serie b

Palermo-Cremonese 1-1: Sempre e solo Coronado ma i rosa non sanno più vincere

Il Palermo gioca solo una ventina di minuti ad inizio ripresa: vantaggio firmato Coronado ma solita passiva e lacunosa gestione della gara che culmina nel pari della Cremonese. Sono davvero troppi i punti persi per strada...

Mediagol77

Le note liete arrivano dallo "Stirpe" di Frosinone.

Lo Spezia agguanta in extremis i ciociari ed evita al Palermo l'onta del controsorpasso. Ennesima occasione sprecata tra le mura amiche, Palermo generoso ma ingenuo ed arruffone. Primo tempo opaco ed estremamente modesto sul piano dei contenuti tecnici. Né idee né risorse, collettive ed individuali, per scalfire il dispositivo difensivo di Tesser.

Venti minuti di buona intensità e discreta fluidità in avvio di ripresa culminati nel vantaggio del solito Coronado. Poi il freno a mano tirato anzitempo, il solito calo sul piano fisico, qualche scelta discutibile ed una colpevole gestione passiva del finale di gara che diventa il solito boomerang.

Scamacca ha trovato il pari, meritato per la reazione sfoderata dopo lo svantaggio, ed il coraggio di Tesser che ha tolto un difensore per inserire l'autore del gol del pari, passando al 3-4-1-2, è stato premiato.

Difficile definire la prestazione della compagine di Tedino.

Approssimativa, volenterosa, caotica, nel complesso sterile. Questi gli aggettivi che meglio fotografano la performance offerta dal Palermo nella seconda gara consecutiva disputata al "Barbera". Certamente non all'altezza di una squadra che ambisce alla promozione diretta in massima serie. Impensabile bruciare le contendenti sul filo del traguardo viaggiando a passo di lumaca.

Venti minuti di calcio lineare, intenso e verticale sono un po' pochini nell'arco di un match contro un avversario solido ed organizzato ma tecnicamente alla tua portata. Specie se in quel frangente di picco prestazionale non riesci a chiudere cinicamente i conti.

Per l'ennesima volta il primo tempo è stato inopinatamente omaggiato agli avversari.

Squadra macchinosa e sviluppo della manovra scolastico e monocorde.

Poca profondità in virtù di un Nestorovski ancora deludente. Macedone appannato sul piano tecnico ed imballato sotto l'aspetto fisico. La squadra non l'ha aiutato ma la sua condizione è parsa ancora una volta fortemente deficitaria. Poca incisività sugli esterni, dove Rispoli ed Aleesami non hanno mai garantito spinta propulsiva, cambio di passo e cross calibrati coi giri giusti. Coronado ha girato a vuoto, predicando nel deserto, e si è andati al riposo sul punteggio di parità e senza particolari acuti. Unico brivido per Ujkani una conclusione a fil di palo di Gnahoré in chiusura di frazione.

Musica cambiata ad inizio ripresa. Come spesso accade la squadra di Tedino è rientrata in campo elettrica, feroce e trasformata dopo l'intervallo. Come se accendesse d'incanto l'interruttore.

Baricentro alzato e ritmo implementato per vie centrali e sull'esterno. Maggiore fluidità nella circolazione della sfera ed un operoso dinamismo senza palla. Sviluppo intenso ed arrembante sia per vie centrali e maggiore gamba sulle corsie. Corner in serie ed un paio di grosse chance al culmine di trame ben orchestrate con Murawski prima e Gnahoré poco dopo.

Quindi, la testina di Coronado a correggere in rete la rivedibile respinta di Ujkani sul destro di Rispoli. Il raddoppio sfiorato, ancora su percussione dell'ex Parma ben servito da una splendida imbucata di Coronado.

Poi l'innesto, quasi inconscio del pavido pilota automatico. La speculativa gestione del risultato come monito minimalista ed infausto. La convinzione errata che basti serrare i ranghi e schiacciarsi a protezione di Pomini per portare a casa l'intera posta senza patemi. Nestorovski ha lasciato il campo allo scalpitante La Gumina.

Jajalo, ancora una volta tra i migliori, depone le armi a causa di un problema fisico.

Tedino conia il cambio che non ti aspetti: dentro il giovane Accardi, linea difensiva rivoluzionata con Dawidowicz dirottato in mezzo al campo ed il giovane palermitano schierato centrale di destra.

La percussione di Marconi che ha originato il pari di Scamacca sorge proprio da quel binario. Circostanza magari fortuita, ma il quesito è legittimo: perché non sostituire il nazionale bosniaco con un centrocampista di ruolo? Chochev o Fiordilino, per esempio. Senza stravolgere equilibri ed assetto di una linea difensiva che aveva fin lì tenuto botta? E ancora: perché collocare il giovane Accardi sul centro-destra e non invertirlo con Szyminski già avvezzo nel ruolo in quella posizione? Il messaggio percepito dalla squadra ed il responso sul campo autorizzano interrogativi e perplessità rispetto alle mosse odierne del tecnico. La carta Trajkovski nel convulso finale non ha sortito effetti particolarmente rilevanti. Come sovente, purtroppo, accade.

Resta l'amaro in bocca per l'ennesimo appuntamento mancato con la vittoria. Corroborato dai dubbi inquietanti sulla condizione complessiva della squadra e la lucidità nella gestione delle risorseda parte del tecnico. Sia sul piano mentale e strategico che relativamente a scelta e modalità di impiego dei singoli interpreti.

Le altre non corrono, vedi Parma e Frosinone. Ma non si può sempre cullarsi sulle lacune e gli stenti altrui. Urge guardarsi dentro, cambiare passo e mettersi tutti in discussione. Nessuno escluso. Di questo passo compiere il salto di categoria senza passare dal purgatorio dei playoff è davvero pura utopia.