serie b

Palermo-Salernitana 3-0: Super Trajkovski ispira Chochev e Monachello, Jajalo firma il tris

Un Palermo concreto e cinico conquista i tre punti nonostante qualche sbavatura per fortuna non pagata a caro prezzo. Un Trajkovski brillante e decisivo, in versione assist-man, ispira le firme sul primato di Chochev e Monachello. Tris di Jajalo.

Mediagol77

di Leandro Ficarra

Missione compiuta. Qualche rischio di troppo, una prestazione non esaltante, comunque sufficiente, ad aver ragione della Salernitana e conquistare il titolo di campione d'inverno.

Nel giorno del ritorno in campo di Nestorovski, a rubare letteralmente la scena è il suo connazionale e compagno di reparto.

Uomo copertina del match, infatti, è stato certamente Aleksandar Trajkovski.

Il numero sette rosanero non ha apposto la sua firma sul tabellino dei marcatori ma ha ispirato le prime due reti, quelle decisive, fornendo degli assist al bacio a Chochev e Monachello.

Il macedone sembra essersi definitivamente tolto di dosso indolenza e torpore che ne avversavano le indubbie qualità tecniche. Il tris di Jajalo, giunto allo scadere, è stata la ciliegina sulla torta di un girone d'andata eccellente.

Il Palermo di Tedino viaggia a vele spiegate, con numeri e rendimento da grande squadra.

Primato solitario e titolo di campione di inverno, imbattibilità esterna, miglior difesa del torneo e cinque punti di vantaggio sulle terze al giro di boa. Eppure, anche oggi i rosanero hanno inopinatamente rischiato troppo.  Paradossalmente, i siciliani hanno lasciato campo e pallino del gioco in mano all'avversario quando sembravano disporre del pieno controllo del match, in vantaggio di un gol e di un uomo.

Prima Posavec ha bloccato nei pressi della linea di porta, non è dato dai primi replay stabilire se addirittura oltre, un'incornata di Bocalon. I granata hanno protestato vibratamente chiedendo l'assegnazione del gol. Quindi lo stesso attaccante, ex Alessandria, ha timbrato il palo facendo correre più di un brivido sulla schiena dei tifosi rosa. Provvidenzialmente è arrivata l'ennesima giocata di Trajkovski a spaccare in due il dispositivo di Colantuono,  regalando a GaetanoMonachello la prima gioia di un percorso fin qui per lui molto sofferto.

Il tris di Jajalo, dribbling virtuoso col tacco e sinistro sul secondo palo, non è certo una giocata propria al bagaglio tecnico del gladiatorio numero otto rosa. Certamente costituisce un meritato premio alla sagacia, alla personalità ed all' intelligenza tattica, di un giocatore sempre più imprescindibile per il centrocampo di questa squadra.

Il match per il Palermo è stato molto più impervio e complicato di quanto dica il punteggio.

La Salernitana, sul piano strategico, ha interpretato per larghi tratti la gara meglio rispetto alla compagine di Tedino. Compatta, ordinata e dinamica nel suo 3-5-2, la formazione granata è riuscita inizialmente ad imbrigliare lo sviluppo della manovra rosa, riproponendosi con una manovra lineare e piuttosto fluida specie in ampiezza, pur non trovando particolare profondità.

Pressing asfissiante e raddoppi sistematici sull'esterno, Colantuono ha alzato molto Zito e Pucino, sempre pronti ad accorciare e prendere alti, sulle corsie, gli omologhi di ruolo.

Di conseguenza, Rispoli ed Aleesami hanno faticato non poco a spingere sui rispettivi binari ed il Palermo ha visto inaridirsi due opzioni di sbocco importanti nella tessitura delle sue trame offensive.

La Salernitana ha provato a non schiacciarsi troppo nella prima frazione, pressando forte il Palermo fin dal primo possesso e complicando non poco lo sviluppo delle geometrie e del fraseggio rosa in fase di costruzione. Il Palermo ha tentato di  sfondare per vie centrali, puntando sulle folate di Coronado e Trajkovski per creare superiorità e rompere la densità della compagine campana. Non un primo tempo esaltante  quello degli uomini di Tedino sul piano della coralità e della scorrevolezza della manovra. Poche le occasioni da gol nitide, una la palla realmente giocabile che Nestorovski ha girato da posizione defilata trovando pronto Adamonis.

Da una ripartenza improvvisa in verticale, con lancio a saltare centrocampo e schermatura granata di Trajkovski, nasceva il gol del vantaggio firmato Chochev. L'ingenua espulsione di Vitale in avvio di ripresa avrebbe dovuto consegnare, definitivamente, partita ed avversario nelle mani della squadra di Tedino.

