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Palermo-Venezia 1-0: cuore, carattere e un super Pomini! Missione compiuta e rosa in finale

Mediagol77

PRIMO TEMPO - Dopo il pari conquistato al “Penzo”, il Palermo di Stellone deve completare l’opera ed avere ragione di un Venezia estremamente coriaceo.

In un “Barbera” traboccante di pubblico ed entusiasmo, il tecnico romano opta per un 4-3-1-2 che può, all’occorrenza, trasformarsi in un albero di Natale.

Pomini tra i pali, linea difensiva composta da Bellusci e Rajkovic centrali, Rispoli ed Aleesami esterni bassi. Jajalo-Murawski-Gnahoré cerniera di centrocampo, Coronado a sostegno del tandem offensivo formato da Trajkovski e La Gumina.

Inzaghi conferma il consueto 3-5-2 apportando appena qualche modifica rispetto allo schieramento proposto nella gara d’andata: Garofalo in luogo di Del Grosso e Geijo preferito a Litteri. Forfait in extremis di Falzerano, lo rileva Fabiano.

In virtù del risultato del “Penzo” e del miglior piazzamento in classifica, al Palermo basta il pari per accedere alla finale.

Sull’onda di uno stadio trascinante, per la compagine rosanero si mette subito bene: Rispoli mastica il sinistro e pesca fortuitamente Trajkovski, sulla puntata del macedone Audero si oppone con il corpo ma capitola in modo rocambolesco su sfortunata deviazione di Domizzi. Vantaggio rosa dopo neanche sei minuti.

Il Venezia reagisce da par suo: parabola telecomandata di Stulac e girata volante di Pinato con grande risposta di Pomini.

Coronado è voglioso e ispiratissimo: cross con il contagiri dal versante mancino e splendida incornata di La Gumina in sospensione che sfiora il palo. Poco dopo un bel destro radente di Murawski chiama Audero alla deviazione in angolo.

La partita è estremamente godibile, le due squadre si affrontano a viso aperto senza particolari speculazioni né esasperati tatticismi.

Il Palermo appare più tonico ed intenso rispetto alle ultime uscite: squadra corta, aggressiva in pressione sulla sfera, pronta a distendersi in verticale per innescare l’estro di Coronado tra le linee, la qualità intermittente di Trajkovski ed il dinamismo di La Gumina, sempre vorace nell’attacco alla profondità.

Un cross tagliato di Bruscagin, che si sovrappone col tempo giusto sulla corsia di destra, mette i brividi a Pomini ma si perde sul fondo senza conseguenze.

Modolo si becca un giallo dopo aver steso La Gumina che aveva eluso la sua marcatura con uno splendido controllo a seguire.

Il Palermo ora domina e vuole chiuderla: Coronado pennella sul secondo palo per Rispoli che chiude con il destro ma trova soltanto l’esterno della rete.

L’imbucata di Jajalo squarta la linea difensiva lagunare e premia il movimento di La Gumina: il sinistro in diagonale del bomber autoctono è potente ma non preciso.

La prima frazione si chiude con il Palermo meritatamente avanti sulla compagine di Inzaghi.

SECONDO TEMPO - La  ripresa inizia sulla falsa riga dei primi quarantacinque minuti. Nei primi dieci minuti il Palermo confeziona tre potenziali chance per il raddoppio.

Prima Trajkovski verticalizza bene per La Gumina ma Andelkovic lo chiude al momento di calciare. Poco dopo i ruoli si invertono ma l'attaccante palermitano si fa ingolosire dalla conclusione, strozzata e fuori bersaglio, anziché scaricare sul liberissimo macedone.

Il Venezia punge con il suo solito tema: palla inattiva magistralmente calibrata da Stulac ed incornata di Modolo che trova Pomini pronto alla deviazione di istinto.

Il Venezia si protende in avanti con tutti gli effettivi alla ricerca della complicata rimonta, la squadra di Inzaghi inevitabilmente si allunga e si sfilaccia esponendosi alle fulminee ripartenze rosanero. Il tecnico lagunare muta assetto in corsa e gioca il tutto per tutto: dentro Litteri per Modolo e veneti disposti con una sorta di 4-3-3.

L'occasione per riaprirla in casa Venezia si materializza al minuto 64: Geijo schiaccia di testa a colpo sicuro da due passi e Pomini si supera con una provvidenziale respinta di piede.

Il Palermo abbassa un po' troppo il baricentro lasciando l'iniziativa in mano ai lagunari. Il Venezia ci crede e inizia a tessere sempre più fittamente la tela della sua manovra. Geijo imbuca per Litteri la cui puntata è ancora una volta neutralizzata da Pomini che si distende in tuffo.

Stellone cerca nuova linfa dalla panchina: dentro Rolando e Fiordilino per Trajkovski e Murawski.

Il tempo scorre ed al Venezia saltano i nervi: brutto fallo di Pinato su Jajalo e rosso diretto per il numero 14 di Inzaghi.

La gara sembra ormai in discesa. Fiordilino inventa una pregevole  giocata in verticale a pescare La Gumina che sterza in area e viene steso. Lo stesso bomber palermitano si incarica dell'esecuzione dal dischetto ma si fa ipnotizzare da Audero fallendo la chance del raddoppio. Si soffre un pizzico nei cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara. Litteri sfiora la traversa con una velenosa deviazione aerea.

Il triplice fischio è una liberazione: il Palermo accede alla doppia finale play-off in cui si giocherà la conquista della promozione in serie A con la vincente tra Frosinone e Cittadella.