serie b

Mangia sfida il suo passato: “Palermo, non cerco la rivincita. Vs Inter vittoria speciale. Tutto sul ‘panettone’ e mio rapporto con Zamparini”

Da Varese alla Sicilia. Era l’estate del 2011 quando Devis Mangia è subentrato a Stefano Pioli sulla panchina del Palermo. Una scelta interna, quella portata avanti con convinzione da Maurizio Zamparini. Sì, perché al tecnico di Cernusco...

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Da Varese alla Sicilia. Era l'estate del 2011 quando Devis Mangia è subentrato a Stefano Pioli sulla panchina del Palermo. Una scelta interna, quella portata avanti con convinzione da Maurizio Zamparini. Sì, perché al tecnico di Cernusco gli era stata affidata prima la Primavera rosanero. Grazie al grande successo della prima giornata di quel campionato di Serie A contro l'Inter di Gian Piero Gasperini, Mangia è salito alla ribalta delle cronache. Poi, diversi alti e bassi che hanno portato il patron friulano a scegliere di sollevarlo dall'incarico. E dopo una fortunata parentesi sulla panchina dell'Under-21 italiana, l'allenatore lombardo è stato ingaggiato dallo Spezia. Questo pomeriggio, appuntamento alle ore 18 presso lo stadio 'Renzo Barbera'. Devis Mangia torna per la prima volta da avversario in Sicilia.

"Non ho voglia di rivincita, non vivo di questi sentimenti. Se oggi vinco prendo l'aereo e torno a La Spezia. Una vittoria ci darebbe grande autostima per il nostro campionato. Il Palermo andrà sicuro in Serie A, ha qualità e forza. Noi abbiamo iniziato un percorso e dobbiamo ragionare per gradi. Palermo è una delle piazze più belle per fare calcio, ma anche a La Spezia sto riscontrando la stessa cosa".

Il tecnico dello Spezia a Palermo ha vissuto un'esperienza breve ma intensa. Una parentesi che gli ha permesso di calcare palcoscenici importanti.

"Quello di un tecnico è un percorso di crescita continua che io avevo fatto sia in Serie D, sia in Lega Pro e con la Primavera. Però quell'esperienza mi ha dato la possibilità di farmi conoscere - ha dichiarato Mangia a poche ore dalla sfida di Serie B -. Mi porto dentro tutto, sono stati quattro mesi fatti di momenti belli e fasi difficili, la vittoria sull'Inter è qualcosa di speciale".

Un giorno di dicembre Mangia si presentò in sala stampa con un panettone alla vigilia del derby contro il Catania. Un episodio che ha segnato la fine della sua avventura in Sicilia.

"Da un lato me ne sono pentito, dall'altro no, per l’uso strumentale che è stato fatto. Si è detto che la mia fu una provocazione, invece fu un modo per distogliere l’attenzione dal momento delicato".

Ma è stato soprattutto il tecnico del record di vittorie consecutive in casa, sei per l'esattezza.

"Anche se si tende a ricordare che non ho mai vinto fuori casa. Il Palermo, però, quell'anno (inizio della stagione 2011-12, ndr) e nella stagione successiva in totale ha vinto soltanto due volte in trasferta. Quindi…".

Maurizio Zamparini lo ha sempre definito un allenatore 'bravo, ma presuntuoso'. Un'etichetta forse troppo pesante per un tecnico così giovane.

"Mi ritengo un allenatore aziendalista, ma che difende le proprie idee. Sono umile e ambizioso. Se difendere le proprie idee significa essere presuntuoso, allora lo sono. Lo scambio di idee c’è stato sempre, un allenatore ascolta, ma decide con la propria testa. Per fare certi cambiamenti sono necessari presupposti di un certo tipo, altrimenti si perde credibilità nei confronti della squadra. Però convenimmo di passare dal 4­-4-­2 al rombo perché più congeniale alle caratteristiche di certi giocatori e in previsione del mercato di riparazione. Per i giocatori mi baso solo sul campo". Dunque, fra poche ore Mangia sfiderà il suo passato. Chi avrà la meglio?

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