serie b

Rajkovic: “Vi racconto la mia gioventù e l’inizio di carriera con Mourinho. Palermo città diversa dalle altre…”

Rajkovic: “Vi racconto la mia gioventù e l’inizio di carriera con Mourinho. Palermo città diversa dalle altre…”

Le parole di Slobodan Rajkovic, difensore centrale serbo del club rosanero, per ciò che concerne il suo inizio di carriera tra Belgrado e Chelsea, gli infortuni subiti, la città di Palermo e le proprie origini...

Mediagol97

Slobodan Rajkovic si racconta.

Intervenuto ai microfoni de Il Giornale di Sicilia, il difensore centrale serbo in forza al club rosanero, ha abbondantemente parlato per ciò che concerne il suo inizio di carriera tra Belgrado e Chelsea, gli infortuni subiti, la città di Palermo e le proprie origini. Di seguito le sue parole.

LA CITTA' DI PALERMO... - "Palermo? Una città totalmente diversa dalle altre. Tutti vogliono una foto o un autografo e questo mi piace tantissimo, mi fa sentire come a casa. Persino la mia famiglia e mia sorella si sentono bene venendo qui, anche se è un po’ caotica. Ecco, da questo punto di vista non c’entra nulla con Amburgo, per dirne una. Il traffico è pazzesco: le auto che si fermano per strada e ti costringono a fare manovre assurde, non le concepisco. Però Palermo mi piace, anche per questo".

GIOVENTU' - "La mia gioventù a Belgrado è stata difficile. Da bambino non capivo quello che succedeva ai tempi, ma se penso ai bombardamenti del 1999 non posso andarne fiero. Però guardando i miei bambini, penso che non potranno crescere con la forza mentale che ho io. La vita mi ha insegnato ad andare avanti e a superare tanti ostacoli. Penso inoltre ai tanti compagni di squadra provenienti da parti differenti della ex Jugoslavia. Stiamo insieme tutti i giorni, i nostri figli vanno a scuola insieme e non facciamo certo distinzioni. Quanto a accaduto in quegli anni è stato stupido".

INIZIO CARRIERA - "Ero giovane, non pensavo tanto a quanto avesse speso il Chelsea. I primi anni della mia carriera sono stati in continua ascesa, ma dopo il primo infortunio è stato difficile ritrovare strada giusta. Ho perso mio padre da giovane e al fianco non avevo un uomo che mi dicesse come comportarmi, uno che mi desse uno schiaffo quando sbagliavo. Avevo solo mia madre e mia sorella, ma mi proteggevano sempre".

JOSE' MOURINHO E CARLO ANCELOTTI... - "Sia Mourinho che Ancelotti sono grandi allenatori. Di Mourinho non devo certo parlare io, ero giovane quando l’ho conosciuto e per me era già un miracolo riuscire ad allenarmi con quella squadra. Ho imparato da lui l’atteggiamento che devono avere i grandi giocatori, l’ho capito da come si comportavano campioni come Lampard e Terry quando lo ascoltavano. Inoltre Mourinho è un uomo con una grande personalità, fa capire subito quale strada vuole percorrere per centrare l’obiettivo. Ancelotti mi piaceva soprattutto come persona. Ma piaceva a tutti lì dentro non solo a me".