Così non è stato. Come accaduto contro la Ternana, il Palermo ha abbassato troppo baricentro e ritmo, senza  trovare lucidità e cinismo utili ad infierire sui granata, costretti ad allungarsi alla ricerca del pareggio e ridotti in dieci. Murawski, subentrato all'infortunato Rispoli, ha sofferto un po' in sede di copertura adattato nel ruolo di esterno destro

La parata thriller di Posavec, sul filo della linea e dei centimetri, con Colantuono ed i suoi certi che la sfera avesse già varcato la fatidica soglia. Il palo baciato dalla zampata felina di Bocalon. La sorte in quel frangente ha tenuto in piedi un Palermo a corto di idee ed energie, fin troppo passivo nella gestione del risultato.

L'acuto in percussione di Trajkovski, finalmente determinato, tonico e decisivo, ha consentito a Monachello di togliere le castagne dal fuoco. Ma abbassare a tal punto la guardia, sperando di parare e schivare i colpi di un avversario, ferito ed in inferiorità numerica, è un lusso che questa squadra non può e non deve concedersi. Cattiveria e  killer instinct nella gestione delle situazioni di vantaggio, in particolar modo tra le mura amiche, costituiscono aspetti ancora ampiamente perfettibili su cui lavorare alacremente. Il finale è stato pura accademia con la Salernitana ormai tramortita, nel risultato e nel morale, e Coronado a folleggiare alla ricerca della gioia personale.

Vincere in modo comunque largo, pur in una giornata non certo brillante rispetto agli standard abituali, conferisce la misura della forza e della statura dominante del Palermo di Tedino in questa categoria. Un organico i cui valori medi sono di assoluto livello in relazione alla caratura delle contendenti. Sotto il profilo tecnico, atletico, tattico e mentale.

Un gruppo cresciuto in modo lento e graduale ma costante. Plasmato dalla mano, oculata, sapiente e paterna di Bruno Tedino. Magistrale il lavoro del tecnico ex Pordenone, capace di conferire identità tattica e mentale, automatismi ed anima, ad una squadra obbligata a recitare un ruolo da protagonista e circondata da una coltre di iniziale scetticismo.

Una squadra divenuta tale nell'accezione più organica e virtuosa del termine, nel gioco e nella testa.

Più forte di emergenza, infortuni, ed avversità, mediatiche, giudiziarie e psicologiche, di ogni sorta.

In grado di costruire, sulle basi gettate dal proprio tecnico, personalità, equilibri ed autostima.

Doti che sono emerse nell'approccio e nell'interpretazione della maggior parte delle gare disputate fin qui. Unitamente a solidità, coesione e compattezza nell'inseguire e perseguire risultati ed obiettivi. Determinazione ed abnegazioni feroci, imprescindibili per palesare ed imporre la propria superiorità sul piano tecnico. Al netto dei meriti, gestionali e strategici, sul piano collettivo, a Tedino va ascritta la paternità della crescita esponenziale, in alcuni casi della vera e propria rinascita, di alcuni calciatori in organico. Struna, Chochev, Embalo, Jajalo e Trajkovski su tutti.

Eccellente anche la gestione dei big, così come il training e l'integrazione dei nuovi arrivati. Dai giovani talentuosi polacchi a Gnahoré e Coronado, passando per i talenti nostrani Fiordilino e La Gumina.

Con la vittoria ed il primato, Tedino celebra anche il ritorno tra gli effettivi arruolabili di Chochev e Nestorovski, con il bulgaro che ha aperto le marcature ed il bomber che, seppur comprensibilmente non al meglio, ha ripreso confidenza con il clima partita.  Condizione, ovviamente, da registrare ma dedizione, impegno ed intensità si confermano tratti caratterizzanti  nel bagaglio del bomber macedone.

Unica nota stonata l'infortunio muscolare occorso a Rispoli, ma vi sarà modo e tempo di recuperare in virtù della lunga sosta invernale.

Si riparte il 20 gennaio con il Palermo davanti a tutte.

L'anno si chiude col sorriso e la voglia di tornare presto in campo per riprendere la marcia con la medesima velocità di crociera. C'è da completare un'opera fin qui ben improntata ma che, con un girone ancora da giocare, è purtroppo ancora a metà. Calare, anche di un'inezia, l'asticella della tensione è un errore che questa squadra non deve assolutamente commettere se vuole davvero tagliare per prima il traguardo. Fin qui ha mostrato di avere in dote tutte le credenziali per riuscire nell'impresa con pieno merito.