palermo

Perinetti: “Non temo nessuno. Lafferty un leone, in B serve questo. Tifosi, mio messaggio per voi”

Giorgio Perinetti a 360 gradi. Tanti i temi affrontati dal responsabile dell’area tecnica del Palermo. Diverse le chiavi di lettura. La squadra di Beppe Iachini continua a convincere e a far sognare l’ambiente palermitano. Gli ultimi...

Mediagol7

Giorgio Perinetti a 360 gradi. Tanti i temi affrontati dal responsabile dell'area tecnica del Palermo. Diverse le chiavi di lettura. La squadra di Beppe Iachini continua a convincere e a far sognare l'ambiente palermitano. Gli ultimi risultati utili consecutivi in campionato hanno avvicinato la formazione siciliana alla Serie A. Un vero e proprio cammino trionfale. Mancano due mesi al responso finale: undici gare, undici altrettante finali. Di questo e di molto altro ha parlato – ai microfoni de 'La Repubblica' – Giorgio Perinetti.

"Fra le avversarie che dovremo affrontare sino alla fine del campionato quella più difficile sarà la distrazione o la convinzione che sia già tutto fatto. Per il resto non temo nessuno. La pedalata dell'ultimo chilometro è sempre la più pesante. Non bisogna guardare indietro ma stare sempre all'erta".

Tra i protagonisti di questa straordinaria stagione c'è certamente Kyle Lafferty. L'attaccante nord-irlandese è un vero e proprio esempio per spirito e forza mentale.

"Un esempio per tutti è quello di Lafferty: contro il Siena si è battuto come un leone. Cito il suo comportamento per fare capire quello che dovremo fare. In B basta calare un attimo e vai in difficoltà. Dovremo badare a noi stessi e mantenere determinazione e concentrazione. Se poi arrivano regali come quello dell'Empoli sconfitto a Varese è chiaro che possiamo pensare di risolvere la pratica ancora prima della fine del campionato".

Uno sguardo al mercato di gennaio. L'ex direttore sportivo di Bari e Siena è pienamente soddisfatto delle scelte fatte dalla società nel corso della finestra di mercato invernale, ma soprattutto di quelle operate in estate. Decisivo gli arrivi di Achraf Lazaar ed Enzo Maresca, prezioso il rilancio di Franco Vazquez.

"Si entra nella fase calda della stagione. Quando ho parlato di marzo l'ho fatto perché ero consapevole della forza della squadra. Sono state messe da parte le individualità e chi non gioca bada sempre a farsi trovare pronto. Abbiamo azzeccato le scelte, anche quelle fatte a gennaio e quella estiva era già una buona base di partenza".

Nelle ultime settimane il Palermo è cresciuto notevolmente sia dal punto di vista delle prestazioni, sia dal punto di vista del gioco visto in campo. Perinetti si dice contento del vantaggio della sua squadra nei confronti della terza e a Pasqua, quando si potrà tracciare un bilancio della stagione, il club rosanero potrebbe iniziare a programmare l'eventuale campionato in Serie A. 

"Il vantaggio è un margine di sicurezza solo se mantieni la stessa mentalità. Mi rassicurano le prestazioni che continuiamo a fare piuttosto che il vantaggio che accumuliamo. Chiaramente, più ci avviciniamo all'obiettivo più si puà programmare la prossima stagione con anticipo. Il calendario non lo guardo perché la buccia di banana è dietro l'angolo. Certo, se andiamo avanti così chiuderemo la pratica in anticipo. Non voglio dire quante vittorie servono o quanti punti dobbiamo fare per fare festa. Penso solo a Varese, Avellino, Trapani e Reggina. Forse al Latina. Diciamo che fare bene tutte le partite prima di Pasqua potrebbe aprire scenari importanti. Una tappa intermedia che, una volta superata, ci lascerebbe la convinzione di pedalare in discesa".

Riflettori puntati anche sul pubblico del 'Barbera', assente di lusso nonostante il Palermo sia primo in classifica. Per anni il 'fattore Barbera' era un motivo in più per convincere i giocatori a vestire la maglia rosanero.

"Magari in A diranno che vorranno vedere prima la società come si muove, ma non è questo il modo di sostenere la squadra. Il tifoso non ha se, né ma. Ringraziamo chi ci segue, però rimpiangiamo le grandi serate al 'Barbera': erano uno spettacolo che mi aiutava anche a convincere i giocatori a venire a giocare a Palermo. La disaffezione è dovuta a mille fattori, mi auguro solo che il tifoso palermitano capisca che la sua presenza è un valore aggiunto. Già dalla partita contro l'Avellino sarebbe bello riabbracciare la nostra gente".