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Palermo, indagine Zamparini: niente arresto, ma la Procura prepara il rinvio a giudizio. La situazione

Palermo, indagine Zamparini: niente arresto, ma la Procura prepara il rinvio a giudizio. La situazione

I pm si preparano a chiedere il rinvio a giudizio per il patron friulano nell'ambito della vicenda che lo vede indagato insieme ad altre sette persone

Mediagol7

"La Procura pronta a chiedere il rinvio a giudizio per Zamparini". Titola così l'edizione odierna de 'La Repubblica'.

Ieri la notizia: il gip ha scelto di rigettare la richiesta di misure cautelari per il patron Maurizio Zamparini, mentre la Procura di Palermo prepara le contromosse. I pm, infatti, si preparano a chiederne il rinvio a giudizio nell'ambito della vicenda che vede il numero uno di viale del Fante indagato insieme ad altre sette persone per appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di origine illecita, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità.

Dopo l’abbandono di tutte deleghe da parte di Zamparini e le dimissioni dello stesso dal consiglio di amministrazione "la mossa del gip era quasi scontata, anche se i pm che indagano sul modo in cui Zamparini ha gestito la società potrebbero ancora proporre appello. Di certo, al di là della contromossa che sarà decisa nei prossimi giorni, la Procura procederà con l’avviso di conclusione indagini nel giro di un paio di settimane per poi presentare la richiesta di rinvio a giudizio".

Per il gip - scrive il noto quotidiano generalista - non ci sarebbero pericoli di fuga, di inquinamento delle prove o di reiterazione dei reati proprio perché Zamparini non ha più alcun ruolo operativo nella società. E per il Palermo la decisione del gip sarebbe un altro punto a favore nella lunga partita contro la Procura, anche se "secondo i pm non cambia il quadro accusatorio che si baserebbe su accertamenti iniziati nel 2017 durante la trattativa di cessione del club a Paul Baccaglini. [...] Per la Procura i comportamenti di chi ha gestito la società sono stati poco chiari".