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Palermo: Iachini deve compiere un’impresa. Buon senso e numeri non mentono, col Bologna recuperare tempo perduto

Beppe Iachini (53 anni)

Il mister marchigiano deve rimettere insieme i cocci di una squadra che oggi è in frantumi.

Mediagol40

Squadra in frantumi e dodici partite per salvare la testa. Adesso Iachini deve compiere un’impresa. Tornato sulla panchina del Palermo a tre mesi dall’esonero, il mister di Ascoli Piceno ha sbattuto la faccia contro quella che è la nuova realtà della formazione rosanero. A Roma il tecnico ha capito che quella non è la stessa squadra che aveva lasciato a novembre. Quella formazione che - scrive l'edizione odierna de 'La Repubblica' - con lui aveva conquistato quattordici punti in dodici gare e che senza di lui ha ottenuto dodici punti in tredici gare. Iachini, al contrario di Donadoni che arriva domenica al “Barbera” con il suo Bologna, è la testimonianza vivente che cambiare spesso non serve a niente. Non serve soprattutto se poi cambi ancora e ancora senza dare certezze alla tua squadra.

Rimpianti - Probabilmente se Iachini fosse rimasto sulla panchina rosanero, se avesse potuto continuare il lavoro iniziato nell’anno della serie B, il Palermo non si sarebbe trovato in queste condizioni. Lo dicono i numeri: con Iachini in panchina il Palermo aveva una media punti di 1,16 a partita. Con Ballardini, Viviani, Schelotto-Tedesco e Bosi i rosa hanno avuto una media di 0,92 punti a partita. Lo dice anche il buon senso visto che il caos scatenato da Zamparini ha portato la squadra a non avere più certezze, a cambiare ogni giorno metodologie di allenamento, a ridursi con una serie di infortunati e con il panico scatenato dall’attuale posizione di classifica.

Tempo perduto - Quello che prima poteva essere un obiettivo in linea con i programmi - analizza il quotidiano generalista -, oggi diventa un percorso ad ostacoli pieno di mille insidie. Una gara per recuperare il tempo perduto, nella speranza che il tempo perduto possa essere recuperato. In mezzo c’è Iachini che adesso deve rimettere insieme i cocci di una squadra che forse era sbreccata, ma non in frantumi come invece si presenta oggi tre mesi dopo l’esonero del tecnico di Ascoli.