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A tutto Perinetti: “Tifosi, siete parte del progetto. Grato a Iachini. Tutto sull’infortunio di Belotti”

Nonostante siano passati quattro anni dal suo addio, il legame tra Giorgio Perinetti e il Bari è rimasto intatto. D’altronde, tre stagioni ricche di soddisfazioni e risultati importanti – come la promozione in Serie A – non si...

Mediagol7

Nonostante siano passati quattro anni dal suo addio, il legame tra Giorgio Perinetti e il Bari è rimasto intatto. D'altronde, tre stagioni ricche di soddisfazioni e risultati importanti - come la promozione in Serie A - non si cancellano così facilmente. Il responsabile dell'area tecnica del Palermo è stato certamente uno dei dirigenti più apprezzati dall'ambiente pugliese. E sabato i biancorossi andranno in scena proprio al Barbera: una partita speciale per l'ex Siena che in Puglia ha lasciato un ottimo ricordo.

Uno sguardo al passato. Ricorda i suoi trascorsi nel capoluogo pugliese?

"Certo. Un collega mi chiese quale obiettivo mi ponessi. Risposi: il San Nicola pieno. Portai due grandi allenatori, due intuizioni felici. Conte e Ventura che non vedeva la A da dieci anni e che fece il record di punti. Il San Nicola diventò stracolmo. A Bari ho vissuto tre stagioni, due esaltanti. Il mio è un ricordo straordinario. L'amarezza è che si è voluto dare un significato negativo ai successi come se i guai fossero cominciati con la promozione. Mi dispiace per il Bari, dobbiamo solo sperare che l'Italia abbia un futuro. Per ora, grandi e piccole società soffrono".

E adesso il suo presente è il Palermo. Quanta importanza hanno i tifosi nel vostro progetto?

"Non si può aspettare la manna dal cielo per ricordarsi di essere tifoso. Capisco i quarantamila per la finale di Coppa Italia, i risultati però si costruiscono allo stadio. Il tifoso fa parte integrante del progetto. Lo vediamo con lo Juventus Stadium: in casa la Juve è devastante, fuori ha qualche problemino. La A è fondamentale per sopravvivere. Qualche tensione deriva proprio dal senso di responsabilità".

Un mese fa il gong finale. L'ultimo colpo del mercato del Palermo è stato Achraf Lazaar, giovane esterno classe '92 cresciuto nel Varese. Ma qual'è la programmazione futura del club.

"Oggi bisogna programmare senza le impennate o gli sbalzi d'umore di una volta, interessanti solo da un punto di vista mediatico. Zamparini condivide l'impostazione. Investimenti per un progetto che preveda l'ampliamento del settore giovanile a cui viene dato, finalmente, il giusto peso. Abbassare il livello delle fasce di scelta, andare nella terza e scoprire dei talenti che si rivelino da prima. Diventare più bravi e presenti. E attenzione agli ingaggi. Retrocedendo ci siamo trovati con stipendi da A. I nuovi hanno due contratti, uno per la B e uno per la A. Precauzione doverosa".

Già, il settore giovanile. Spazio - dunque - allo splendido cammino della Primavera del Palermo al Torneo di Viareggio, non macchiato da un epilogo amaro. Crede nelle potenzialità del calcio siciliano?

"Certo. A essere bravi, potremmo esercitare una sorta di monopolio perché il Catania ha un'attività ridotta. Siccome la regione ha cinque milioni di abitanti può esprimere numerosi talenti: Alastra, Pirrello sono i più giovani e hanno già un domani. Non si fa mercato solo con le grandi. Il settore va curato e consegnato a istruttori migliori. Goldaniga ha sorpreso per la velocità con cui è migliorato".

Cambio di passo, e ritmo da promozione. Il Palermo con Beppe Iachini ha un altro volto, nonostante la frenata contro lo Spezia. Come definirebbe il tecnico marchigiano?

"E' un allenatore realista, con una passione incredibile. Venti ore al giorno in campo. Un tecnico di valore e mi auguro che abbia fortuna. Gli siamo grati per i risultati. E con noi ha già un contratto. Siamo la terza squadra più giovane della B con elementi adatti alla A del futuro. Parlo di Stevanovic, Lazaar, Belotti e Daprelà. Non so se diventeranno campioni, ma hanno doti di rilievo".

Propensione al cartellino facile da parte degli arbitri. Finora per il Palermo otto espulsioni e numerosi gialli. Ci dica la sua.

"Intanto abbiamo il pubblico più corretto d'Italia. Ci siamo mossi per sottolineare un comportamento aggressivo di un quarto uomo. Il caso Candussio è solo la segnalazione di una possibile anomalia - ha dichiarato Perinetti -. Se i vertici non hanno riscontrato nella denuncia niente di strano, siamo lieti di riaverlo perché è un ottimo arbitro. L'ultimo rilievo riguarda una strana statistica: la capolista della B più sanzionata dell'ultima classifica. Non vediamo complotti e rappresaglie. Altrimenti come credere nel calcio?".

Andrea Belotti e Paulo Dybala, due giovani attaccanti su cui il Palermo punta molto. L'attaccante bergamasco, fermo ai box, salterà anche le prossime gare di campionato. E' più serio del previsto il suo infortunio?

"Per Belotti c'era ottimismo, tant'è che si pensava di recuperarlo in breve tempo. Gli esami strumentali hanno dimostrato però che l'infortunio era molto serio. Dybala ha offerto buone prestazioni anche senza gol. Confido nella sua volontà e nel suo talento".