serie b

Palermo: ai raggi X il bilancio della Alyssa. All’appello mancherebbero 40 milioni di euro…

Palermo: ai raggi X il bilancio della Alyssa. All’appello mancherebbero 40 milioni di euro…

La società lussemburghese che ha acquisito il marchio del Palermo è una «scatola vuota», i 40 milioni ricavati non sono mai arrivati nella casse rosanero

Mediagol28

Una scatola vuota in cui è stata inserita Mepal: ecco come si configura Alyssa Sa, l’azienda lussemburghese attorno a cui ruota l’inchiesta della Procura di Palermo, che vede tra gli otto indagati Maurizio Zamparini, il figlio Paolo Diego e i vertici della stessa società anonima, Jean-Marie Poos e Luc Braun.

Una società che, al 31 dicembre 2016, risulta avere un attivo pari a 40 milioni, esattamente la cifra con cui l’Unione sportiva Città di Palermo aveva valutato Mepal, l’azienda a cui aveva ceduto il proprio marchio, a sua volta ceduta ad Alyssaper ripianare un esercizio destinato a chiudere in perdita, si legge nell'edizione odierna del 'Giornale di Sicilia'. Quaranta milioni che il Palermo non ha ricevuto, pur mettendo la somma a bilancio come credito, e che Alyssa difatti mette nei propri conti come immobilizzazione finanziaria.

L'INDAGINE - Questi atti sono per adesso passati ai raggi X dalla guardia di finanza e dai consulenti del pool coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca. Nell’esercizio chiuso il 31 dicembre scorso, la società anonima finita al centro delle indagini aveva contabilizzato l’acquisizione di Mepal, ma questa voce non sarebbe stata altro che una passività da saldare entro dodici mesi. Il passaggio di Mepal dal Palermo ad Alyssa, stando all’ultimo bilancio del club di viale del Fante, letto in parallelo dagli investigatori del Nucleo di polizia tributaria, è avvenuto a giugno 2016. Dai conti della stessa Mepal, anch’essi analizzati da chi indaga, i lussemburghesi risultano essere soci unici dal 1° luglio 2016, con iscrizione formalizzata il 19 luglio. A dodici mesi dall’acquisizione dell’intero pacchetto azionario, Alyssa avrebbe dovuto saldare il debito contratto nei confronti del club di viale del Fante. In un’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia, all’indomani della pubblicazione in anteprima della notizia riguardante le indagini della Procura, Zamparini aveva dichiarato: "Se non vengono messi soldi, le azioni della Mepal tornano a noi". Un’incognita che gli inquirenti intendono risolvere, per trovare quei 40 milioni contabilizzati dal Palermo nell’ultimo bilancio tra le voci dell’attivo. Di sicuro non sono usciti dalle casse di Alyssa, quantomeno non prima del 31 dicembre 2016, considerando che in quella data la società anonima lussemburghese ha iscritto la stessa cifra a bilancio come debito. Sempre nello stesso esercizio, Alyssa ha chiuso con un risultato negativo di circa 20 mila euro e con un patrimonio. netto negativo per circa 43 mila euro. Del tutto azzerato, invece, l’attivo circolante: nel 2015 era pari a poco più di novemila euro (quasi tutti in banca). Il sospetto degli inquirenti è che l’operazione che ha portato Alyssa a divenire controllante di Mepal sia di fatto una vendita fittizia, così come la plusvalenza, che ha permesso al club rosa di chiudere l’ultimo esercizio in sostanziale pareggio (con un utile pari a poco meno di 400 mila euro). Tale plusvalenza, inoltre, ha goduto dell'esenzione fiscale prevista dal meccanismo della Pex (participation exemption), che prevede l'esclusione della tassazione per il 95% dell’imponibile. Questa mossa ha fatto sì che Zamparini evitasse di ripianare le perdite, così come fatto nel 2014 con il conferimento del marchio a Mepal, altra operazione finita sotto la lente degli inquirenti. Adesso che Alyssa ha depositato in camera di commercio l’ultimo bilancio (la pubblicazione del documento risale a martedì), la Procura ha un elemento in più da analizzare.