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Palermo: perché Iachini non deve essere esonerato da Zamparini

Palermo: perché Iachini non deve essere esonerato da Zamparini

Quali sono le reali ambizioni del Palermo e i tre motivi per cui sarebbe ingiusto esonerare l'allenatore dei rosanero.

William Anselmo

Di William Anselmo

Dopo un avvio incoraggiante, con le vittorie in Coppa Italia contro l'Avellino e in campionato contro Genoa e Udinese, il Palermo ha perso la retta via, inanellando quattro sconfitte consecutive, con Milan, Sassuolo, Torino e Roma. I rosanero non vincono dal 30 agosto, ovvero, da più di un mese. Lecita la preoccupazione del presidente Maurizio Zamparini e dei tifosi, ci sono però altri numeri che non vanno trascurati. Le statistiche dicono che il Palermo in campo corre tanto, i dati raccolti dalla Lega Serie A collocano i rosa a metà classifica tra le squadre che hanno corso di più con 704,718 km e una media di circa 100 km a partita. Guida la classifica il Chievo con una media di 114 km e chiude il Carpi con circa 91 km.

Addirittura la squadra siciliana, dopo la 7a giornata di campionato, è la prima per numero di cross di tutta la Serie A, con 74 cross utili. All'ultimo posto figura la Sampdoria con appena 27 cross. Insomma, se a questi dati aggiungiamo pali e traverse, possiamo dire che il Palermo è "statisticamente" vivo anche se con un trend negativo. Il dato meno incoraggiante è legato ai gol subiti che sono da media retrocessione: nella lista delle dieci peggiori difese figurano quelle che tutti reputano le squadre candidate alla Serie B, come il Carpi (16 gol subiti), il Bologna (12 gol subiti), l'Empoli (11 gol subiti) e il Frosinone (10 gol subiti). Il Palermo finora ne ha subiti 12, ma non è la sola squadra importante ad essere in fondo a questa speciale classifica. Ci sono, infatti, anche Milan (13 gol subiti), Lazio (11 gol subiti), Sampdoria, Udinese ed Hellas (10 gol subiti).

Nelle ultime settimane l'allenatore dei rosanero, Beppe Iachini, è stato messo in discussione, come ogni allenatore all'ombra di Monte Pellegrino nell'ultimo decennio, perennemente sulla graticola. E' la normalità. Nonostante le smentite, il presidente Zamparini ha cominciato a guardarsi intorno per preparare un "piano b" nel caso in cui il rapporto di fiducia tra i due si dovesse improvvisamente esaurire, ovviamente ad insindacabile giudizio del patron. I nomi del post-Iachini sono quelli di Guidolin e Donadoni.

Ma perché Iachini non deve essere esonerato da Zamparini? Il presidente oggi è frenato da tre fattori non trascurabili. Il primo è che, come l'anno scorso, nelle casse del Palermo non ci sarebbe la liquidità necessaria per affrontare economicamente un cambio sulla panchina, in quanto l'esonero di Iachini, che ha un contratto fino al 30 giugno del 2017, costerebbe circa 1,2 milioni di euro e l'ingaggio di un nuovo allenatore almeno altri 700 mila euro a stagione. Il secondo fattore è che la squadra è dalla parte dell'allenatore e la fiducia è stata ribadita al presidente direttamente dal portiere-capitano Stefano Sorrentino insieme all'altro giocatore simbolo del Palermo, Franco Vazquez.

Il terzo elemento, per niente trascurabile, è la composizione deficitaria della rosa in sede di calciomercato che ha costretto, ancora una volta, Iachini a far di necessità virtù. Zamparini è consapevole di non essere riuscito a garantire al suo allenatore i rinforzi richiesti che avrebbero dovuto sopperire alle cessioni di giocatori importanti come Dybala, Belotti e Barreto. E il patron del Palermo sa anche che Iachini è il principale artefice della valorizzazione di tanti giocatori (plusvalenze per la società), e a lui va il merito di aver recuperato dalla "spazzatura" Vazquez, giocatore messo fuori rosa perché inizialmente giudicato non all'altezza, e poi trasformato in diamante a beneficio del Palermo, della Serie A e della Nazionale italiana.

Consideriamo anche l'emergenza attaccanti, con Djurdjevic infortunato e Giardino alla ricerca della condizione perduta, e il povero Iachini che sperimenta ogni giorno soluzioni tattiche nuove per trovare il giusto assetto alla squadra con gli uomini a disposizione, ovvero una rosa più debole di quella dello scorso anno, che tuttavia sembra proporzionata al livello della Serie A 2015/2016.

Che ambizioni ha il Palermo? Se la zona salvezza è la giusta dimensione del club di Viale del Fante, allora la sconfitta con la ‪Roma‬ ci può stare e Iachini deve continuare a guidare i ‪rosanero‬. Cambiare l'allenatore significherebbe dichiarare ambizioni diverse e non riconoscere che la squadra ha degli evidenti limiti di costruzione in sede di ‎calciomercato‬. Significherebbe dunque scaricare tutte le responsabilità su ‪‎Iachini‬ senza prendersi le proprie.