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Martin Palermo a Mediagol: “Il Palermo Paradiso per i giovani argentini. Tutto su Calleri. Rosa, Jonathan più pronto di Giovanni Simeone”

Martin Palermo a Mediagol: “Il Palermo Paradiso per i giovani argentini. Tutto su Calleri. Rosa, Jonathan più pronto di Giovanni Simeone”

L'intervista alla leggenda del calcio argentino

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Una maglia, quella del Boca Juniors, cucita sulla pelle. Nel 2011 ha lasciato il calcio giocato da campione qual è e il suo nome non è mai uscito fuori dai cuori e dai pensieri degli 'hinchas xeneizes', i tifosi del Boca. Lui è Martin Palermo, leggenda vivente del club argentino, miglior marcatore di tutti i tempi nella storia del Boca Juniors. E quest'oggi Mediagol.it ha avuto il piacere di intervistarlo in esclusiva per una chiacchierata che avremmo voluto non concludere mai perché, proferire una parola voleva dire aprire in lui uno scrigno inesauribile di nozioni, ricordi, episodi da raccontare. In prima istanza, non si può non disquisire di Jonathan Calleri, bomber del Boca terminato nei radar del Palermo.

Intervista realizzata da Claudio Scaglione (qui la seconda e la terza parte dell'intervista)

Calleri è pronto per la Serie A? -"Inizio dicendovi sì. Sì, Jonathan è un calciatore molto interessante, uno di quelli per cui si può fare un sacrificio - dice Martin Palermo a Mediagol.it -. E' dotato di un fisico strutturato ed è molto potente. La cosa che sorprende è che lui milita nel Boca da un anno e mezzo e già in Argentina se ne parla tantissimo. Avendo parecchia concorrenza lì davanti negli Xeneizes, è comunque riuscito a imporsi, mantenendo una media realizzativa molto buona. Quando gioca, salvo alcune recenti eccezioni, sa come farsi notare, sa come divenire protagonista dell'incontro - aggiunge -. Si tratta di un ragazzo molto giovane, di 22 anni, che ha tutti i mezzi per fare bene anche in Serie A, un campionato che io non ho avuto modo di testare, ma guardandolo spesso, ho ben compreso che unisce tattica e fisico. Mi spiego meglio: per giocare bene in Italia devi essere dotato di mezzi fisici importanti e allo stesso tempo devi essere tatticamente intelligente, altrimenti non hai dove andare. Calleri potrebbe trovarsi bene a giocare lì perché è molto potente e ha ampi margini di miglioramento. Può certamente essere un buon valore aggiunto per il club che va ad acquistarlo, in questo caso il Palermo. Sì, sono sicuro che può dare sin da subito il suo apporto e contribuire alla causa del Palermo".

Goleador e combattente -"Quale giocatore potrei paragonare a Calleri? Beh, io attenderei ancora qualche anno prima di accostarlo ad un attaccante celebre del passato - dice -. Calleri al Boca ha fatto vedere cose straordinarie e l'aspetto positivo è che può crescere molto nelle stagioni a venire. Può affinare le proprie doti e in Italia può apprendere ancora molto. Di suo è già un goleador, un combattente, sa proteggere bene il pallone nonostante la pressione degli avversari. Se mi chiedete ora come ora una previsione, vi dico sì, in Italia può starci bene e può ripetere quanto fatto fin qui, migliorando di anno in anno".

Meglio Calleri o Giovanni Simeone? -"Conosco bene Giovanni, ha di fronte a lui un futuro splendido, ha il calcio che gli scorre nelle vene. Però non ha ancora l'esperienza che ha maturato invece Calleri - dice El Loco a Mediagol.it -. Sì, Giovanni ha giocato e ha anche brillato in occasione del Mondiale Sub-20 disputatosi a inizio anno segnando gol e sfoderando tutte le sue abilità, ma nel River Plate ancora non ha avuto modo di essere schierato in campo con continuità. Davanti ha, come detto, un futuro tutto da scrivere in cui sarà di certo protagonista, però deve costruirsi. Può stare certo che attorno a lui c'è un progetto interessante. Però ora come ora Calleri è più pronto e io prenderei uno come lui. Ecco, se Calleri deve ultimare il suo processo di crescita, Giovanni deve lavorare ancora un po' di più per arrivare ad imporsi".

Palermo, un Paradiso per i giovani argentini -"Se il Palermo è considerato dai giovani argentini una sorta di Paradiso per affermarsi in Europa? Sì, esatto. Un po' come lo è stata la Lazio ai primi anni del 2000, oppure l'Inter un po' più recentemente, diciamo in quella squadra le cui colonne erano tutte argentine. E adesso è il momento del Palermo - dichiara El Loco a Mediagol.it -. Qui il club rosanero è celebre per pescare i giovani di cui percepisce un futuro meraviglioso e li fa crescere in Italia. Gli esempi sono innumerevoli, Pastore, Dybala, il Mudo Vazquez: sono tutti giocatori che si sono rivalorizzati in maniera speciale vestendo la maglia del Palermo - aggiunge -. Io vorrei includere anche il nome di Ezequiel Munoz, un difensore che ha condiviso con me gli ultimi anni della mia carriera al Boca Juniors. Aveva giocato pochissime partite con noi, in allenamento faceva benissimo, un giorno arrivò il Palermo e sorprendentemente gli propose l'ingaggio. Era sì un giovane di belle speranze, ma non pensavamo potesse riuscire in così poco tempo a diventare una sorta di sicurezza nel calcio italiano. Questo per ripetere come il Palermo è un club molto celebre qui in Sudamerica, una squadra a cui i ragazzini magari pensano perché sanno che lì possono avere una sorta di passepartout per l'Europa che conta".

(Qui la seconda e la terza parte dell'intervista esclusiva a Martin Palermo su Dybala, Pastore, Franco Vazquez, Tevez e il Boca Juniors)