale debba fare il direttore sportivo. Ho avuto un'esperienza traumatica a Genova con una vecchia conoscenza del Palermo, Rinaldo Sagramola, che è venuto alla Sampdoria. Io avevo un ricordo di Sagramola dei tempi in cui lavoravo con Sabatini e non aveva mai messo bocca sulle questioni tecniche, si limitava ad osservare. Alla Samp e ha pensato di voler costruire lui la squadra e cambiare lui gli allenatori e il presidente lo ha consentito. Si fa sempre tanta confusione e personalmente sono in un momento in cui mi rassegno a questa confusione, ma non passivamente. Credo che Ceravolo abbia un profilo nettamente tecnico, quindi credo che sia una futuro che difficilmente può coesistere con Perinetti".

E' riduttivo definire Franco Ceravolo solo un responsabile dello scouting?

"E' spesso stato collaboratore di personaggi straordinari come Moggi, ma ha anche fatto il direttore sportivo in prima persona a La Spezia e Crotone, in cui si occupava della gestione tecnica delle squadre. Allora mi domando qual è la differenza tra un capo scout e un direttore sportivo. Io alla Juventus facevo il capo scout e mi rapportavo con Alessio Secco, a Palermo facevo lo stesso con Walter Sabatini, non andavo certo a parlare di quello che andavo a vedere in Danimarca con Jean Cloud Blanca alla Juve o con Rinaldo Sagramola a Palermo. Ma poi si riduce sempre tutto ai comportamenti delle persone. Sempre più spesso si sente dire che il calcio è brutto, sono i comportamenti delle persone a fare la differenza".

Nel 2012 Iachini ottenne la promozione in A con la Sampdoria, poi la dirigenza blucerchiata decise di non riconfermarlo. Si assume la paternità di quella scelta?

"Mi assumo la paternità di questa scelta, pur avendo condiviso la questione con la famiglia Garrone. Continuo a leggere dichiarazioni di Beppe Iachini su dei portali sampdoriani che mi lasciano di stucco, fanno sembrare quel cambio come una specie di complotto. Penso lui sia uno dei migliori allenatori in circolazione, ma finora ha vinto solo in Serie B, non è vero che non ha avuto le sue possibilità in Serie A: ne ha avute tante quanto in Serie B. In B vince, in Serie A o retrocede, o viene esonerato o non viene confermato. Quindi bisogna avere questa lucidità. Lui non si spiega perché non è stato confermato, ma ci sono dei motivi validi, anche se lui non li ammetterà mai soprattutto a se stesso. A me la famiglia Garrone chiedeva determinate cose. Io dico che Iachini è una persona che allena molto bene i calciatori. Siccome continua a dire cose inesatte su quella vicenda (la mancata riconferma, ndr), allora non lo definisco più un buon allenatore. Perché un buon allenatore lo si è anche negli alberghi, quando si si sta in situazioni in cui si rappresenta il club, quando si esce fuori dal campo"

Crede che Iachini sia maturato sotto alcuni aspetti a tal punto da meritarsi la conferma in serie A sulla panchina rosanero?

"Confermarlo è la scelta migliore, per me, e ci tengo che questo venga evidenziato, resta uno dei migliori allenatori in circolazione. Sui giudizi che esulano le due ore dell'allenamento è un altro discorso che non mi riguarda. Il fatto che Zamparini voglia proseguire con lui è una scelta lungimirante e azzeccata. E' bello che abbia un'altra possibilità di poter dimostrare di poter stare in Serie A. Io dico che come hanno peso i suoi campionati vinti lo hanno anche le esperienze in cui è retrocesso o non è stato confermato. Per me come non è casuale che abbia vinto in B, come non è stato casuale quando non è andata bene in Serie A. Mi auguro assolutamente che ci sia una svolta in questo senso, per il presidente e per i tifosi".

Il Palermo ha dimostrato una solidità dal punto di vista difensivo, un centrocampo dinamico e muscolare, un attacco letale, ispirato dall'estro tra le linee di Franco Vazquez. Cosa ne pensi dell'argentino classe '89?

