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Palermo, istanza di fallimento: Zamparini ha un asso nella manica! La fideiussione e il jolly Gasda, tutte le mosse del patron

Palermo, istanza di fallimento: Zamparini ha un asso nella manica! La fideiussione e il jolly Gasda, tutte le mosse del patron

Maurizio Zamparini, attraverso una fideiussione della Gasda, garantisce per Alyssa in merito al saldo di 40 milioni relativo all'acquisizione della Mepal. I dettagli...

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Nuova svolta sulla nota questione della Mepal, società detentrice di licenza e diritti del marchio e controllata dal Palermo, ceduta a sua volta alla società anonima lussemburghese Alyssa, facente parte del gruppo Zamparini.

La chiave di volta, il vero e proprio asso della manica nell'ambito della memoria difensiva presentata al Tribunale dal team di legali che tutelano gli interessi del Palermo Calcio, è rappresentata dalla fideiussione presentata dalla Gasda, la holding di famiglia che racchiude tutte le aziende del gruppo Zamparini, a garanzia del debito di 40 milioni relativo all'acquisizione della controllata Mepal Srl; contestualmente ai documenti contabili del club siciliano si evince inoltre una modifica sostanziale della modalità di pagamento del debito, ovvero non più in tre rate ma soltanto in due da 20 milioni ciascuna da versare con scadenza rispettivamente 30 giugno 2018 e 30 giugno 2019.

Dunque, Maurizio Zamparini - per scongiurare l'ipotesi fallimento - con la holding del gruppo di famiglia che comprende tutti i vari rami imprenditoriali del patron friulano, funge da garante attendibile per la partecipata lussemburghese Alyssa, impegnandosi a saldare quanto dovuto per la vendita della Mepal, originariamente sorta per gestire la costruzione del nuovo stadio e del centro sportivo, a cui era stato conferito il marchio Palermo Calcio nel 2014.

Ecco, nel dettaglio, le mosse del club rosanero, secondo quanto riportato dal blog del giornalista Marco Bellinazzo, Calcio & Bussiness.

BILANCIO 2017 E PLUSVALENZE -"Una società che, al 30 giugno 2017, ha chiuso l’esercizio con un aumento nei ricavi pari a 23 milioni. Praticamente la stessa cifra di quanto ottenuto dalle plusvalenze, che nel 2016 rappresentarono il tasto dolente dei conti del Palermo (avendo iscritto la plusvalenza di Dybala nel bilancio del 2015) e che nell’ultimo esercizio può contare sugli addii di Vazquez (al Siviglia per 14,25 milioni con plusvalenza da 13 milioni), Quaison (al Mainz per poco meno di 2,5 milioni e plusvalenza da 2,1 milioni), Lazaar (2,85 milioni dal Newcastle, 2,65 milioni di plusvalenza) e Pezzella (3,9 milioni dall’Udinese con 3,6 milioni di plusvalenza), oltre alle altre cessioni di Hiljemark, Gonzalez e Bruno Henrique".

FLOP AL BOTTEGHINO E SPONSOR - "Soldi che ridanno fiato ad una società che continua a veder scivolare via il patrimonio del botteghino, ormai ridotto ad una voce marginale sul fronte ricavi: 2,98 milioni, per la prima volta nell’era Zamparini si scende sotto i tre milioni, dato destinato a peggiorare nel 2018 se dovessero mantenersi le attuali cifre relative ai presenti al “Barbera”. L’impianto palermitano è l’undicesimo della Serie B per media spettatori e la campagna abbonamenti ha registrato il nuovo minimo storico con sole 2063 tessere staccate. In calo anche i proventi televisivi, da 35,1 a 32,1 milioni di euro, altra voce che pagherà inevitabilmente le conseguenza del ritorno in B in vista dell’esercizio 2018. L’unica inversione di tendenza arriva dalle sponsorizzazioni, che nel 2017 hanno portato 2,3 milioni contro gli 1,7 milioni dell’anno precedente".

RIDUZIONE MONTE INGAGGI - "La gestione dell’ultimo anno ha comunque permesso al Palermo di ridurre i costi da 77,7 a 68,9 milioni, con un notevole ribasso per ciò che riguarda gli stipendi del personale tesserato: un calo di circa 8,3 milioni nel giro di un anno, a riprova di come il Palermo stia cercando di rivedere la propria politica salariale. Quella che ha portato alla separazione delle strade con i vari Sorrentino (scadenza), Gilardino (risoluzione) e Gonzalez (ceduto al Bologna), giusto per citare gli esempi più lampanti di contratti onerosi sgravati nell’ultimo anno. Perseguendo questa politica, però, il Palermo ha indebolito la propria rosa ed è finito in Serie B, dove per far fronte ai mancati ricavi bisognerà mettere mano al portafogli. Quello che Zamparini, bilanci alla mano, si impegna a fare entro maggio 2018. In attesa di sapere cosa verrà deciso in Tribunale sul futuro della società", conclude.