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PERINETTI:”MI SENTO VICINO ALLA A. BELOTTI..”

PERINETTI:”MI SENTO VICINO ALLA A. BELOTTI..”

La vittoria dell’Ossola avvicina la squadra di Iachini alla Serie A: adesso mancano 10 finali, a cominciare dalla sfida del Barbera contro l’Avellino. Di questo cammino trionfale in.

Mediagol8

La vittoria dell’Ossola avvicina la squadra di Iachini alla Serie A: adesso mancano 10 finali, a cominciare dalla sfida del Barbera contro l’Avellino. Di questo cammino trionfale in cadetteria ha parlato il direttore dell’area tecnica del Palermo Giorgio Perinetti.

"Mi sento molto vicino ma non per i punti di vantaggio che si possono sempre perdere, ma mi sento tranquillo per le prestazioni della squadra che è decisa ad arrivare a questo traguardo, è un grande gruppo – ha detto il dirigente rosanero a Radio Radio –. Non so quando arriverà matematicamente la promozione, ma mi sento piuttosto sicuro".

Questo Palermo dà l’impressione non solo di poter vincere la B, ma anche di recitare un ruolo da protagonista anche nella massima serie. Lei che ne pensa?

"La serie A è un contesto completamente diverso dalla, anche se noi abbiamo una buona base. Intanto speriamo di risolvere la pratica in breve e la cosa più bella è che siamo la terza squadra più giovane del campionato. In Serie A ci vuole un po’ più spessore ed esperienza e servono 4-5 giocatori per poter competere e non rischiare i disastri dell’anno scorso".

La presenza dei rosanero nella Serie A 2014-15 sembra cosa certa. A proposito della prossima stagione, che campionato si attende?

"Nella Serie A del prossimo anno vedo una Roma che è quasi obbligata a vincere, dato che troverà una Juve più umana perché cambierà modulo e sposterà gli obiettivi sulle coppe Europee. Vedo i giallorossi più pronti rispetto al Napoli che è una squadra meno adatta al campionato italiano".

A proposito della Roma, ieri si è assistito ad un episodio davvero singolare: Nicola Rizzoli, direttore di gara di Sassuolo-Roma, ha dapprima concesso un rigore ai neroverdi, ma poi è ritornato sui suoi passi e ha annullato tutto. Esiste un problema arbitrale in Italia?

"Il problema arbitrale esiste, io non so se l’episodio di ieri abbia inciso nel campionato di Serie A. È sempre il discorso vecchio, moviola o non moviola. Certo è che i giudici di linea hanno solo incrementato la confusione che già c’era".

Passiamo adesso alle sue intuizioni di mercato: sembra difficile elencarle tutte. Partiamo dall’attaccante della Roma, Mattia Destro, giocatore con la miglior media gol-minuti disputati nell’attuale Serie A.

"È un giocatore giovane che ha avuto uno stop importante può crescere ancora vista anche la sua età. Da giovanissimo era predestinato a diventare un giocatore importante, poi qui da noi i giovani sono un po’ bloccati dal fatto che si privilegiano i giocatori che arrivano dall’estero. Lo presi dal Genoa dove non giocava perché gli preferivano Pratto e Ze Eduardo. È un ottimo terminale offensivo ma ha anche grandi qualità di testa, di destro e di sinistro: lo scetticismo che lo ha accompagnato a Roma non è giustificato secondo me. Un giocatore adatto ad una Roma da vertice, e una grande squadra ha due o più calciatori per ruolo. Se la Roma dovesse prendere uno tipo Suarez o di quel livello lì ben venga, ma questo non esclude Destro. Il mondiale è un discorso più complicato perché non ha fatto tutta la prima parte di stagione e sta facendo molto bene ora, dovrà decidere Prandelli".

Oltre a Destro, un altro frutto del suo intuito è stato il suo attuale giocatore Andrea Belotti. Che attaccante è?

"È un ’93 attaccante di razza, si farà valere anche nella massima serie e questo ve lo dico già da oggi".

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