"Comincio a rispondere dicendo di aver letto una dichiarazione non comune di Perinetti, che si è preso una parte delle responsabilità per la gestione iniziale di Vazquez. Nel calcio è una cosa che succede raramente, le cose positive hanno mille papà, quelle negative nemmeno uno. Troppo facile dire di aver scoperto Obiang quando aveva già giocato 15 presenze in B e quando all'ultimo giorno di mercato, partito Palombo, si chiede un rimpiazzo ed è la società che non lo sostituisce costringendo a utilizzare Obiang. Considerate che non l'ho scoperto nemmeno io Obiang, c'era già e quindi non voglio rivendicare a gomiti alti la sua scoperta. Troppo semplice dire di aver scoperto Icardi quando si erano infortunati tutti gli attaccanti e si è stati costretti a farlo giocare. Questo per dire che non è frequente che un dirigente di lungo corso come Giorgio Perinetti ammetta di aver sbagliato inizialmente a non aver aiutato Gattuso a comprendere il valore di Vazquez. La situazione delle squadre retrocesse non è mai semplice, questi errori possono capitare. Le sue qualità non vanno messe in discussione. Il passo cadenzato può essere penalizzante più in Serie B che in Serie A. Nella massima serie ti fanno giocare fino agli ultimi 20 metri, è tutto cadenzato, poi bisogna avere la qualità per trovare la giocata determinante in area di rigore. Penso che il passo cadenzato non sia uno svantaggio in Serie A, anzi, potrà trarne benefici".

E' arrivato il momento per Hernandez di tentare l'avventura in una big del nostro calcio?

"Le richieste del presidente per lui sono in linea con quello che è il valore del giocatore, è un presidente da trent'anni. Ha dimostrato una certa maturità a rimanere a Palermo, forse per riconoscenza verso il presidente. Mi piace che abbia dichiarato che ha riportato il Palermo dove merita di stare. Adesso potrebbe essere arrivato il momento di spiccare il volo. Gli consiglio di lasciare Palermo solo per una grandissima squadra, altrimenti a ridosso delle grandi i rosa non hanno nulla da invidiare a nessuna piazza".

Compagno di reparto dell'uruguayano è Andrea Belotti, una delle sorprese più belle di questo campionato. Finalizzatore moderno per come attacca la profondità, ed al contempo centravanti vecchio stampo per forza e risolutezza nei sedici metri. Sei d'accordo?

"E' vero, Belotti mi ricorda molto Gigi Casiraghi, ricorda nelle movenze la classica prima punta, l'attaccante pivot, che vede la porta, la sente anche senza guardarla, è forte nel gioco aereo, poi è un bergamasco, uno serio e puntuale, molto professionale. Deve saper gestire l'essere arrivato alla ribalta molto in fretta. Penso sia uno dei giocatori più interessanti a livello nazionale per quel che riguarda l'attacco".

Maresca sarà anche per l'anno prossimo faro del Palermo, nonostante qualche difficoltà in termini di ritmo quest'anno?

"Maresca fu l'unica richiesta esplicita che mi ha fatto Ferrara alla Sampdoria. Da lui non ci si deve aspettare più la dinamicità, il ritmo, l'aggressività. Lui ha tanto fosforo, una gestione dei tempi straordinaria, inoltre avere uno come lui nello spogliatoio fa crescere tutti, non solo i giovani. E' un uomo serio, un professionista straordinario. Si è trovato in una situazione un po' particolare a Genova solo perché è stato portato lì da me e da Ferrara, situazioni da altri tempi in negativo, purtroppo. Sono felice che a Palermo si sia ripreso quello che gli era stato tolto dopo tante stagioni di Serie A. Uno come lui lo vorrei sempre nella mia squadra".

Zamparini in settimana ha detto che il team manager Budan molto probabilmente andrà a fare esperienza altrove. Ti senti di dare un consiglio al dirigente croato?

"L'ho sentito poco tempo fa, due-tre settimane fa. Si sente pronto ad andare avanti, si sente pronto a provare un'esperienza in un altro club, in un'altra veste. Posso dire che io a Palermo ho lavorato nell'ombra con Ricky Massara e sono andato a mettermi alla prova in Lega Pro. Penso che potrebbe giocarsela lì con intelligenza e spessore".