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PALERMO DOUBLE FACE, LO SPEZIA AGGUANTA IL PARI.

di Leandro Ficarra Un Palermo dai due volti non va oltre il pari contro lo Spezia di Devis Mangia. Ad un primo tempo brillante, chiuso in vantaggio grazie ad un’inzuccata di Abel, ha fatto da.

Mediagol8

di Leandro Ficarra Un Palermo dai due volti non va oltre il pari contro lo Spezia di Devis Mangia. Ad un primo tempo brillante, chiuso in vantaggio grazie ad un’inzuccata di Abel, ha fatto da contraltare una ripresa eccessivamente remissiva da parte degli uomini di Iachini raggiunti nel finale da una perla balistica di Scozzarella. I cambi forzati, causa problemi fisici, di Di Gennaro, Daprelà e Stevanovic, protagonisti della prima frazione, hanno condizionato non poco il secondo tempo della compagine rosanero. Ciò nonostante, è giusto sottolineare che fin dall’avvio di ripresa il Palermo ha abbassato oltremodo il baricentro, lasciando totalmente l’iniziativa alla formazione ligure. Pur non correndo particolari rischi, i rosanero hanno finito col pagare una condotta fin troppo rinunciataria e la tenuta fisica non perfetta di alcuni uomini chiave, vanificando nei secondi quarantacinque minuti le ambizioni di successo legittimate nella prima frazione. In termini assoluti la divisione della posta al cospetto di una compagine di buona caratura come lo Spezia non costituisce un’onta, sul piano numerico il pari odierno riduce sensibilmente il margine sulle inseguitrici. Il primato dei rosa è adesso insidiato dall’Empoli che dista soltanto due punti ed il margine dal terzo posto, occupato dal Cesena, si è ridotto a cinque lunghezze. Mantenere piena consapevolezza della propria forza ma mai abbassare la guardia. L’equilibrio e le velleità delle contendenti nella zona nobile della graduatoria suggeriscono di tenere sempre alta la tensione. Infortuni ed episodi a parte, la gestione tattica e mentale della gara odierna non è parsa irreprensibile. Nonostante le assenze di rilievo, Lazaar e Maresca per squalifica, Morganella e Belotti per infortunio, il Palermo del primo tempo ha convinto. Così come le scelte iniziali di Iachini. Positiva la metamorfosi tattica di Di Gennaro, reinventato playmaker facendo di necessità virtù. Buona sia la dedizione nel ruolo che l’interpretazione dello stesso. Che il trequartista avesse i requisiti tecnici per tessere con qualità la manovra era fuor di dubbio. Che mostrasse tempi e fluidità nella circolazione della sfera, in tempi così celeri, è stata una lieta sorpresa. L’esperimento a conti fatti è piaciuto. Di Gennaro ha distribuito il gioco con personalità e maestria, disegnando tracce ariose ed accattivanti con il suo sinistro di velluto. Visione di gioco periferica, cambi di fronte ad innescare gli esterni, disciplina nel ripiegare in fase di non possesso senza pregiudicare la densità nel reparto. Quando fatica e noie muscolari lo hanno costretto alla resa, la manovra rosa si è appiattita ed ogni tentativo di transizione si è perso nei meandri della banalità o dell’imprecisione. Di Gennaro è stato un protagonista del primo tempo rosa, come Daprelà e Stevanovic. Pronti via, la squadra prestante ed operaia che siamo abituati ad ammirare ha lasciato il posto ad un Palermo più organico e manovriero. Un Palermo corto ed aggressivo, capace di costruire trame fluide e lineari, che avvolgeva lo Spezia con un giro palla rapido ed innescava con i tempi giusti le percussioni dei suoi esterni. Sia Daprelà, forse pungolato dalla concorrenza nel ruolo, che Stevanovic, spingevano con intensità e qualità sulle corsie sfornando cross in serie per gli avanti rosa. In particolare l’esterno serbo pareva inarrestabile, esplosivo ed ubriacante nell’uno contro uno. Proprio da una sua percussione centrale, conclusa con un sinistro alto, nasceva la prima occasione. Poco dopo, da una trama pensata da Di Gennaro, rifinita da Daprelà, e finalizzata da un perentorio stacco di Abel, scaturiva il meritato vantaggio. Palermo padrone del campo che collezionava altre due ghiotte occasioni: prima Stevanovic chiudeva alto col destro un cross di Daprelà, quindi Lafferty masticava troppo il tiro dal limite. Spezia che provava a ripartire ma veniva mortificato dal pressing alto e feroce dei rosa bravi a recuperare la palla con difesa, guidata da Munoz, e centrocampo, comandato da capitan Barreto, che accorciavano in modo sincrono scalando con veemenza sulla sfera. In chiusura di tempo una percussione palla al piede del subentrato Catellani sfaldava l’argine di Iachini, ed era bravo Andelkovic a sporcare in scivolata la battuta a colpo sicuro di Ferrari. Altro copione nella ripresa. Palermo che si abbassa a copertura degli spazi nell’intento di gestire il vantaggio. Esterni meno propositivi e più bloccati, meno fraseggio e poca linearità nello sviluppo del gioco. Sistematico ricorso al lancio lungo alla ricerca dell’acuto vincente di Abel e Lafferty. Dopo un sinistro di Migliore controllato da Sorrentino, fioccano i cartellini gialli. Mediocre, fiscale ed indisponente l’arbitraggio del signor Di Paolo. Sammarco, Lisuzzo, Di Gennaro ed Abel finiscono sul taccuino del direttore di gara. Lo Spezia prende campo, il Palermo si difende con ordine ma non riparte. La resa di Di Gennaro, rilevato da Verre, acuisce l’aridità in fase di proposizione. Mangia rischia le tre punte: Ciurria per Bellomo. Iachini deve rinunciare anche a Daprelà adattando Pisano a sinistra. Il Jolly dalla panchina lo pesca il tecnico ligure che richiama Seymour per Scozzarella. I crampi costringono anche Stevanovic ad alzare bandiera bianca. Entra Vitiello. Palermo rintanato nella propria metà campo a difesa del gol di Abel. Rosa schiacciati ma che sembrano poter rintuzzare le folate bianconere senza particolari affanni. Al minuto 85 la pressione della compagine di Mangia viene premiata. Verre falcia Giannetti al limite dell’area. Scozzarella disegna una splendida parabola che sorvola la barriera e carezza il sette alla destra di Sorrentino. Non c’è più tempo né forza per provare a rimediare. Una debole zuccata di Munoz tra le braccia di Leali è l’ultimo sussulto. Finisce in parità, non senza qualche rimpianto in casa rosa. Ci sarà tempo e modo per rianalizzare la dinamica del match e trarne i dovuti spunti di riflessione.