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Libero su Zamparini: Palermo, dove i tecnici si cambiano come i calzini. De Zerbi un predestinato, come Guardiola

Il quotidiano generalista sull'ennesimo ribaltone in casa Palermo: "Gli allenatori sulla panchina rosanro si susseguono come sabbia al vento".

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Il Palermo cambia, ancora. Ballardini non è più il tecnico dei rosanero: ieri ha assistito alla seduta d'allenamento che di fatto ha guidato il suo vice, Carlo Regno.

Da stasera avrà inizio l'era di Roberto De Zerbi, ex calciatore di Napoli e Catania, con un'esperienza (sempre da calciatore) in Romania con il Cluj. Da allenatore, invece, un anno al Darfo Boario (selezione dilettantistica) e un paio di stagioni al Foggia in Lega Pro, quelle stagioni che gli permettono di farsi conoscere tra gli addetti ai lavori non solo per i suoi trascorsi da giocatori, ma anche per le sue abilità da stratega.

L'avvicendamento Ballardini-De Zerbi diventa uno spunto per diversi giornali quest'oggi in edicola. Libero Quotidiano tratta il tema, partendo dalla relazione complicata tra Zamparini e i tecnici (cosa di fatto smentita dallo stesso patron in questa intervista). "Maurizio Zamparini ha da tempo trasformato il suo Palermo in un luogo mistico dove i tecnici si cambiano come i calzini. Gli allenatori sulla panchina rosanero si susseguono come sabbia al vento, precludendo ogni possibile narrazione logica delle cose - si legge su Libero -. A causa dell’insoddisfazione per la campagna acquisti, Ballardini ha risolto il contratto con il club rosanero incassando una buonuscita da 300mila euro. Al suo posto arriva Roberto De Zerbi, 37enne reduce da due anni sulla panchina del Foggia in Lega Pro, che firma un contratto biennale da 500mila euro a stagione e condurrà domani il primo allenamento a Boccadifalco. De Zerbi è una scommessa affascinante di Zamparini: il 'suo' Foggia era probabilmente la squadra che giocava il miglior calcio in Lega Pro, anche se poi non è riuscito nell'impresa di tornare in Serie B. Ai tipici meccanismi del 4-3-3 contemporaneo, De Zerbi abbina un pressing alto immediatamente successivo alla perdita del pallone, la migliore versione nostrana: come nelle squadre di Guardiola i giocatori nella zona della palla sono numerosi perché varcano i confini generalmente di competenza. Solo così i rossoneri potevano permettersi di giocare in perenne fase offensiva".