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Nestorovski: “Il mio idolo si chiama Ilija Nestorovski. Zamparini? Rispondo così. E i 4 cambi in panchina…”

Maurizio Zamparini e Ilija Nestorovski

L'intervista all'attaccante del Palermo, Ilija Nestorovski, alla vigilia del match contro il Cagliari: "Il mio testimone di nozze ha un bar che ha chiamato '30', come il mio numero di maglia. Quando gioca il Palermo si riempie. E se io faccio gol,...

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Ilija Nestorovski a tutto campo. In un'intervista rilasciata a Sport Week, il centravanti del Palermo ha raccontato tutto di sé, dal suo ambientamento a Palermo dove è stato accolto con scetticismo, ai paragoni illustri fatti dagli addetti ai lavori. In mezzo anche una curiosità relativa al suo testimone di nozze.

A Palermo, in questa stagione, il macedone ha cambiato quattro allenatori: Davide Ballardini, Roberto De Zerbi, Eugenio Corini e Diego Lopez. "Con chi mi sono trovato meglio? A questa domanda non rispondo. Posso dire che io parlo con tutti, compagni e allenatore, e se qualcosa non mi va lo dico - ha spiegato Nestorovski che, in questo passaggio, aveva ricordato come alcuni anni fa sia terminato fuori rosa per una frase detta al suo allenatore -. Che cosa mi piace del calcio italiano? Mi piace affrontare i grandi giocatori e mi piacciono i tifosi. Ho dovuto abituarmi a un calcio fisico, a volte pure troppo, e veloce. Ma non c’è problema", prosegue il macedone.

Si spazia e si passa al paragone che l'ormai ex presidente, Maurizio Zamparini, ha fatto dell'ex Inter Zapresic. "Zamparini ha detto che somiglio a Pippo Inzaghi? Io sono più forte - risponde ridendo -. La verità - precisa - è che a me non piacciono i paragoni. Non sono di quelli che dicono: 'Il mio idolo è Cristiano Ronaldo, il mio idolo è Messi'. No. Il mio idolo sono io, Ilija Nestorovski!".

Infine l'episodio sul testimone di nozze: "Sì, ha un bar che ha chiamato '30' come il mio numero di maglia. Quando gioca il Palermo si riempie. E se io faccio gol, caffè gratis per tutti. Però se la partita è andata bene io sono contento soprattutto per papà. Dopo ogni sconfitta mi scrive: non ce la faccio, mi fate morire, non potete farmi questo, adesso muoio. Poi aggiunge: no, adesso prendo tre pastiglie per calmarmi", conclude Nestorovski.